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Della Pittura Trattati
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Questo raro e singolare opuscolo indica sul suo principio l’oggetto con cui fu scritto ed è forse l’opera più
erudita che abbiasi, presa sotto l’aspetto seguente.
Questo raro e singolare opuscolo indica sul suo principio l’oggetto con cui fu scritto ed è forse l’opera più
erudita che abbiasi, presa sotto l’aspetto seguente.
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Dicam aliquid de coloribus in hoc libello, non quidem unde conficiantur, aut quae sit eorum natura, neque enim
pictoribus haec traduntur, aut philosophis sed tantum philologis, qui latini sermonis elegantiam studiose
inquirunt. Scribam omnia breviter et accuratae ac rerum ipsarum nomina, quo statim colores intelliguntur,
singulis apponam. L’opuscolo è diviso in 13 capitoli, l’ultimo de’ quali è consecrato all’epilogo della materia. I
primi due foglietti contengono l’indice: il restante in testo: in tutto sono quattordici foglietti, dei quali l’ultimo è
bianco.
Dicam aliquid de coloribus in hoc libello, non quidem unde conficiantur, aut quae sit eorum natura, neque enim
pictoribus haec traduntur, aut philosophis sed tantum philologis, qui latini sermonis elegantiam studiose
inquirunt. Scribam omnia breviter et accuratae ac rerum ipsarum nomina, quo statim colores intelliguntur,
singulis apponam. L’opuscolo è diviso in 13 capitoli, l’ultimo de’ quali è consecrato all’epilogo della materia. I
primi due foglietti contengono l’indice: il restante in testo: in tutto sono quattordici foglietti, dei quali l’ultimo è
bianco.
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In queste note manoscritte rendesi ragione di qualche opera di pennello esistite in Firenze di mano di L. B.
Alberti. La stampa di questo opuscoletto da Lodovico Domenichi fu intitolata a Francesco Salviati. Vedi anche
Vinci Leonardo.
In queste note manoscritte rendesi ragione di qualche opera di pennello esistite in Firenze di mano di L. B.
Alberti. La stampa di questo opuscoletto da Lodovico Domenichi fu intitolata a Francesco Salviati. Vedi anche
Vinci Leonardo.
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Quest’elegante opuscoletto fu intitolato al doge Francesco Donato, come a vero mecenate delle arti.
Quest’elegante opuscoletto fu intitolato al doge Francesco Donato, come a vero mecenate delle arti.
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Questo autore dedicò l’opera sia a tutti i pittori dell’Europa. Se la stravaganza di qualche opinione può costituire
il merito di un trattato, può questo concorrere fra quelli che aspirano ad un primato; finisce col datare la sua
opera.
Questo autore dedicò l’opera sia a tutti i pittori dell’Europa. Se la stravaganza di qualche opinione può costituire
il merito di un trattato, può questo concorrere fra quelli che aspirano ad un primato; finisce col datare la sua
opera.
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Dalla casuppola del Biondo nel tempo della rinovazione dei suoi martiri. Il Biondo quantunque nato 22 anni
prima che morisse Leonardo, attribuisce al Mantegna il Cenacolo di Milano e tutta l’opera è piena di simili
inesattezze e falsità. Questo è uno dei casi in cui è utile che i più rari libri siano appunto i più cattivi.
Dalla casuppola del Biondo nel tempo della rinovazione dei suoi martiri. Il Biondo quantunque nato 22 anni
prima che morisse Leonardo, attribuisce al Mantegna il Cenacolo di Milano e tutta l’opera è piena di simili
inesattezze e falsità. Questo è uno dei casi in cui è utile che i più rari libri siano appunto i più cattivi.
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In fine di questo trattato sono molte lettere dello stesso a diversi gentiluomini e scultori e pittori ec. Bellissimo
esemplare.
In fine di questo trattato sono molte lettere dello stesso a diversi gentiluomini e scultori e pittori ec. Bellissimo
esemplare.
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Il Varchi indirizzò questa seconda lezione a Luca Martini, acciò trasmettendola al Buonarroti attestasse la brevità
del tempo che ha avuta di dettarla e gli mandasse poi copia della risposta di esso Buonarroti.
Il Varchi indirizzò questa seconda lezione a Luca Martini, acciò trasmettendola al Buonarroti attestasse la brevità
del tempo che ha avuta di dettarla e gli mandasse poi copia della risposta di esso Buonarroti.
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Esemplare, che dalla biblioteca di Felibien passò a quella di Mariette e di d’Agincourt, con illustrazioni
manoscritte in principio, e note marginali.
Esemplare, che dalla biblioteca di Felibien passò a quella di Mariette e di d’Agincourt, con illustrazioni
manoscritte in principio, e note marginali.
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In questo libro è riunito un magazzino d’erudizioni con poco ordine per mettere in evidenza l’autore, senza che le
arti ne abbiano tratto profitto. L’edizione è accurata.
In questo libro è riunito un magazzino d’erudizioni con poco ordine per mettere in evidenza l’autore, senza che le
arti ne abbiano tratto profitto. L’edizione è accurata.
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Quest’opera, cui tratta dell’applicazione dei colori più nel senso dell’allegorie, che dell’arte della pittura, era più
propria degli studi e delle cognizioni di questo autore, il quale opportunamente intitolò il dialogo precedente,
l’Aretino perché appunto esteso dalla letteratura di quel letterato, che molto intendevasi di opere di pennello.
Quest’opera, cui tratta dell’applicazione dei colori più nel senso dell’allegorie, che dell’arte della pittura, era più
propria degli studi e delle cognizioni di questo autore, il quale opportunamente intitolò il dialogo precedente,
l’Aretino perché appunto esteso dalla letteratura di quel letterato, che molto intendevasi di opere di pennello.
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È raro il trovare esemplari conservatissimi, come sono tutti quelli della nostra collezione, in simili materie, che
per le mani di tutti passarono e non vennero mai ristampati o tutt’al più ne fu fatta alcuna volta una seconda
edizione.
È raro il trovare esemplari conservatissimi, come sono tutti quelli della nostra collezione, in simili materie, che
per le mani di tutti passarono e non vennero mai ristampati o tutt’al più ne fu fatta alcuna volta una seconda
edizione.
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Rarissimo opuscoletto che non si direbbe completo in questa prima edizione, poiché dalla lettera del Vitali a
Cristoforo Sorte, che leggesi dopo l’avviso ai lettori, pare che dovesse andarvi annessa una memoria sulle
antichità di Verona, la quale però non fu pubblicata in questa edizione. L’opuscolo non eccede le 18 carte; ed a
retro delle pagine segnate 15 e 16 dovevano essere stampate due figure esplicative del testo, che non vi sono
benché sia lasciato in bianco lo spazio. Questo Cristoforo Sorte veronese fu molto consultato dalla signoria di
Venezia per le sue estese cognizioni in materia d’arti e della statica degli edifizi e sopra tutto delle cose
idrauliche.
Rarissimo opuscoletto che non si direbbe completo in questa prima edizione, poiché dalla lettera del Vitali a
Cristoforo Sorte, che leggesi dopo l’avviso ai lettori, pare che dovesse andarvi annessa una memoria sulle
antichità di Verona, la quale però non fu pubblicata in questa edizione. L’opuscolo non eccede le 18 carte; ed a
retro delle pagine segnate 15 e 16 dovevano essere stampate due figure esplicative del testo, che non vi sono
benché sia lasciato in bianco lo spazio. Questo Cristoforo Sorte veronese fu molto consultato dalla signoria di
Venezia per le sue estese cognizioni in materia d’arti e della statica degli edifizi e sopra tutto delle cose
idrauliche.
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Questo frontespizio fu cangiato nel corso della stessa edizione e trovasi in pochi esemplari.
Questo frontespizio fu cangiato nel corso della stessa edizione e trovasi in pochi esemplari.
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L’edizione è la stessa né avvi altra variazione che il frontespizio e la distribuzione delle linee nella dedicatoria, la
quale segue immediatamente ed è composta con una riga di più nella seconda pagina della medesima, senza
varianti.
L’edizione è la stessa né avvi altra variazione che il frontespizio e la distribuzione delle linee nella dedicatoria, la
quale segue immediatamente ed è composta con una riga di più nella seconda pagina della medesima, senza
varianti.
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In alcuni rarissimi esemplari trovasi al fine un foglietto con un capitolo di più, indicandosi che va collocato nel
sesto libro dopo il cap. 16 a carte 328 intitolato: dell’arte di allongare la vista quanto si vuole e parimenti di far
gli appa26 rati delle scene col quadro sopra detto geometrico; in questo esemplare il foglietto è manoscritto.
In alcuni rarissimi esemplari trovasi al fine un foglietto con un capitolo di più, indicandosi che va collocato nel
sesto libro dopo il cap. 16 a carte 328 intitolato: dell’arte di allongare la vista quanto si vuole e parimenti di far
gli appa26 rati delle scene col quadro sopra detto geometrico; in questo esemplare il foglietto è manoscritto.
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L’edizione è stampata con bellissimi caratteri. Gl’interlocutori sono D. Ascanio Martinengo, Stefano Guazzo e
Gio. Ambrogio Figino e s’aggira il dialogo sul tema se il fine della pittura sia l’utile, ovvero il diletto, e tratta
dell’uso di quella nel Cristianesimo; opera prolissa, ma non povera di buone erudizioni e utili notizie. Il
Martinengo fu fondatore dell’accademia degli Animosi in Padova e gran mecenate. Il Guazzo fondatore
dell’accademia degl’illustrati in Casale di Monferrato, il Figino eccellente artista scolare di Leonardo i cui
disegni sono preziosissimi, e ricercatissimi.
L’edizione è stampata con bellissimi caratteri. Gl’interlocutori sono D. Ascanio Martinengo, Stefano Guazzo e
Gio. Ambrogio Figino e s’aggira il dialogo sul tema se il fine della pittura sia l’utile, ovvero il diletto, e tratta
dell’uso di quella nel Cristianesimo; opera prolissa, ma non povera di buone erudizioni e utili notizie. Il
Martinengo fu fondatore dell’accademia degli Animosi in Padova e gran mecenate. Il Guazzo fondatore
dell’accademia degl’illustrati in Casale di Monferrato, il Figino eccellente artista scolare di Leonardo i cui
disegni sono preziosissimi, e ricercatissimi.
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17
In questa seconda edizione, più rara ancor della rima, è ristampato l’avviso ai lettori ove partecipa il ritrovamento
della Cronichetta, scritta nel 1388 che intitola particolarmente con lettera al Giusti, riportando anche l’altra
dedica delle Osservazioni al Vitali: ed ai luoghi ove dovrebbero essere due figure esplicative del testo, la prima
no si trova, lasciando vuoto lo spazio e la seconda è intagliata e stampata tutta pagina. L’opuscolo in tutto esser
deve di 17 foglietti, cioè 34 carte.
In questa seconda edizione, più rara ancor della rima, è ristampato l’avviso ai lettori ove partecipa il ritrovamento
della Cronichetta, scritta nel 1388 che intitola particolarmente con lettera al Giusti, riportando anche l’altra
dedica delle Osservazioni al Vitali: ed ai luoghi ove dovrebbero essere due figure esplicative del testo, la prima
no si trova, lasciando vuoto lo spazio e la seconda è intagliata e stampata tutta pagina. L’opuscolo in tutto esser
deve di 17 foglietti, cioè 34 carte.
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Fino al 23 capitolo non parlasi della pittura e molto superficialmente, tutto il restante del volume essendo
consecrato alla poesia. Nel capitolo 24 enumeransi gli autori che presso gli antichi e i moderni hanno trattato di
materie pittoriche.
Fino al 23 capitolo non parlasi della pittura e molto superficialmente, tutto il restante del volume essendo
consecrato alla poesia. Nel capitolo 24 enumeransi gli autori che presso gli antichi e i moderni hanno trattato di
materie pittoriche.
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Nel libro delle proporzioni sono le tavole: il che assicura l’anteriorità a quest’edizione inglese, preferibile a
quella di Tolosa del 1649.
Nel libro delle proporzioni sono le tavole: il che assicura l’anteriorità a quest’edizione inglese, preferibile a
quella di Tolosa del 1649.
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– Versione francese. Vedila negli Elementi e proporzioni.
La materia è trattata filosoficamente e secondo le antiche dottrine, non già per le pratiche dell’arte.
La materia è trattata filosoficamente e secondo le antiche dottrine, non già per le pratiche dell’arte.
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Questi opuscoletti non sono comuni, ma hanno relazione alle allegorie e agli emblemi più che alla pittura.
Questi opuscoletti non sono comuni, ma hanno relazione alle allegorie e agli emblemi più che alla pittura.
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La fantasia e la dottrina dell’autore gli aprirono un campo in questo soggetto, sul quale spaziava senza
freno, siccome suoleva in ogni altra cosa poetica.
La fantasia e la dottrina dell’autore gli aprirono un campo in questo soggetto, sul quale spaziava senza
freno, siccome suoleva in ogni altra cosa poetica.
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Della pittura è trattato secondo gli antichi e nulla si dice intorno gli artisti moderni. Relativi all’encausto sonovi
alcuni capitoli interessanti scritti in un’epoca molto anteriore a quelle de’ moderni scrittori.
Della pittura è trattato secondo gli antichi e nulla si dice intorno gli artisti moderni. Relativi all’encausto sonovi
alcuni capitoli interessanti scritti in un’epoca molto anteriore a quelle de’ moderni scrittori.
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Ad ognuno degli otto libri che compongono quest’opera è una tavola allegorica intagliata pittorescamente oltre il
frontespizio figurato.
Ad ognuno degli otto libri che compongono quest’opera è una tavola allegorica intagliata pittorescamente oltre il
frontespizio figurato.
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Le notizie sparse in quest’opera sono preziose specialmente intorno i palazzi di Spagna, e servirono di scorta a
posteriori
trattati spagnuoli. Si parla ivi di alcuni discorsi inediti mirabilissimi di Michelangelo che ora o sono
perduti, o giacciono sconosciuti non senza gran danno e desiderio dell’arte. Il Carducho è un fiorentino d’origine
(Carducci) stabilitosi da giovine alla corte di Spagna.
Le notizie sparse in quest’opera sono preziose specialmente intorno i palazzi di Spagna, e servirono di scorta a
posteriori
trattati spagnuoli. Si parla ivi di alcuni discorsi inediti mirabilissimi di Michelangelo che ora o sono
perduti, o giacciono sconosciuti non senza gran danno e desiderio dell’arte. Il Carducho è un fiorentino d’origine
(Carducci) stabilitosi da giovine alla corte di Spagna.
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CARICATURE, Vedi Hollar, Mariette, Gerli, Grose.
In questa prima edizione non sono gli elenchi ragionati degli artefici antichi, come trovansi nell’edizione in
foglio.
In questa prima edizione non sono gli elenchi ragionati degli artefici antichi, come trovansi nell’edizione in
foglio.
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,
Meschino ed inutile libro per l’arte e per la storia. I due trattatelli del Biondo e del Bisagno non sono divenuti;
rari per la loro preziosità, ma unicamente perché essendo opere di poco merito, non ottennero l’onore di una
seconda edizione.
Meschino ed inutile libro per l’arte e per la storia. I due trattatelli del Biondo e del Bisagno non sono divenuti;
rari per la loro preziosità, ma unicamente perché essendo opere di poco merito, non ottennero l’onore di una
seconda edizione.
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Questa è la prima versione francese che comparve nello stesso anno dell’originale con diverse infedeltà ed
omissioni nella parte del testo. Le tavole sono le stesse ma tirate dopo l’edizione italiana.
Questa è la prima versione francese che comparve nello stesso anno dell’originale con diverse infedeltà ed
omissioni nella parte del testo. Le tavole sono le stesse ma tirate dopo l’edizione italiana.
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Prima e magnifica edizione. Per cui gl’Italiani professano riconoscenza a questo illustre francese. È dedicata alla
regina di Svezia e si reputa la più ampia che fosse fatta di questo trattato, il più prezioso che abbiano le arti del
disegno. Va aggiunto a questo trattato anche quello della statua e della pittura di Leon B. Alberti. I trattati sono
preceduti dalle vite dei due autori, estese dal du Fresne e dai rispettivi ritratti. Le stampe numerose sono di
accuratissima incisione di R. Lochon, e uno dei motivi per cui si preferisce questa edizione italiana alla versione
francese di Rholand Freart pubblicata nello stesso anno, è perché le stampe servirono prima all’italiana.
Prima e magnifica edizione. Per cui gl’Italiani professano riconoscenza a questo illustre francese. È dedicata alla
regina di Svezia e si reputa la più ampia che fosse fatta di questo trattato, il più prezioso che abbiano le arti del
disegno. Va aggiunto a questo trattato anche quello della statua e della pittura di Leon B. Alberti. I trattati sono
preceduti dalle vite dei due autori, estese dal du Fresne e dai rispettivi ritratti. Le stampe numerose sono di
accuratissima incisione di R. Lochon, e uno dei motivi per cui si preferisce questa edizione italiana alla versione
francese di Rholand Freart pubblicata nello stesso anno, è perché le stampe servirono prima all’italiana.
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L’Ottonelli da Fano e il Berettini da Cortona, l’uno teologo e l’altro pittore, ascosero per cristiana modestia il
loro nome transfuso in sciocchi anagrammi nel frontispizio, Odominigio Lelonotti da Fanano e Britio Prenetteri.
Vi è più erudizione teologica che arte e nessuna cosa che non sia stata da altri prima di loro pubblicata.
L’Ottonelli da Fano e il Berettini da Cortona, l’uno teologo e l’altro pittore, ascosero per cristiana modestia il
loro nome transfuso in sciocchi anagrammi nel frontispizio, Odominigio Lelonotti da Fanano e Britio Prenetteri.
Vi è più erudizione teologica che arte e nessuna cosa che non sia stata da altri prima di loro pubblicata.
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Libro ripieno di buone notizie. Nel principio deve trovarsi una stampa, ove in alto è lo stemma di casa d’Este
sostenuto da vari geni. La pittura assisa sull’arco dell’iride e tre figure ignude coi loro attributi nel basso,
rappresentanti le tre scuole: romana, veneta e lombarda. Ivi leggesi Io Franc. Centen. Inv. Mucius Centen Sculp.
Libro ripieno di buone notizie. Nel principio deve trovarsi una stampa, ove in alto è lo stemma di casa d’Este
sostenuto da vari geni. La pittura assisa sull’arco dell’iride e tre figure ignude coi loro attributi nel basso,
rappresentanti le tre scuole: romana, veneta e lombarda. Ivi leggesi Io Franc. Centen. Inv. Mucius Centen Sculp.
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Edizione prima originale resa assai rara; esemplare magnifico in vit. dor. Ecco come il Bossi a pag. 251 del
cenacolo di Leonardo giudica questo autore. Certamente se il Fréart avesse voluto giudicare degli artefici della
sua nazione coi modi impiegati a giudicare il Buonarroti, credo avrebbe trovato il vocabolario sterile di termini
ingiuriosi, e villani.
Edizione prima originale resa assai rara; esemplare magnifico in vit. dor. Ecco come il Bossi a pag. 251 del
cenacolo di Leonardo giudica questo autore. Certamente se il Fréart avesse voluto giudicare degli artefici della
sua nazione coi modi impiegati a giudicare il Buonarroti, credo avrebbe trovato il vocabolario sterile di termini
ingiuriosi, e villani.
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Le nozioni fisiche espresse in quest’epoca rendono sterile agli usi dell’arte una tal opera.
Le nozioni fisiche espresse in quest’epoca rendono sterile agli usi dell’arte una tal opera.
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Le quali tengonsi in pregio dagli amatori.
Le quali tengonsi in pregio dagli amatori.
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Francesco Tebaldini stampatore della prima edizione, divenuta rara, dedicò il libro al Duca di Mantova;
Francesco Salerni editore della ristampa la intitolò al sig. Gottardo Romani pittor celebre. Questo è uno de’ buoni
trattati dell’arte ove scegliendo il grano dalla zizania trovansi eccellenti indicazioni, tanto nelle teorie, che nelle
pratiche. Vedasi il giudizio di quest’opera, Bossi, Cenacolo di Leonardo.
Francesco Tebaldini stampatore della prima edizione, divenuta rara, dedicò il libro al Duca di Mantova;
Francesco Salerni editore della ristampa la intitolò al sig. Gottardo Romani pittor celebre. Questo è uno de’ buoni
trattati dell’arte ove scegliendo il grano dalla zizania trovansi eccellenti indicazioni, tanto nelle teorie, che nelle
pratiche. Vedasi il giudizio di quest’opera, Bossi, Cenacolo di Leonardo.
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In questo volumetto è aggiunta la descrizione dei quadri del Gabinetto Richelieu, la vita di Rubens et in fine
Dialogue sur le coloris, Paris, chez Langlais, 1699.
In questo volumetto è aggiunta la descrizione dei quadri del Gabinetto Richelieu, la vita di Rubens et in fine
Dialogue sur le coloris, Paris, chez Langlais, 1699.
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Questo autore ha fatto intagliare le medesime tavole che trovansi nell’opera di Leonardo stampata a Parigi, e
tradurre in piccolo alcune delle tavole anatomiche della grand’edizione di Vesalio.
Questo autore ha fatto intagliare le medesime tavole che trovansi nell’opera di Leonardo stampata a Parigi, e
tradurre in piccolo alcune delle tavole anatomiche della grand’edizione di Vesalio.
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Questa è una versione latina dell’opera originale tedesca che in due volumi comparve nel 1675-79, abbracciando
altresì l’architettura e la scultura. È maggiormente utile per le arti che si coltivarono fuori d’Italia ed è seguita
con gran lusso di tavole e di ritratti intagliati in rame. La vita e le memorie intorno all’autore sono in un’aggiunta
di 16 pagine dopo gli indici in fine al volume. Compreso il ritratto, il frontispizio e le piccole e grandi tavole,
sono queste 64.
Questa è una versione latina dell’opera originale tedesca che in due volumi comparve nel 1675-79, abbracciando
altresì l’architettura e la scultura. È maggiormente utile per le arti che si coltivarono fuori d’Italia ed è seguita
con gran lusso di tavole e di ritratti intagliati in rame. La vita e le memorie intorno all’autore sono in un’aggiunta
di 16 pagine dopo gli indici in fine al volume. Compreso il ritratto, il frontispizio e le piccole e grandi tavole,
sono queste 64.
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Questo libretto di quaranta sole pagine di stampa non contiene che l’indice delle materie su cui l’autore
intendeva di volere scrivere, ma l’opera non venne poi pubblicata. I suoi manoscritti in copia esistevano presso il
conte Alga 40rotti, il Zilotti ed il Verci. Conservasi presso di noi Mss il proemio e il primo dialogo di
quest’opera, ove si discorre che cosa sia la pittura, come nasca dalla natura e delle teorie e pratiche della
medesima; e gl’interlocutori sono Ottavio e Florindo. In conclusione sembra poter dedursi che l’opera, senza
principio e senza fine, fosse un zibaldone confuso di cognizioni indigeste e disordinate.
Questo libretto di quaranta sole pagine di stampa non contiene che l’indice delle materie su cui l’autore
intendeva di volere scrivere, ma l’opera non venne poi pubblicata. I suoi manoscritti in copia esistevano presso il
conte Alga 40rotti, il Zilotti ed il Verci. Conservasi presso di noi Mss il proemio e il primo dialogo di
quest’opera, ove si discorre che cosa sia la pittura, come nasca dalla natura e delle teorie e pratiche della
medesima; e gl’interlocutori sono Ottavio e Florindo. In conclusione sembra poter dedursi che l’opera, senza
principio e senza fine, fosse un zibaldone confuso di cognizioni indigeste e disordinate.
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Questa è una dissertazione, ossiano tesi sostenute in una pubblica funzione all’università di Jena.
Questa è una dissertazione, ossiano tesi sostenute in una pubblica funzione all’università di Jena.
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Questa è una dissertazione letta nell’ubiversità da alcuno dei giovani studenti assistito dal citato professore.
Questa è una dissertazione letta nell’ubiversità da alcuno dei giovani studenti assistito dal citato professore.
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È incredibile come questi libretti siano stati tradotti e ristampati gran numero di volte per il poco loro prezzo e
l’allettamento del loro titolo frivolissimo. Questo libro non varia che nel titolo dall’altro. V587111edi Escole de
la mignature.
È incredibile come questi libretti siano stati tradotti e ristampati gran numero di volte per il poco loro prezzo e
l’allettamento del loro titolo frivolissimo. Questo libro non varia che nel titolo dall’altro. V587111edi Escole de
la mignature.
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Non tratta l’autore questa materia secondo le pratiche dell’arte moderna, ma riferisce e commenta gli autori che
hanno trattato della pittura presso gli antichi.
Non tratta l’autore questa materia secondo le pratiche dell’arte moderna, ma riferisce e commenta gli autori che
hanno trattato della pittura presso gli antichi.
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Sono quattro grandi dissertazioni o parti, in cui l’opera è divisa e s’aggirano sul disegno, il colorito, la
composizione e l’ottica, precedute da quattro tavole intagliate all’acqua forte con molto brio da A. Rivals, oltre le
figure geometriche che trovansi al fine del volume relative al trattato dell’ottica. Questo incisore delle quattro
tavole allegoriche era un giovine di Tolosa, allora studente della pittura in Roma.
Sono quattro grandi dissertazioni o parti, in cui l’opera è divisa e s’aggirano sul disegno, il colorito, la
composizione e l’ottica, precedute da quattro tavole intagliate all’acqua forte con molto brio da A. Rivals, oltre le
figure geometriche che trovansi al fine del volume relative al trattato dell’ottica. Questo incisore delle quattro
tavole allegoriche era un giovine di Tolosa, allora studente della pittura in Roma.
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