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3789. MAZZOCCHI Jacobi, Epigrammata antiquae urbis Romae, Romae, in aedibus auctoris, 1521, f. p., fig.
Con note marginali manoscritte di ottimo autore, il quale le trasse dal tomo V degli atti della Società latina di Iena comentando questo esemplare, che oltre l’essere per se stesso pregiatissimo, in tal modo divenne prezioso. Le lapidi, e i monumenti sono intagliati in legno e inseriti fra il testo.
Con note marginali manoscritte di ottimo autore, il quale le trasse dal tomo V degli atti della Società latina di Iena comentando questo esemplare, che oltre l’essere per se stesso pregiatissimo, in tal modo divenne prezioso. Le lapidi, e i monumenti sono intagliati in legno e inseriti fra il testo.
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3854. De ROMA prisca, et nova. Varii auctores prout in seguenti pagella cernere est, idest, Francisci Albertini, De urbe Roma. P. Victoris, De regionibus urbis Romae. Vibius, de fluminibus etc. et de origine, situ, et qualitate Romae. Pomponii Leti, De vetustate urbis. Fabricii Varani, De urbe Roma collectanea. Raphaelis Volaterrani, Descriptio urbis Romae. Flavius. Rutilii Claudii Numantii, Poema cui titulus: Itinerarium. Laurentii Vallae, Carmen de natali patriae suae. et Volaterra, inde origine urbis poema. Romae, ex aedibus Mazzocchi, 1514, in 4. — Addito Antonini Ponti Consentini Rhomitypion, Romae, per Antonium Bladum, 1524. Questa collezione d’antichi scrittori di antichità romane è rara a trovarsi, ed interessantissima. Vedi l’altra collezione Antiquitatum variarum auctores, che dopo questa apparve in Venezia nel 1552.
3910. VICTORIS P., De regionibus urbis Romae libellus aureus cum privilegio, impressum Venetiae, per Joan. de Tridino alias Tacuino, anno Domini 1509 die 8 Maii, in 4 p.
Trovasi questo libretto stampato in fine alla Cronichetta del venerabile Beda stampata come sopra, che lo precede. Nell’istesso anno il Rangiaschi (Bibliografia storica dello Stato Pontificio) cita un’edizione di Brescia; e vedesi l’opuscoletto nella raccolta Antiquitatum variarum auctores in compagnia degli altri opuscoli apocrifi del Fiocchi, di Annio da Viterbo, di Pietro Calabro.
Trovasi questo libretto stampato in fine alla Cronichetta del venerabile Beda stampata come sopra, che lo precede. Nell’istesso anno il Rangiaschi (Bibliografia storica dello Stato Pontificio) cita un’edizione di Brescia; e vedesi l’opuscoletto nella raccolta Antiquitatum variarum auctores in compagnia degli altri opuscoli apocrifi del Fiocchi, di Annio da Viterbo, di Pietro Calabro.
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3991. CLUVERII Philippi, Germaniae antiquae libri tres: adjectae sunt Vindelicia, et Noricum, Lugduni Batavorum, apud Elzevirium, 1616, in 4 gr., fig.
Con undici carte topografiche, e 25 tavole figurate in rame.
Con undici carte topografiche, e 25 tavole figurate in rame.
Show More COLLEZIONE di stampe, pareri, lettere, e disegni per la facciata del Duomo di Milano, pubblicate nella fine del secolo XVII. Opera rarissima e interessantissima. Vedasi all’articolo Raccolta. COMMENTARIO delle più notabili, e mostruose cose d’Italia. Vedi Lando Ortensio fra le Guide: al quale è aggiunto un catalogo degli inventori delle cose, che si mangiano, e si bevono, composto da messer Anonimo di Eutopia, Venezia 1548, in 8.
Libro dei più strani, e curiosi che siensi stampati in quel tempo, ma pienissimo di notizie relative ai fasti di molte famiglie italiane.
Libro dei più strani, e curiosi che siensi stampati in quel tempo, ma pienissimo di notizie relative ai fasti di molte famiglie italiane.
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4089. SARAYNAE Torelli veronensis leg. doct., De origine, et amplitudine antiquis civitatis Veronae: ejusdem de viris illustribus antiquis veronensibus; de his qui potiti fuerunt dominio civitatis Veronae; de monumentis antiquis urbis, et agri veronensis; de interpretatione litterarum antiquarum, Veronae, 1540, ex officina Antonii Putteleti non sine privilegio, in fol.
Tutte le tavole di questo libro sono in legno di mano di Giovanni Caroto pittor veronese. Comincia il ritratto di Torello Saraina col suo monogramma: seguono le altre tavole in numero di 29 rappresentanti i varj pezzi d’archi, e d’antichità di Verona, fra le quali la stampa del teatro in foglio è rara a trovarsi nel libro, perché per lo più ne venne staccata. Questa edizione non è comune, ma ne fu fatta una ristampa in Verona nel 1560 da Paolo Ravagnani, resasi rara egualmente. Comparve poco dopo una versione italiana nel 1586 ma con minore numero di tavole, e con molte mancanze: si rimarcano nella prima edizione i bellissimi e freschi intagli in legni in alcune tavole ove le trabeazioni degli edifici sono in grandissima dimensione. Le medesime tavole riprodussero gli stampatori Merlo in foglio grande nel 1764 senza testo col titolo Antichità di Verona disegnate da Giovanni Caroto. Vedi Caroto. Si noti la lettera singolare con cui l’autore mise in diffidenza il lettore sulle Antichità veronesi che il Serlio (da lui chiamato quidem Sebastianus Sergius bononiensis) aveva pubblicate prima della stampa del Saraina, e che riprende come mancanti di esattezza. Nessun bibliografo annuncia le prime stampe del Serlio avanti del 1540, e se non avessimo nella nostra biblioteca la prima edizione non citata, e poco conosciuta del 1537 non sarebbe facile il conciliare queste lagnanze. È importante però l’avere anche la ristampa fatta dal Merlo, poiché sonovi in quella tutte le tavole, nessuna eccettuata, e compresa anche l’interna dell’Arena di Verona, che per la sua grandezza non trovasi in qualche esemplare del Saraina.
Tutte le tavole di questo libro sono in legno di mano di Giovanni Caroto pittor veronese. Comincia il ritratto di Torello Saraina col suo monogramma: seguono le altre tavole in numero di 29 rappresentanti i varj pezzi d’archi, e d’antichità di Verona, fra le quali la stampa del teatro in foglio è rara a trovarsi nel libro, perché per lo più ne venne staccata. Questa edizione non è comune, ma ne fu fatta una ristampa in Verona nel 1560 da Paolo Ravagnani, resasi rara egualmente. Comparve poco dopo una versione italiana nel 1586 ma con minore numero di tavole, e con molte mancanze: si rimarcano nella prima edizione i bellissimi e freschi intagli in legni in alcune tavole ove le trabeazioni degli edifici sono in grandissima dimensione. Le medesime tavole riprodussero gli stampatori Merlo in foglio grande nel 1764 senza testo col titolo Antichità di Verona disegnate da Giovanni Caroto. Vedi Caroto. Si noti la lettera singolare con cui l’autore mise in diffidenza il lettore sulle Antichità veronesi che il Serlio (da lui chiamato quidem Sebastianus Sergius bononiensis) aveva pubblicate prima della stampa del Saraina, e che riprende come mancanti di esattezza. Nessun bibliografo annuncia le prime stampe del Serlio avanti del 1540, e se non avessimo nella nostra biblioteca la prima edizione non citata, e poco conosciuta del 1537 non sarebbe facile il conciliare queste lagnanze. È importante però l’avere anche la ristampa fatta dal Merlo, poiché sonovi in quella tutte le tavole, nessuna eccettuata, e compresa anche l’interna dell’Arena di Verona, che per la sua grandezza non trovasi in qualche esemplare del Saraina.
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4648. CLEMENTIS Claudii, Musaei, sive bibliothecae tam privatae quam pubblicae extructio, instructio, cura, usus. Libri quatuor, Lugduni 1535, in 4.
4713. GYRALDI Gregorii, De Diis gentium libri, sive syntagmata XVII quibus varia Deorum historia, imagines et cognomina explicantur clarissimeque tractantur, Lugduni, apud haeredes Jacob. Junctae, 1535, in fol. op.
Opera dottissima, prolissa, e di bella edizione.
Opera dottissima, prolissa, e di bella edizione.
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4730. MONTIFALCHII Petri, De cognominibus Deorum opusculum, Perusiae, in aedibus Hieronymy Francisci Cartularii, 1522, in 4.
Opuscolo di carte 91 raro e interessantissimo. Il frontespizio è intagliato in legno, e a tergo è il Grifo, stemma della città di Perugia.
Opuscolo di carte 91 raro e interessantissimo. Il frontespizio è intagliato in legno, e a tergo è il Grifo, stemma della città di Perugia.
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