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Biblioteca Apostolica Vaticana
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Getty Research Institute
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Language
Latin
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Publication Year
1550 to 1599
Remove constraint Publication Year: <span class='from'>1550</span> to <span class='to'>1599</span>
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Edizione colle tavole in legno collocate fra il testo.
Edizione colle tavole in legno collocate fra il testo.
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Esemplare di singolar rarità. Nondimeno ci conviene osservare che questa figura non ha che fare né col volume,
né col numero delle carte, essendo solamente intagliata da Giorgio Mantovano sul disegno di Giovan Battista
Bertano. In fatti il registro delle carte indica che il primo foglio A è foglio solo, che gli altri sono duerni, e l’E è
terzo. Il nostro esemplare è nuovo e slegato, e si verifica come l’altra parte del primo foglio è bianca: oltre di che
avendo fatte verificazioni su di altri esemplari ben conservati, quella prima carta è sempre bianca, e quand’anche
siavi per vaghezza aggiunta la stampa dell’Ercole, questa è sempre tirata in altra qualità di carte ed eccede dal
numero indicato nel registro. Le tavole sono intagliate in legno e collocate fra il testo. L’esemplare debb’essere
di 28 carte compresa la prima bianca e l’Ercole è un di più.
Esemplare di singolar rarità. Nondimeno ci conviene osservare che questa figura non ha che fare né col volume,
né col numero delle carte, essendo solamente intagliata da Giorgio Mantovano sul disegno di Giovan Battista
Bertano. In fatti il registro delle carte indica che il primo foglio A è foglio solo, che gli altri sono duerni, e l’E è
terzo. Il nostro esemplare è nuovo e slegato, e si verifica come l’altra parte del primo foglio è bianca: oltre di che
avendo fatte verificazioni su di altri esemplari ben conservati, quella prima carta è sempre bianca, e quand’anche
siavi per vaghezza aggiunta la stampa dell’Ercole, questa è sempre tirata in altra qualità di carte ed eccede dal
numero indicato nel registro. Le tavole sono intagliate in legno e collocate fra il testo. L’esemplare debb’essere
di 28 carte compresa la prima bianca e l’Ercole è un di più.
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,
77
Questo libro contiene i piani e i disegni di 50 differenti edifici, al qual libro è aggiunta una collezione di 25 archi
trionfali antichi e moderni dello stesso autore pubblicati nell’anno 1549, e da’ bibliografi non citati.
Questo libro contiene i piani e i disegni di 50 differenti edifici, al qual libro è aggiunta una collezione di 25 archi
trionfali antichi e moderni dello stesso autore pubblicati nell’anno 1549, e da’ bibliografi non citati.
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Aureo libro per ciò che riguarda gli uomini sommi che vi concorsero; ma la prospettiva vi è trattata come
obiettiva e secondo le leggi fisiche dell’ottica non troppo sviluppate per la loro applicazione alle pratiche
dell’arte.
Aureo libro per ciò che riguarda gli uomini sommi che vi concorsero; ma la prospettiva vi è trattata come
obiettiva e secondo le leggi fisiche dell’ottica non troppo sviluppate per la loro applicazione alle pratiche
dell’arte.
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, L’opera è intitolata al card. Ercole Gonzaga. L’autore s’ingolfa con una diffusione estrema nelle metafisiche le
più astruse con poca chiarezza e non fa cenno che 20 anni prima di lui erano apparsi ai pubblico gli scritti di
Agostino Nifo sullo stesso argomento.
L’opera è intitolata al card. Ercole Gonzaga. L’autore s’ingolfa con una diffusione estrema nelle metafisiche le
più astruse con poca chiarezza e non fa cenno che 20 anni prima di lui erano apparsi ai pubblico gli scritti di
Agostino Nifo sullo stesso argomento.
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, Ognuno dei quindici canti ha una tavola in rame, oltre il frontespizio figurato con allegorie e il ritratto del
traduttore.
Ognuno dei quindici canti ha una tavola in rame, oltre il frontespizio figurato con allegorie e il ritratto del
traduttore.
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, Monsig. Publio Fontana estese il testo: Giulio Todeschini architetto e Tommaso Buona pittore furono gli
inventori degli apparati ed archi in 12 tavole rappresentati, non compresa quella del frontespizio.
Monsig. Publio Fontana estese il testo: Giulio Todeschini architetto e Tommaso Buona pittore furono gli
inventori degli apparati ed archi in 12 tavole rappresentati, non compresa quella del frontespizio.
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MDXCIV
, Le molte tavole in legno di bella esecuzione fraposte al testo rendono chiara l’intelligenza di queste ottime opere.
Le molte tavole in legno di bella esecuzione fraposte al testo rendono chiara l’intelligenza di queste ottime opere.
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, Le tavole sono 151, compreso il primo simbolo in legno che rappresenta un teschio di Bove e il bel ritratto di
Achille Bocchi, che è il simbolo secondo. Il volume comincia col frontespizio suddetto, il privilegio di Giulio III
il catalogo degli autori citati, l’elenco dei motti colla divisione dell’opera, l’indice delle materie, le ommissioni e
gli errori di stampa e alcuni versi greci e latini in onore dell’autore. In tutto i prolegomeni, sino al numero primo
e alla lettera A del registro, sono 28 foglietti. E singolarmente da notarsi come indistintamente nella prima e
nella seconda edizione trovinsi alcune tavole non logore, ma mal stampate, siccome accade in tutti i libri ed
opere intagliate dal Bonasone. E qualche volta abbiamo osservato qualche esemplare meglio impresso nella
seconda che nella prima edizione. È però duopo avere parecchi esemplari per poter sceglierne, col disfarli, uno
che sia perfetto e degno d’ una scelta e ricca biblioteca ec.
Le tavole sono 151, compreso il primo simbolo in legno che rappresenta un teschio di Bove e il bel ritratto di
Achille Bocchi, che è il simbolo secondo. Il volume comincia col frontespizio suddetto, il privilegio di Giulio III
il catalogo degli autori citati, l’elenco dei motti colla divisione dell’opera, l’indice delle materie, le ommissioni e
gli errori di stampa e alcuni versi greci e latini in onore dell’autore. In tutto i prolegomeni, sino al numero primo
e alla lettera A del registro, sono 28 foglietti. E singolarmente da notarsi come indistintamente nella prima e
nella seconda edizione trovinsi alcune tavole non logore, ma mal stampate, siccome accade in tutti i libri ed
opere intagliate dal Bonasone. E qualche volta abbiamo osservato qualche esemplare meglio impresso nella
seconda che nella prima edizione. È però duopo avere parecchi esemplari per poter sceglierne, col disfarli, uno
che sia perfetto e degno d’ una scelta e ricca biblioteca ec.
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