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Mythology, Classical
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Quest’opera divenuta rarissima, la quale contiene 85 tavole di rozzo intaglio, dettata da un bizzarro e
profondissimo ingegno, rimase imperfetta, poiché sdegnatosi l’autore per le censure di alcuni giornalisti fatte ai
due primi volumi, intese di rispondere a queste col terzo del supplemento: ma divagato, od irritato non diede mai
fine a quest’opera, nella quale rimane indeciso se abbia maggior peso la profondità delle cognizioni, o prevalga
talvolta la piacevolezza dei sogni
Quest’opera divenuta rarissima, la quale contiene 85 tavole di rozzo intaglio, dettata da un bizzarro e
profondissimo ingegno, rimase imperfetta, poiché sdegnatosi l’autore per le censure di alcuni giornalisti fatte ai
due primi volumi, intese di rispondere a queste col terzo del supplemento: ma divagato, od irritato non diede mai
fine a quest’opera, nella quale rimane indeciso se abbia maggior peso la profondità delle cognizioni, o prevalga
talvolta la piacevolezza dei sogni
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, In questa grand’opera trovasi riunita e riprodotta una Biblioteca d’autori d’antichità, ma in alcuni rami è prolissa
con inutilità e troppo di sovente espone l’oggetto puramente descrivendolo e non interpretandolo con
accorgimento e con critica, senza portar luce nella oscurità e spianare gli ostacoli e le difficoltà. Opera eseguita
con troppa fretta e che abbisognava di una scelta di dotti collaboratori, volendo abbracciare una sì vasta
estensione. Manca intieramente di gusto anche nelle tavole spesso infedeli.
In questa grand’opera trovasi riunita e riprodotta una Biblioteca d’autori d’antichità, ma in alcuni rami è prolissa
con inutilità e troppo di sovente espone l’oggetto puramente descrivendolo e non interpretandolo con
accorgimento e con critica, senza portar luce nella oscurità e spianare gli ostacoli e le difficoltà. Opera eseguita
con troppa fretta e che abbisognava di una scelta di dotti collaboratori, volendo abbracciare una sì vasta
estensione. Manca intieramente di gusto anche nelle tavole spesso infedeli.
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, Questi preziosi e non comuni opuscoli sono ornati di copiose tavole intagliate in rame e inserite fra il testo a’
suoi luoghi.
Questi preziosi e non comuni opuscoli sono ornati di copiose tavole intagliate in rame e inserite fra il testo a’
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, Questa è una risposta modesta e ingegnosa alle critiche 45 del Gronovio. 50 tavole intagliate in rame
accuratissimamente sono sparse fra il testo di tutti questi opuscoli dottissimi legati in un volume.
Questa è una risposta modesta e ingegnosa alle critiche 45 del Gronovio. 50 tavole intagliate in rame
accuratissimamente sono sparse fra il testo di tutti questi opuscoli dottissimi legati in un volume.
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, Giovan Angelo Canini era un pittore romano scolaro del Domenichino, più celebrato per le cognizioni
nell’antichità che per l’eccellenza nell’arte, allievo in questo studio e collega del Bellori. Le stampe della sua
opera furono eseguite e disegnate da Giuseppe Testana genovese e Stefano Picart e Guglielmo Valet francesi che
allora trovavansi a Roma. Morì avanti di poter pubblicare l’opera sua, dedicata al Re di Francia, che venne in
seguito poi pubblicata da M. Antonio Canini fratello, che aggiunse la spiegazione di 54 teste che mancava alle 60
lasciate da Gio. Angelo, la cui prima edizione comparve in Roma nel 1669 con 114 tavole e con un frontespizio
istoriato e allegorico disegnato e intagliato da M. Antonio Canini.
La seconda edizione col testo e la versione francese a fronte, fatta da M. Chevier con qualche nota illustrativa,
comparve in Amsterdam nel 1731 in gr. 4; e quantunque le stampe siano un po’ meno fresche, è da stimarsi.
Queste sono precedute dal ritratto di Stef. Picart, intagliato da Bernardo suo figlio ec.
Giovan Angelo Canini era un pittore romano scolaro del Domenichino, più celebrato per le cognizioni
nell’antichità che per l’eccellenza nell’arte, allievo in questo studio e collega del Bellori. Le stampe della sua
opera furono eseguite e disegnate da Giuseppe Testana genovese e Stefano Picart e Guglielmo Valet francesi che
allora trovavansi a Roma. Morì avanti di poter pubblicare l’opera sua, dedicata al Re di Francia, che venne in
seguito poi pubblicata da M. Antonio Canini fratello, che aggiunse la spiegazione di 54 teste che mancava alle 60
lasciate da Gio. Angelo, la cui prima edizione comparve in Roma nel 1669 con 114 tavole e con un frontespizio
istoriato e allegorico disegnato e intagliato da M. Antonio Canini.
La seconda edizione col testo e la versione francese a fronte, fatta da M. Chevier con qualche nota illustrativa,
comparve in Amsterdam nel 1731 in gr. 4; e quantunque le stampe siano un po’ meno fresche, è da stimarsi.
Queste sono precedute dal ritratto di Stef. Picart, intagliato da Bernardo suo figlio ec.
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