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Questo libro è stravagante, poiché in onore di questo santo protettore contro la pestilenza si dà conto degli
spettacoli di questo Giubileo consistenti in processioni, cavalcate, trion 262 fi, mascherate, opere, commedie,
balli, fuochi ed altri esercizi; contiene quindici grandi tavole intagliate in rame.
Questo libro è stravagante, poiché in onore di questo santo protettore contro la pestilenza si dà conto degli
spettacoli di questo Giubileo consistenti in processioni, cavalcate, trion 262 fi, mascherate, opere, commedie,
balli, fuochi ed altri esercizi; contiene quindici grandi tavole intagliate in rame.
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MDCCLXIX
Opera del più gran lusso e della più grande eleganza pel testo e perle tavole in numero di 40 disegnate da Petitot,
intagliate superiormente da Volpato, Ravenet, Bossi, Baratti e altri.
Opera del più gran lusso e della più grande eleganza pel testo e perle tavole in numero di 40 disegnate da Petitot,
intagliate superiormente da Volpato, Ravenet, Bossi, Baratti e altri.
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MDLXXII
Sonovi cinque tavole disegnate dal Borsaio e dal Selva e intagliate da G. Maina e da Perdurando Albertolli assai
pulitamente.
Sonovi cinque tavole disegnate dal Borsaio e dal Selva e intagliate da G. Maina e da Perdurando Albertolli assai
pulitamente.
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MDCCCX
, Collezione difficile a riunirsi. Col ritratto di Sisto V in principio.
Collezione difficile a riunirsi. Col ritratto di Sisto V in principio.
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, Nel 1815, mentre furono rimessi all’antica loro sede i quattro cavalli reduci da Parigi, noi pubblicammo una
breve memoria che dai due dotti Schlegel e Mustoxidi fu attaccata con forza, volendosi da loro impugnare che
potessero essere opera romana e volendo divinizzarli come esimio lavoro della Grecia.
Un giovinetto, discendente da quell’Enrico Dandolo che conquistò Costantinopoli e mandò i cavalli a Venezia,
credette di esporre le sue opinioni in opposizione dei due letterati suddetti e dal secondo fu non solo confutato,
ma crudel 156 mente deriso; non tacque il giovine patrizio e si stamparono varj scritti. Noi crediamo di avere
a tutto risposto in una nota del 3 tomo della Storia della Scultura, la quale in ottavo riprodotta di trova qui unita.
E il sig. Ciampi da Varsavia aggiunse anche la sua alle nostre opinioni.
Nel 1815, mentre furono rimessi all’antica loro sede i quattro cavalli reduci da Parigi, noi pubblicammo una
breve memoria che dai due dotti Schlegel e Mustoxidi fu attaccata con forza, volendosi da loro impugnare che
potessero essere opera romana e volendo divinizzarli come esimio lavoro della Grecia.
Un giovinetto, discendente da quell’Enrico Dandolo che conquistò Costantinopoli e mandò i cavalli a Venezia,
credette di esporre le sue opinioni in opposizione dei due letterati suddetti e dal secondo fu non solo confutato,
ma crudel 156 mente deriso; non tacque il giovine patrizio e si stamparono varj scritti. Noi crediamo di avere
a tutto risposto in una nota del 3 tomo della Storia della Scultura, la quale in ottavo riprodotta di trova qui unita.
E il sig. Ciampi da Varsavia aggiunse anche la sua alle nostre opinioni.
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