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1814
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Vincenzo Ciacono intagliò la prima tavola, le altre 11 e il frontispizio, il Pasquali.
Lavoro fatto con infinita diligenza e buon gusto.
Vincenzo Ciacono intagliò la prima tavola, le altre 11 e il frontispizio, il Pasquali.
Lavoro fatto con infinita diligenza e buon gusto.
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Quest’opera è con molto giudizio studiata ed esposta ed 120 onora l’autore più d’ogni altra sua produzione.
Riproduce anche il raro opuscolo del Salviati col fac simile delle tavole in legno: e aggiunge quanto la sana
critica dell’arte poteva suggerirgli; con sei tavole in rame al fine.
Quest’opera è con molto giudizio studiata ed esposta ed 120 onora l’autore più d’ogni altra sua produzione.
Riproduce anche il raro opuscolo del Salviati col fac simile delle tavole in legno: e aggiunge quanto la sana
critica dell’arte poteva suggerirgli; con sei tavole in rame al fine.
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Questa è una diatriba contro il Ciampi or Professore a Varsavia, che aveva nel giornale di Firenze flagellato di
critiche l’opera dei monumenti di scultura del Campo Santo di Pisa, protestando di avervi parte e prendendo,
particolarmente di mira un monumento in onore del pittore Tempesti.
Questa è una diatriba contro il Ciampi or Professore a Varsavia, che aveva nel giornale di Firenze flagellato di
critiche l’opera dei monumenti di scultura del Campo Santo di Pisa, protestando di avervi parte e prendendo,
particolarmente di mira un monumento in onore del pittore Tempesti.
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Questi discorsi vennero scritti da molti chiarissimi personaggi nelle arti e nelle lettere, sempre però sul tema
delle arti, divagando con liberti in quest’ampia materia. I principali sono il pittore e segretario dell’accademia
Giuseppe Bossi; il segretario ed architetto Giuseppe Zanoja, il medico e consigliere Pietro Moscati, il
numismatico e pittore G. Cutaneo, il canonico antiquario Luigi Bossi. Stanchi però i dotti di flagellar di continuo
la materia stessa per tanti anni, la quale astata trattata in tutte le accademie del mondo; in luogo di due discorsi
annuali (già da qualche tempo declinando dagli statuti) non se ne pubblica che un solo per ciascun anno.
Questi discorsi vennero scritti da molti chiarissimi personaggi nelle arti e nelle lettere, sempre però sul tema
delle arti, divagando con liberti in quest’ampia materia. I principali sono il pittore e segretario dell’accademia
Giuseppe Bossi; il segretario ed architetto Giuseppe Zanoja, il medico e consigliere Pietro Moscati, il
numismatico e pittore G. Cutaneo, il canonico antiquario Luigi Bossi. Stanchi però i dotti di flagellar di continuo
la materia stessa per tanti anni, la quale astata trattata in tutte le accademie del mondo; in luogo di due discorsi
annuali (già da qualche tempo declinando dagli statuti) non se ne pubblica che un solo per ciascun anno.
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