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Opera benissimo stampata ed ornata di numerose medaglie e monumenti sparsi fra il testo, oltre tre grandi tavole,
l’una in principio e due al fine del volume. La materia vi è dottamente esaurita.
Opera benissimo stampata ed ornata di numerose medaglie e monumenti sparsi fra il testo, oltre tre grandi tavole,
l’una in principio e due al fine del volume. La materia vi è dottamente esaurita.
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, Sono 28 tavole con versi intagliati al basso di ciascuna piene di gusto pittoresco: sono in questo volume aggiunte
altre 65 tavole di mode e costumanze in caricatura, con dichiarazioni in Francese e in Tedesco pubblicate da Jo.
Mart. Will. in Augusta: ma non hanno altro merito che il conservare una memoria del barbaro gusto della metà
del secolo scorso, senza alcuna grazia di esecuzione.
Sono 28 tavole con versi intagliati al basso di ciascuna piene di gusto pittoresco: sono in questo volume aggiunte
altre 65 tavole di mode e costumanze in caricatura, con dichiarazioni in Francese e in Tedesco pubblicate da Jo.
Mart. Will. in Augusta: ma non hanno altro merito che il conservare una memoria del barbaro gusto della metà
del secolo scorso, senza alcuna grazia di esecuzione.
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,
Bellissimo esemplare ove i ritratti di prima freschezza rendono una ragione precisa del merito di
quest’intagliatore e de’ suoi figli ed allievi, che lavorarono in questa bella ed ampia raccolta.
Bellissimo esemplare ove i ritratti di prima freschezza rendono una ragione precisa del merito di
quest’intagliatore e de’ suoi figli ed allievi, che lavorarono in questa bella ed ampia raccolta.
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337
, calcografo et editore Dom.
Custode, Aug. Vindel.
Giunge quest’opera a Luigi XIII al quale è intitolata. Le tavole sono appena mediocri.
Giunge quest’opera a Luigi XIII al quale è intitolata. Le tavole sono appena mediocri.
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, Sono le tavole stesse del precedente.
Sono le tavole stesse del precedente.
Show More , Contiene questo volume 156 ritratti da Cesare a Massimiliano II intagliati in rame.
Contiene questo volume 156 ritratti da Cesare a Massimiliano II intagliati in rame.
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,Sono qui rappresentati 61 ritratti non inferiormente a quelli che in più gran forma aveva poco prima pubblicati
Bartolozzi e imitasi col colore il carattere dei disegni originali mirabilmente. Opera assai ricca e bella: con
superior eleganza legata in mar. ter.
Sono qui rappresentati 61 ritratti non inferiormente a quelli che in più gran forma aveva poco prima pubblicati
Bartolozzi e imitasi col colore il carattere dei disegni originali mirabilmente. Opera assai ricca e bella: con
superior eleganza legata in mar. ter.
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, In questo volumetto sono riprodotti molti rami di G.B. Franco, oltre diversi che appartengono ad altri
intagliatori, come può vedersi non solo dallo stile, ma dalle marche. Libretto ove sta qualche singolare effigie.
In questo volumetto sono riprodotti molti rami di G.B. Franco, oltre diversi che appartengono ad altri
intagliatori, come può vedersi non solo dallo stile, ma dalle marche. Libretto ove sta qualche singolare effigie.
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Questa collezione di ritratti ne racchiude molti che non 347 sono senza merito e in specie quelli di Giuseppe
Testano intagliatore genovese, di Stefano Picart, e di Alberto Cloavet.
Questa collezione di ritratti ne racchiude molti che non 347 sono senza merito e in specie quelli di Giuseppe
Testano intagliatore genovese, di Stefano Picart, e di Alberto Cloavet.
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Sono 30 ritratti di buon intaglio seguiti da un’illustrazione poetica oltre il ritratto di Alessandro VII che succede
al frontespizio: nell’ultimo del Card. Rospiglini è il nome dell’intagliatore G. Castel.
Sono 30 ritratti di buon intaglio seguiti da un’illustrazione poetica oltre il ritratto di Alessandro VII che succede
al frontespizio: nell’ultimo del Card. Rospiglini è il nome dell’intagliatore G. Castel.
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348
, Sono 126 ritratti la più parte intagliati da Luca e da Volfango Kilian con molta nitidezza di bulino: oltre i quali è
il frontespizio e lo stemma intagliato, senza testo.
Sono 126 ritratti la più parte intagliati da Luca e da Volfango Kilian con molta nitidezza di bulino: oltre i quali è
il frontespizio e lo stemma intagliato, senza testo.
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, Sono 25 ritratti intagliati in rame in altrettanti foglietti col frontespizio indicato. Freschissime esemplare.
Sono 25 ritratti intagliati in rame in altrettanti foglietti col frontespizio indicato. Freschissime esemplare.
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— Accedunt imagines et elogia virorum illustrium ex Bibliotheca Fulvii Ursini, 1570. V.
Ursini.
Contiene settantacinque carte delle quali una serve al frontespizio, un’altra a un singolare avviso ai lettori: e
settantatré ritratti che sembrano disegnati in caricatura con pochi cenni intagliati sotto i medesimi, relativi
all’indole dei personaggi: senza anno, luogo e fiore di stampatore. Presumesi nel 1680, Venezia.
Contiene settantacinque carte delle quali una serve al frontespizio, un’altra a un singolare avviso ai lettori: e
settantatré ritratti che sembrano disegnati in caricatura con pochi cenni intagliati sotto i medesimi, relativi
all’indole dei personaggi: senza anno, luogo e fiore di stampatore. Presumesi nel 1680, Venezia.
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Questi non sono altro che i ritratti di Boissardo pubblicati nelle sue vite Sultanornm.
Questi non sono altro che i ritratti di Boissardo pubblicati nelle sue vite Sultanornm.
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Sono in questo volume 57 ritratti che se non fossero uniti alle memorie storielle non avrebbero alcun pregio.
Sono in questo volume 57 ritratti che se non fossero uniti alle memorie storielle non avrebbero alcun pregio.
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, Questi o sono intagliati da F. Franco, o piuttosto da alcuno che lo ha preceduto: si trova nelle poche righe
intagliate a piedi di ciascun ritratto la vita in iscorcio dei personaggi 363 e si riconosce l’epoca in cui fu
finita la serie, mentre in quello d’Enrico III sono queste parole ove sin d’hora, che siamo del 1588 è quasi ec.
Questi o sono intagliati da F. Franco, o piuttosto da alcuno che lo ha preceduto: si trova nelle poche righe
intagliate a piedi di ciascun ritratto la vita in iscorcio dei personaggi 363 e si riconosce l’epoca in cui fu
finita la serie, mentre in quello d’Enrico III sono queste parole ove sin d’hora, che siamo del 1588 è quasi ec.
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Questo Gaspare Padov. è quello che altrimenti si denomina anche Gaspar ab avibus o Gasparo delle Oselle. Poco
si sa di lui, se non che era nativo di Cittadella nel Padovano, trovandosi in una sua stampa delta flagellazione
Gaspar ab avibus Cittadellensis fecit. Cinquantadue tavole compongono questa opera di bello intaglio, ove i
ritratti in piedi dei personaggi hanno contorni figurati.
Questo Gaspare Padov. è quello che altrimenti si denomina anche Gaspar ab avibus o Gasparo delle Oselle. Poco
si sa di lui, se non che era nativo di Cittadella nel Padovano, trovandosi in una sua stampa delta flagellazione
Gaspar ab avibus Cittadellensis fecit. Cinquantadue tavole compongono questa opera di bello intaglio, ove i
ritratti in piedi dei personaggi hanno contorni figurati.
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, Non possiamo con certezza attribuire queste 25 tavole, compresovi il frontespizio, né a Fulvio Ursino, né ad
Agostino Veneziano per quello che sia dell’intaglio, sebbene la cartella del frontespizio sia di quel tempo e di
quel carattere non meno che le incisioni. A questo va unito.
Illustrium virornm ut extant in Urbe expressi vultus, Roma 1569 cum privil. sum. Pont. formis Ant. Laffreri.
Questa è la vera e bellissima prima edizione delle 52 teste intagliate da Agostino Veneziano, precedute da un
frontespizio figurato, e dalla lettera di Achille Stazio al Card. Perenotto, e da un avviso dello stesso al lettore.
Comincia la collezione da un busto incognito e termina con quello di Giano, numerata progressivamente.
Nitidissimo e magnifico esemplare di prima freschezza. Trovasi a questo unito.
Imagines et elogia virorum illustrium et eruditorum ex antiq. lapidib. et numismatib. espressa cum annotatione
ex Bibliotheca Fulvii Ursini 1750, Romae Ant. Laffreri formis. Se 366 gue un carme di Lorenzo Gambara al
Vescoro di Pola, poi la prefazione, indi l’elenco delle divisioni. Le tavole sono 74 parte di erme in legno, parte di
busti, erme, medaglie e iscrizioni in rame: sono precedute dalla pag. I che comprende il frontespizio, sino alla III,
in cui incominciano le imagini essendo le due ultime bianche, intorno alla seconda delle quali si legge: Venetiis
1570 in aedibus Pietri Dehuchino Galli.
Non possiamo con certezza attribuire queste 25 tavole, compresovi il frontespizio, né a Fulvio Ursino, né ad
Agostino Veneziano per quello che sia dell’intaglio, sebbene la cartella del frontespizio sia di quel tempo e di
quel carattere non meno che le incisioni. A questo va unito.
Illustrium virornm ut extant in Urbe expressi vultus, Roma 1569 cum privil. sum. Pont. formis Ant. Laffreri.
Questa è la vera e bellissima prima edizione delle 52 teste intagliate da Agostino Veneziano, precedute da un
frontespizio figurato, e dalla lettera di Achille Stazio al Card. Perenotto, e da un avviso dello stesso al lettore.
Comincia la collezione da un busto incognito e termina con quello di Giano, numerata progressivamente.
Nitidissimo e magnifico esemplare di prima freschezza. Trovasi a questo unito.
Imagines et elogia virorum illustrium et eruditorum ex antiq. lapidib. et numismatib. espressa cum annotatione
ex Bibliotheca Fulvii Ursini 1750, Romae Ant. Laffreri formis. Se 366 gue un carme di Lorenzo Gambara al
Vescoro di Pola, poi la prefazione, indi l’elenco delle divisioni. Le tavole sono 74 parte di erme in legno, parte di
busti, erme, medaglie e iscrizioni in rame: sono precedute dalla pag. I che comprende il frontespizio, sino alla III,
in cui incominciano le imagini essendo le due ultime bianche, intorno alla seconda delle quali si legge: Venetiis
1570 in aedibus Pietri Dehuchino Galli.
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, Questa non è altro che l’opera pubblicata dai fratelli Sadeler Solitudo sive vitae Patrum Heremicatarum
riprodotta colle stampe logoratissime che non già Luigi, ma Francesco Valesio pubblica nel 1612 copiando i
Sadeler, alla quale edizione il Cavaccio pose il testo. Vedi .
Questa non è altro che l’opera pubblicata dai fratelli Sadeler Solitudo sive vitae Patrum Heremicatarum
riprodotta colle stampe logoratissime che non già Luigi, ma Francesco Valesio pubblica nel 1612 copiando i
Sadeler, alla quale edizione il Cavaccio pose il testo. Vedi .
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, M. de Villefore ha prodotto anche due altri volumi colle vite de’ SS. Padri dei deserti dell’Oriente. In
quest’opera le tavole cono 108, compresi i due frontespizi. Le incisioni sono mediocri e non gareggiano con
quelle dei Sadeler sullo stesso soggetto.
M. de Villefore ha prodotto anche due altri volumi colle vite de’ SS. Padri dei deserti dell’Oriente. In
quest’opera le tavole cono 108, compresi i due frontespizi. Le incisioni sono mediocri e non gareggiano con
quelle dei Sadeler sullo stesso soggetto.
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Giacomo Stella come inventore sta nel basso del frontespizio e Christianus Sas (forse Sassone) è marcato come
incisore, i quali intagliarono e posero il loro nome alle tav. 17, 27, 44. D’altro bulino sono però tutte le altre assai
bene incise e benissimo composte, contrassegnate colle lettere L. C. le quali vogliono spiegare Lucas Ciamberlan
che pose così il suo nome alla distesa nella tav. 20 Lucas Urbinas I V. Doctor invenit et sculpsit Romae. Molto
raro è il trovare questo libro di cosi bella freschezza e conservazione, come sono rare le opere di questo valente
disegnatore e troppo poco conosciute.
Giacomo Stella come inventore sta nel basso del frontespizio e Christianus Sas (forse Sassone) è marcato come
incisore, i quali intagliarono e posero il loro nome alle tav. 17, 27, 44. D’altro bulino sono però tutte le altre assai
bene incise e benissimo composte, contrassegnate colle lettere L. C. le quali vogliono spiegare Lucas Ciamberlan
che pose così il suo nome alla distesa nella tav. 20 Lucas Urbinas I V. Doctor invenit et sculpsit Romae. Molto
raro è il trovare questo libro di cosi bella freschezza e conservazione, come sono rare le opere di questo valente
disegnatore e troppo poco conosciute.
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L’intaglio è di Cor. Galle e fu corretto il lavoro da Rubens prima di pubblicarlo. Le tav. sono 79 colle
dichiarazioni al fine e il frontespizio figurato e il ritratto di S. Ignazio; prove bellissime.
L’intaglio è di Cor. Galle e fu corretto il lavoro da Rubens prima di pubblicarlo. Le tav. sono 79 colle
dichiarazioni al fine e il frontespizio figurato e il ritratto di S. Ignazio; prove bellissime.
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— Aggiuntevi: De Montalvo Antonio: Breve teatro de las adones mas notables de la vida del
Bienaventurado Toribio Arcobispo de Lima, Roma 1683.
Espresso in 42 tavole d’un merito inferiore alle prime. 370 Quelle della Vita di S. Ignazio sono da tenersi in
pregio per la finezza dell’esecuzione e somigliano alle opere di Teodoro Galle.
Espresso in 42 tavole d’un merito inferiore alle prime. 370 Quelle della Vita di S. Ignazio sono da tenersi in
pregio per la finezza dell’esecuzione e somigliano alle opere di Teodoro Galle.
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, Soc. Jesu fundat., Opera copiosissima di ritratti, ma più di utili cognizioni e la migliore degli artisti di Fiandra, il frontespizio è
intagliato da le Bas.
Opera copiosissima di ritratti, ma più di utili cognizioni e la migliore degli artisti di Fiandra, il frontespizio è
intagliato da le Bas.
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, In questo è qualche varietà dal seguente esemplare, come suol osservarsi in quasi tutti i volumi di ritratti, non
marcati con numero progressivo. L’uno contiene 69 e l’altro 70 tavole di fresca e bella impressione.
In questo è qualche varietà dal seguente esemplare, come suol osservarsi in quasi tutti i volumi di ritratti, non
marcati con numero progressivo. L’uno contiene 69 e l’altro 70 tavole di fresca e bella impressione.
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, Con frontespizio figurato e i ritratti in rame riportati in mezzo a un ornamento intagliato in legno e stampato in
rosso. Edizione prima e non comune.
Con frontespizio figurato e i ritratti in rame riportati in mezzo a un ornamento intagliato in legno e stampato in
rosso. Edizione prima e non comune.
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, Edizione seconda italiana, la prima però della versione di Ottaviano Sada. Tutte le traduzioni del Sada e le
numerose edizioni che ne furono fatte sono da tenersi in poco conto, poiché le medaglie intagliate in legno fra il
testo sono di cattiva esecuzione e non rendono alcun’idea de’ monumenti. Il p. Scotti aggiunse un duodecimo
libro, che manca nell’opera dell’Agostini. Almeno sei edizioni comparvero consimili alle 3 che noi possediamo
di questa versione.
Edizione seconda italiana, la prima però della versione di Ottaviano Sada. Tutte le traduzioni del Sada e le
numerose edizioni che ne furono fatte sono da tenersi in poco conto, poiché le medaglie intagliate in legno fra il
testo sono di cattiva esecuzione e non rendono alcun’idea de’ monumenti. Il p. Scotti aggiunse un duodecimo
libro, che manca nell’opera dell’Agostini. Almeno sei edizioni comparvero consimili alle 3 che noi possediamo
di questa versione.
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, Lodevole è la scelta fatta da questo dottissimo antiquario, poiché, eliminando da questa serie gli uomini chiari
per la cecità della fortuna e del caso e quelli famosi per l’impeto della violenza militare, volle riunire soltanto nel
vero santuario dell’antica letteratura quelli che erano chiari per l’ingegno. Poco avvi di nuovo in quest’opera che
non si incontri nelle precedenti di Fulvio Ursini, o di Leonardo Agostini: ma l’ordine e l’illustrazioni tengono
luogo del merito della novità: 92 sono le tavole qui illustrate.
Lodevole è la scelta fatta da questo dottissimo antiquario, poiché, eliminando da questa serie gli uomini chiari
per la cecità della fortuna e del caso e quelli famosi per l’impeto della violenza militare, volle riunire soltanto nel
vero santuario dell’antica letteratura quelli che erano chiari per l’ingegno. Poco avvi di nuovo in quest’opera che
non si incontri nelle precedenti di Fulvio Ursini, o di Leonardo Agostini: ma l’ordine e l’illustrazioni tengono
luogo del merito della novità: 92 sono le tavole qui illustrate.
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, Quest’edizione è preferita alle più antiche per l’aumento delle illustrazioni e delle tavole. Contiensi in questa
tutto ciò che abbiamo indicato all’articolo Smids con 64 tavole di più, oltre le 24 dei Cesari Equestri coi loro
medaglioni disegnati da Gio. Stradano e intagliati da Crispino del Passo. Il frontespizio è figurato e sonovi 186
pagine di testo
Quest’edizione è preferita alle più antiche per l’aumento delle illustrazioni e delle tavole. Contiensi in questa
tutto ciò che abbiamo indicato all’articolo Smids con 64 tavole di più, oltre le 24 dei Cesari Equestri coi loro
medaglioni disegnati da Gio. Stradano e intagliati da Crispino del Passo. Il frontespizio è figurato e sonovi 186
pagine di testo
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, Giovan Angelo Canini era un pittore romano scolaro del Domenichino, più celebrato per le cognizioni
nell’antichità che per l’eccellenza nell’arte, allievo in questo studio e collega del Bellori. Le stampe della sua
opera furono eseguite e disegnate da Giuseppe Testana genovese e Stefano Picart e Guglielmo Valet francesi che
allora trovavansi a Roma. Morì avanti di poter pubblicare l’opera sua, dedicata al Re di Francia, che venne in
seguito poi pubblicata da M. Antonio Canini fratello, che aggiunse la spiegazione di 54 teste che mancava alle 60
lasciate da Gio. Angelo, la cui prima edizione comparve in Roma nel 1669 con 114 tavole e con un frontespizio
istoriato e allegorico disegnato e intagliato da M. Antonio Canini.
La seconda edizione col testo e la versione francese a fronte, fatta da M. Chevier con qualche nota illustrativa,
comparve in Amsterdam nel 1731 in gr. 4; e quantunque le stampe siano un po’ meno fresche, è da stimarsi.
Queste sono precedute dal ritratto di Stef. Picart, intagliato da Bernardo suo figlio ec.
Giovan Angelo Canini era un pittore romano scolaro del Domenichino, più celebrato per le cognizioni
nell’antichità che per l’eccellenza nell’arte, allievo in questo studio e collega del Bellori. Le stampe della sua
opera furono eseguite e disegnate da Giuseppe Testana genovese e Stefano Picart e Guglielmo Valet francesi che
allora trovavansi a Roma. Morì avanti di poter pubblicare l’opera sua, dedicata al Re di Francia, che venne in
seguito poi pubblicata da M. Antonio Canini fratello, che aggiunse la spiegazione di 54 teste che mancava alle 60
lasciate da Gio. Angelo, la cui prima edizione comparve in Roma nel 1669 con 114 tavole e con un frontespizio
istoriato e allegorico disegnato e intagliato da M. Antonio Canini.
La seconda edizione col testo e la versione francese a fronte, fatta da M. Chevier con qualche nota illustrativa,
comparve in Amsterdam nel 1731 in gr. 4; e quantunque le stampe siano un po’ meno fresche, è da stimarsi.
Queste sono precedute dal ritratto di Stef. Picart, intagliato da Bernardo suo figlio ec.
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, Questa dichiarazione estese il Doni per illustrare tutti gli ornamenti ed allegorie di cui è contornata la bella
stampa di Carlo V intagliata da Enea Vico, che era uno de’ suoi amici più intimi: a questa si aggiunge
L’esposizione sopra l’effigie et statue, motti, imprese, figure, et animali poste nell’arco fatto al vittoriosissimo
Carlo V in intaglio di rame per opera di messer Enea Vico da Parma, Ven. 1551 in 8 M. 97. Lo stesso incisore
pubblicò anche questa esposizione.
Questa dichiarazione estese il Doni per illustrare tutti gli ornamenti ed allegorie di cui è contornata la bella
stampa di Carlo V intagliata da Enea Vico, che era uno de’ suoi amici più intimi: a questa si aggiunge
L’esposizione sopra l’effigie et statue, motti, imprese, figure, et animali poste nell’arco fatto al vittoriosissimo
Carlo V in intaglio di rame per opera di messer Enea Vico da Parma, Ven. 1551 in 8 M. 97. Lo stesso incisore
pubblicò anche questa esposizione.
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, Con tavole 137 intagliate in rame
Con tavole 137 intagliate in rame
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, Con bel frontespizio intagliato da Corn. Gallé sul disegno di Rubens: sono 160 tavole di ritratti in legno
lumeggiati in due tinte assai ben eseguiti e fra le opere di Uberto Golzio da tenersi in maggior pregio d’ogni
altra
Con bel frontespizio intagliato da Corn. Gallé sul disegno di Rubens: sono 160 tavole di ritratti in legno
lumeggiati in due tinte assai ben eseguiti e fra le opere di Uberto Golzio da tenersi in maggior pregio d’ogni
altra
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, L’autore è anonimo, l’operetta è dedicata a M. Bourdelot medico del re di Francia dai fratelli Delaulne
stampatori e le medaglie sono diligentemente intagliate in una tavola
L’autore è anonimo, l’operetta è dedicata a M. Bourdelot medico del re di Francia dai fratelli Delaulne
stampatori e le medaglie sono diligentemente intagliate in una tavola
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Le 80 tavole sono tutte intagliate in rame d’incontro al testo relativo. Le medaglie sono inquadrate in mezzo a
cartelline e ornamenti di non cattivo stile. Avvi un frontispizio fìgurato
Le 80 tavole sono tutte intagliate in rame d’incontro al testo relativo. Le medaglie sono inquadrate in mezzo a
cartelline e ornamenti di non cattivo stile. Avvi un frontispizio fìgurato
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Col ritratto del principe Guglielmo di Nassau intagliato da Halma e un frontespizio istoriato. Sono 25 ritratti
illustrati e presi la più parte dalle medaglie. Opera mediocre.
Col ritratto del principe Guglielmo di Nassau intagliato da Halma e un frontespizio istoriato. Sono 25 ritratti
illustrati e presi la più parte dalle medaglie. Opera mediocre.
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, et .
Gaetano Piccino intagliò le 89 tavole, che unite al frontespizio senza alcun genere di illustrazione formano il
volume indicato, la cui rarità non proviene dalla perfezion dell’intaglio, ma verosimilmente dallo scarso numero
degli esemplari in circolazione.
Gaetano Piccino intagliò le 89 tavole, che unite al frontespizio senza alcun genere di illustrazione formano il
volume indicato, la cui rarità non proviene dalla perfezion dell’intaglio, ma verosimilmente dallo scarso numero
degli esemplari in circolazione.
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Le medaglie sono tutte intagliate in rame e stampate fra il testo e il frontespizio è preceduto da una bella tavola
allegorica disegnata da Giovanni Segala e incisa da I. Juster. Opera fra le buone di questo genere.
Le medaglie sono tutte intagliate in rame e stampate fra il testo e il frontespizio è preceduto da una bella tavola
allegorica disegnata da Giovanni Segala e incisa da I. Juster. Opera fra le buone di questo genere.
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, Questa grande e dispendiosa opera non ottenne grandi suffragi e ritiensi attualmente in minimo prezzo fra le altre
opere di numismatica. Nella nostra collezione però riesce di qualche maggior pregio la raccolta dei disegni
originali che servirono a quest’opera unita nel seguente volume.
Questa grande e dispendiosa opera non ottenne grandi suffragi e ritiensi attualmente in minimo prezzo fra le altre
opere di numismatica. Nella nostra collezione però riesce di qualche maggior pregio la raccolta dei disegni
originali che servirono a quest’opera unita nel seguente volume.
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— Medaglie disegnate dal sig. Giacomo Giovan 79 nini che ha intagliato per li libri dei Seren. di Parma.
,Sono 111 medaglie di mediocre esecuzione la cui illustrazione breve e chiara è eseguita con quella sobrietà che
diventa preziosa, ove l’autore non vagheggia ambiziosamente di mettere se stesso in troppa evidenza.
Sono 111 medaglie di mediocre esecuzione la cui illustrazione breve e chiara è eseguita con quella sobrietà che
diventa preziosa, ove l’autore non vagheggia ambiziosamente di mettere se stesso in troppa evidenza.
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, Le aggiunte trovansi in un seguito di imagini ed illustrazioni dopo Antonio di Borbone e in un’appendice al fine.
Le aggiunte trovansi in un seguito di imagini ed illustrazioni dopo Antonio di Borbone e in un’appendice al fine.
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, Il frontespizio figurato fu intagliato da Adriano Schoonebeek. Le tavole dei dodici Cesari a cavallo sono quelle
inventate da Giovanni Stradano e intagliate da Crispino dal Passo, ma logore, alle quali è stato raschiato il nome
dell’incisore: an 84 nesse a queste sono altre 12 tavole delle medaglie imperiali e al fine una singolare tavola
della Roma resurgens dello stesso.
Il frontespizio figurato fu intagliato da Adriano Schoonebeek. Le tavole dei dodici Cesari a cavallo sono quelle
inventate da Giovanni Stradano e intagliate da Crispino dal Passo, ma logore, alle quali è stato raschiato il nome
dell’incisore: an 84 nesse a queste sono altre 12 tavole delle medaglie imperiali e al fine una singolare tavola
della Roma resurgens dello stesso.
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, Oltre il frontespizio figurato coll’allusione alla graziosa e dottissima satira dell’imperatore Giuliano, è sparso
tutto il volume fra il testo e fra le note di monumenti intagliati da Picard. L’opera è divisa in due parti. L’una
contiene la favola ossia satira coi commenti amplissimi; la seconda contiene Les preuves des remarques con una
gran copia di indici delle tavole, degli autori e delle materie.
Oltre il frontespizio figurato coll’allusione alla graziosa e dottissima satira dell’imperatore Giuliano, è sparso
tutto il volume fra il testo e fra le note di monumenti intagliati da Picard. L’opera è divisa in due parti. L’una
contiene la favola ossia satira coi commenti amplissimi; la seconda contiene Les preuves des remarques con una
gran copia di indici delle tavole, degli autori e delle materie.
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, Il primo foglio contiene il frontespizio figurato. Il secondo un avviso del tipografo al lettore. Il terzo, quarto e
quinto contengono i fasti Romanorum Imperatorum a Julio C. ad Carolum V. Indi seguono in 118 fogli tutte le
imagini colle vite di contro. Gli intagli di maniera grandiosa sono eseguiti in legno colle marche R. W. H. R.
Il primo foglio contiene il frontespizio figurato. Il secondo un avviso del tipografo al lettore. Il terzo, quarto e
quinto contengono i fasti Romanorum Imperatorum a Julio C. ad Carolum V. Indi seguono in 118 fogli tutte le
imagini colle vite di contro. Gli intagli di maniera grandiosa sono eseguiti in legno colle marche R. W. H. R.
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, Le tavole sono incise fra il testo.
Le tavole sono incise fra il testo.
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, Oltre le figure intagliate e stampate fra il testo, avvi al fine un’appendice di 11 fogli di tavole addizionali.
Oltre le figure intagliate e stampate fra il testo, avvi al fine un’appendice di 11 fogli di tavole addizionali.
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, Le tavole sono stampate fra il testo dell’opera.
Le tavole sono stampate fra il testo dell’opera.
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