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Italian
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16th century
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L’edizione è in bellissimi caratteri e le descrizioni contengono belle poesie, che servirono alle cantate e spettacoli
in quella occasione.
L’edizione è in bellissimi caratteri e le descrizioni contengono belle poesie, che servirono alle cantate e spettacoli
in quella occasione.
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MDLXVI
Questo è uno dei più strani, minuziosi e curiosi libri in cui stanno indicati persino gl’ingredienti dei piatti di
cucina che furono serviti alle mense e leggesi in fine la data cosi scritta : In Monaco Città di Germania 1568.
Questo è uno dei più strani, minuziosi e curiosi libri in cui stanno indicati persino gl’ingredienti dei piatti di
cucina che furono serviti alle mense e leggesi in fine la data cosi scritta : In Monaco Città di Germania 1568.
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MDLXXI
, Bastiano de’ Rossi ne dedicò la descrizione ad Alfonso II di 238 Este. Bernardo
Buontalenti diresse l’apparato e uomini sommi in lettere e in arti vi concorsero. Il libretto è
stampato con grande eleganza.
Bastiano de’ Rossi ne dedicò la descrizione ad Alfonso II di 238 Este. Bernardo
Buontalenti diresse l’apparato e uomini sommi in lettere e in arti vi concorsero. Il libretto è
stampato con grande eleganza.
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MDLXXXIX
, Sonovi 9 stampe pittoresche all’acqua forte, oltre lo stemma nel frontespizio, molto pregiate, che rendono
l’opuscolo prezioso, per essere della mano maestra di Guido Reni. Due esemplari; all’uno de’ quali è aggiunto
l’altro opuscolo felicissima entrata di N. S. Papa Clemente VIII nell’inclita città di Ferrara con gli apparati
pubblici. In Ferrara, e ristampata in Torino presso Giov. Mich. Cavalieri 1598. Si trova più difficilmente questo
secondo, che il primo.
Sonovi 9 stampe pittoresche all’acqua forte, oltre lo stemma nel frontespizio, molto pregiate, che rendono
l’opuscolo prezioso, per essere della mano maestra di Guido Reni. Due esemplari; all’uno de’ quali è aggiunto
l’altro opuscolo felicissima entrata di N. S. Papa Clemente VIII nell’inclita città di Ferrara con gli apparati
pubblici. In Ferrara, e ristampata in Torino presso Giov. Mich. Cavalieri 1598. Si trova più difficilmente questo
secondo, che il primo.
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MDXCVIII
Quest’opera fu intitolata a Bianca Capello de’ Medici Gran Duchessa di Toscana, col ritratto dell’autore in fronte
e la musica di tutti i balli che allora usavansi intitolata n ciascuna delle più famose dame d’Italia e con 22 tavole
degli atteggiamenti del ballo, intagliate da Giovan Battista Franco.
Quest’opera fu intitolata a Bianca Capello de’ Medici Gran Duchessa di Toscana, col ritratto dell’autore in fronte
e la musica di tutti i balli che allora usavansi intitolata n ciascuna delle più famose dame d’Italia e con 22 tavole
degli atteggiamenti del ballo, intagliate da Giovan Battista Franco.
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, Sono 36 tav. cominciate all’acqua forte e
terminate a bulino con molto valore.
Sono 36 tav. cominciate all’acqua forte e
terminate a bulino con molto valore.
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— Seguono le 5 tavole intitolate Crudelitas in Catholicis mactandis, 1584
— Termina il volume: Beati Apollinaris martiris primi Ravennatum. Episc. res gestae,
Romae 1586.
Sono 13 tavole compreso il frontespizio, terminate a bulino. Tutte queste opere sono di prima freschezza.
Sono 13 tavole compreso il frontespizio, terminate a bulino. Tutte queste opere sono di prima freschezza.
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, Tutti questi opuscoli sono rarissimi a trovarsi nell’edizione originale.
Tutti questi opuscoli sono rarissimi a trovarsi nell’edizione originale.
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— Con altre due lettere del Baldinucci a Lorenzo Gualtieri sopra i pittori più celebri del
secolo XVI e la lettera a Monsig. Salviati intorno al modo di dar proporzione alle figure,
pubblicata dal Poggiali, Livorno 1802.
Tutto legato in un solo volume.
, Sono queste 32 tavole in foglio oblongo intagliate da scolari o contemporanei di Marc’Antonio Raimondi: non è
dubbio il segno di Agostino Veneziano alle tavole 4, 7, 13, ma nelle 3, 5, 6; quando le prove siano di prima
freschezza, deve vedersi anche la marca di Beatricius: questa ultima però non può osservarsi più, allorché
ricomparvero le stampe col nome di Antonio Salamanca. Sebbene il nostro esemplare abbia il nome del
Salamanca, è freschissimo e meglio si riconosce comparandolo con altri e specialmente con quelli pubblicati da
Carlo Losi recentemente, ove cassato il nome di Salamanca nella prima tavola, fu incisa la Licenza dei Superiori.
Sotto ciascuna tavola è incisa una stanza divisa in due cartelle.
Sono queste 32 tavole in foglio oblongo intagliate da scolari o contemporanei di Marc’Antonio Raimondi: non è
dubbio il segno di Agostino Veneziano alle tavole 4, 7, 13, ma nelle 3, 5, 6; quando le prove siano di prima
freschezza, deve vedersi anche la marca di Beatricius: questa ultima però non può osservarsi più, allorché
ricomparvero le stampe col nome di Antonio Salamanca. Sebbene il nostro esemplare abbia il nome del
Salamanca, è freschissimo e meglio si riconosce comparandolo con altri e specialmente con quelli pubblicati da
Carlo Losi recentemente, ove cassato il nome di Salamanca nella prima tavola, fu incisa la Licenza dei Superiori.
Sotto ciascuna tavola è incisa una stanza divisa in due cartelle.
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