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13. BONIFACIO Giovanni, Le arti liberali e meccaniche come siano state dagli animali irrationali agli uomini dimostrate, Rovigo 1628, in 4, M. 63.
Opera stravagante e ripiena d’erudizione curiosa, senza alcun principio di critica.
Opera stravagante e ripiena d’erudizione curiosa, senza alcun principio di critica.
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BOTTARI Monsig. Vedi Raccolta di Lettere Pittoriche. – Dialoghi sopra le tre arti del disegno. – Vasari, Vite de’ Pittori.
94. BULENGERI Caes., De pictura, plastice, statuaria, lib. duo, Lugduni 1627, in 12; aggiunto: De Ludis privatis ac domesticis veterum lib. unicus De Conviviis, lib. IV, eodem loco et anno.
Della pittura è trattato secondo gli antichi e nulla si dice intorno gli artisti moderni. Relativi all’encausto sonovi alcuni capitoli interessanti scritti in un’epoca molto anteriore a quelle de’ moderni scrittori.
Della pittura è trattato secondo gli antichi e nulla si dice intorno gli artisti moderni. Relativi all’encausto sonovi alcuni capitoli interessanti scritti in un’epoca molto anteriore a quelle de’ moderni scrittori.
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725. VITRUVIO M., I dieci libri dell’architettura tradotti e commentati da Monsig. Daniele Barbaro ed ora in questa nuova impressione per maggior comodità del lettore le materie di ciascun libro ridotte sotto capi, Venezia, presso Alessandro de’ Vecchi, 1629.
Quest’edizione è presa dalla precedente del 1567 colla differenza di essere assai meno corretta, ed essendo state dallo stampatore in più luoghi omesse tavole necessarie, o sostituite alcune altre che non hanno che fare col testo. Ma ciò che è più strano si è che il de’ Vecchi editore, ponendo il suo nome al proemio che aveva prodotto il Franceschi nella più antica citata edizione, ove parla del Barbaro si esprime come se avesse avuto dialogo con lui nelle materie vitruviane ed era morto 59 anni prima di questa seconda edizione: il che prova che ristampò e fece suo il proemio del Franceschi, senza leggerlo.
Quest’edizione è presa dalla precedente del 1567 colla differenza di essere assai meno corretta, ed essendo state dallo stampatore in più luoghi omesse tavole necessarie, o sostituite alcune altre che non hanno che fare col testo. Ma ciò che è più strano si è che il de’ Vecchi editore, ponendo il suo nome al proemio che aveva prodotto il Franceschi nella più antica citata edizione, ove parla del Barbaro si esprime come se avesse avuto dialogo con lui nelle materie vitruviane ed era morto 59 anni prima di questa seconda edizione: il che prova che ristampò e fece suo il proemio del Franceschi, senza leggerlo.
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889. BRANCA Giovanni, Le macchine. Volume di molto artificio da fare effetti maravigliosi tanto spiritali, quanto di animali operazioni: Roma 1629, in 4, pic. fig.
Sono figure 77 intagliate in legno relative a forze moventi e macchine idrauliche colle spiegazioni di contro italiane e latine e il frontespizio figurato. Questo architetto era dotato di maggior ingegno in questa parte, che nol fosse di gusto in quella dell’architettura.
Sono figure 77 intagliate in legno relative a forze moventi e macchine idrauliche colle spiegazioni di contro italiane e latine e il frontespizio figurato. Questo architetto era dotato di maggior ingegno in questa parte, che nol fosse di gusto in quella dell’architettura.
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1433. PISTOFILO Bonaventura, Il Torneo, Bologna 1627, in 4, fig.
Nei due primi libri di quest’opera non sono figure, ma se ne trovano 117 nel terzo libro ragionevolmente eseguite; ol 245tre il frontespizio e il ritratto dell’autore. Leggesi nel frontespizio Coriolanus Pictor et Theatri Palladis professor fecit.
Nei due primi libri di quest’opera non sono figure, ma se ne trovano 117 nel terzo libro ragionevolmente eseguite; ol 245tre il frontespizio e il ritratto dell’autore. Leggesi nel frontespizio Coriolanus Pictor et Theatri Palladis professor fecit.
Show More MDCXXVIII
1745. PANCIROLI Guidonis, Rerum memorabilium, sive deperditarum, Francofurti 1629, in 4.
L’edizione latina è illustrata dai commentari di Enrico Salmuth ed ha il frontespizio figurato. L’opera di questo autore non levò un grido perché abbiasi a ritenere fra le produzioni più distinte in tal genere.
L’edizione latina è illustrata dai commentari di Enrico Salmuth ed ha il frontespizio figurato. L’opera di questo autore non levò un grido perché abbiasi a ritenere fra le produzioni più distinte in tal genere.
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1802. STOCHASSEN. De cultu, ac usu luuiinutn antiquo: 309 Accedit de misterio Cereris Eleusina etc., Trajecti ad Rhenum1627, in 12.
Libro pieno di singolare e profonda erudizione.
Libro pieno di singolare e profonda erudizione.
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1867. CAMERARII Georgii, Emblemata amatoria, Venetiis, sumpt. P. P. Tozzii ex Typographia Sarcinea, 1627, fig.
Piccolissimo libretto in 16 per traverso, che contiene 80 tavole in rame compreso il frontespizio e lo stemma Molin, cui è dedicato il libretto.
Piccolissimo libretto in 16 per traverso, che contiene 80 tavole in rame compreso il frontespizio e lo stemma Molin, cui è dedicato il libretto.
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1913. MACH Paulli, Emblemata, Bononiae 1628, in 4, fig.
Sono 81 tavole d’emblemi con dichiarazioni in versi latini e italiani. Sono questi dedicati alla Madonna di S. Luca, la cui imagine si vede in principio.
Sono 81 tavole d’emblemi con dichiarazioni in versi latini e italiani. Sono questi dedicati alla Madonna di S. Luca, la cui imagine si vede in principio.
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1933. PHILOSTRATE, Les images ou tableaux de platte peinture des deux Philostrates sophistes grecs, mis en français par Blaise de Vigénere et representéz en taille douce, Paris 1629, in fol. fig.
Opera che non gode gran credito per la sua prolissità e poca giustezza di critica e intralciata erudizione, ma che non manca di essere di qualche pregio per chi sa sciegliere il grano dalla zizania; volume di presso a 1000 pagine comprendendovi gli indici e i prolegomeni. Le numerose tavole di cui va ornato non sono spregievoli. Sembra che ne fosse fatta un’anteriore edizione nel 1614.
Opera che non gode gran credito per la sua prolissità e poca giustezza di critica e intralciata erudizione, ma che non manca di essere di qualche pregio per chi sa sciegliere il grano dalla zizania; volume di presso a 1000 pagine comprendendovi gli indici e i prolegomeni. Le numerose tavole di cui va ornato non sono spregievoli. Sembra che ne fosse fatta un’anteriore edizione nel 1614.
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