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Antiquities
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Publication Year
1735 to 1739
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Opera la più grandiosa che fosse comparsa in questa materia vastissima e per la quale questo esimio e laborioso
autore si è reso tanto benemerito delle lettere e della sua patria.
Opera la più grandiosa che fosse comparsa in questa materia vastissima e per la quale questo esimio e laborioso
autore si è reso tanto benemerito delle lettere e della sua patria.
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, Questo è uno dei più singolari e preziosi opuscoli in materia etrusca.
Questo è uno dei più singolari e preziosi opuscoli in materia etrusca.
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, Con la tavola del monumento.
Con la tavola del monumento.
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, Sonovi 20 ampie tavole intagliate in rame. che illustrano questa grandiosa opera, ma tutta la parte congetturale è
di tal natura da non conciliarsi facilmente con quello che ci rimane d’antichi edifici, e non agevole a giustificarsi
con buona critica.
Sonovi 20 ampie tavole intagliate in rame. che illustrano questa grandiosa opera, ma tutta la parte congetturale è
di tal natura da non conciliarsi facilmente con quello che ci rimane d’antichi edifici, e non agevole a giustificarsi
con buona critica.
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, Questa bellissima opera, e per la dottrina, e per l’intaglio, e per i tipi, ornata di 104 tavole molto bene intagliate in
rame da buoni artisti, è illustrata assai bene nel trattato di Mariette des pierres gravées pag. 293.
Questa bellissima opera, e per la dottrina, e per l’intaglio, e per i tipi, ornata di 104 tavole molto bene intagliate in
rame da buoni artisti, è illustrata assai bene nel trattato di Mariette des pierres gravées pag. 293.
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, Collectanea antiquitatum romanarum quae centum tabulis aeneis incisae et a Rudolphino
Venuti notis illustratae exhibentur, Questa è quella parte di testo, che doveva accompagnar le figure, la quale comparve alla luce avanti che Michele
d’Overbeke pubblicasse il tutto nei tre grandi volumi in foglio l’anno 1763. Col ritratto dell’autore in fronte.
Questa è quella parte di testo, che doveva accompagnar le figure, la quale comparve alla luce avanti che Michele
d’Overbeke pubblicasse il tutto nei tre grandi volumi in foglio l’anno 1763. Col ritratto dell’autore in fronte.
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, Questa velenosa diatriba estesa con tutto l’amaro della gelosia letteraria contro un uomo d’alta fama, e profondo
sapere, disonora questo frate, e il disvela come un pessimo uomo, quantunque non senza dottrina. Ma da diversi
eruditi fu vendicato il Venuti in parecchi opuscoli latini, e italiani pubblicati a Lucca, e a Parigi ove rilevasi
l’erudizion puerile e le false congetture, e il barbaro latino dello Scarfò.
Questa velenosa diatriba estesa con tutto l’amaro della gelosia letteraria contro un uomo d’alta fama, e profondo
sapere, disonora questo frate, e il disvela come un pessimo uomo, quantunque non senza dottrina. Ma da diversi
eruditi fu vendicato il Venuti in parecchi opuscoli latini, e italiani pubblicati a Lucca, e a Parigi ove rilevasi
l’erudizion puerile e le false congetture, e il barbaro latino dello Scarfò.
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, L’opera è piena di tavole e monumenti parte intagliati in 231 legno, e parte in rame stampati fra il testo. È
singolare la bonarietà di questo scrittore, e antiquario, con cui beveva all’ingrosso ciò che gli veniva presentato.
Basti il vedere la dissertazione che è stampata in quest’opera a p. 53 fino alla 64 nella quale intende a provare, e
spiegare, che una moderna incisione in cristallo (di Valerio Belli vicentino) sia un antichissimo monumento, e
non solo non ravvisa lo stile del cinquecento, ma studiasi a spiegare, dopo un diluvio di deduzioni e congetture,
che il nome dell’autore scrittovi a gran caratteri, come sempre soleva VALE. VI. F. voglia dire vale, vive felix.
Tenga le risa chi può.
L’opera è piena di tavole e monumenti parte intagliati in 231 legno, e parte in rame stampati fra il testo. È
singolare la bonarietà di questo scrittore, e antiquario, con cui beveva all’ingrosso ciò che gli veniva presentato.
Basti il vedere la dissertazione che è stampata in quest’opera a p. 53 fino alla 64 nella quale intende a provare, e
spiegare, che una moderna incisione in cristallo (di Valerio Belli vicentino) sia un antichissimo monumento, e
non solo non ravvisa lo stile del cinquecento, ma studiasi a spiegare, dopo un diluvio di deduzioni e congetture,
che il nome dell’autore scrittovi a gran caratteri, come sempre soleva VALE. VI. F. voglia dire vale, vive felix.
Tenga le risa chi può.
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