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Cento tavole incise con molto brio e colle illustrazioni in versi elegiaci.
Cento tavole incise con molto brio e colle illustrazioni in versi elegiaci.
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, Non è comune a trovarsi questa centuria intagliata da Mat. Merian e pubblicata nella calcografia di de Bry con
illustrazioni francesi e latine.
Non è comune a trovarsi questa centuria intagliata da Mat. Merian e pubblicata nella calcografia di de Bry con
illustrazioni francesi e latine.
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, Sonavi 50 assai belle tavole intagliate con gusto all’acqua forte, che esprimono allegorie sacre e morali, con
copiose illustrazioni in olandese.
Sonavi 50 assai belle tavole intagliate con gusto all’acqua forte, che esprimono allegorie sacre e morali, con
copiose illustrazioni in olandese.
Show More , Edizione citata dalla Crusca. In quest’elegantissimo libro sonovi dodici tavole inventate e intagliate da’ più abili
artisti di quell’età, che precedono le 12 parti in cui l’opera è divisa. La pubblicò Federigo Ubaldini, che oltre la
dedicatoria, la prefazione e le testimonianze intorno all’autore, vi premise la vita del Barberino col suo ritratto
bellissimo; fece gli argomenti ai 12 Avvertimenti morali, e aggiunse in fine la previstissima tavola delle voci e
maniere ec. Anche il frontestizio è figurato e intagliato da Bloemart. Esemplare magnifico, dorato ec. perg.
Edizione citata dalla Crusca. In quest’elegantissimo libro sonovi dodici tavole inventate e intagliate da’ più abili
artisti di quell’età, che precedono le 12 parti in cui l’opera è divisa. La pubblicò Federigo Ubaldini, che oltre la
dedicatoria, la prefazione e le testimonianze intorno all’autore, vi premise la vita del Barberino col suo ritratto
bellissimo; fece gli argomenti ai 12 Avvertimenti morali, e aggiunse in fine la previstissima tavola delle voci e
maniere ec. Anche il frontestizio è figurato e intagliato da Bloemart. Esemplare magnifico, dorato ec. perg.
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, Questa è un’edizione originale colle stesse 53 tavole, clic pretendonsi intagliate da Holbein medesimo: ma non
tutte forse di sua mano, trovandosi in alcune la marca A, cosa non avertita da Papillon, che indicò solamente una
differenza in alcune tavole, aggiunte nelle edizioni posteriori alla prima, per aver queste nel contorno una linea
sola, mentre le altre ne hanno due. La lettera A. potrebbe forse significare Abr. Bruyn che infatti in Colonia e in
Svizzera intaglia diverse opere in quel tempo. Sebbene l’edizione non contenga le prime prove più fresche che
apparvero 20 anni prima, nullameno può da questa formarsi chiaramente l’idea d’uno dei più preziosi lavori che
vanti l’incisione in legno.
Quanto al testo di questo rarissimo libretto trovansi le seguenti opere, oltre gl’indicati epigrammi: Medicina
Animae e gallico idiomate a Georgio Aemilio in latinum translata: Paracelsis ad periculose decumbentes,
Cypriani Episc. sermo de immortalitate, oratio ad Deum ap aegrotum dicenda, Oratio ad Chris. in gravi morbo
dicenda, Divi Chrysostomi de patientia. Il libro, compreso il frontespizio e l’ultima carta bianca, è composto di
100 foglietti, notandosi il nome dello stampatore sul frontespizio colla sua marca Arnold Birckman. Ap.
Haeredes, 1557.
Legato assieme a questo libro è il seguente.
Hofferi Io. Coburgensii Icones Catecheseos et virtutum, ac vitiorum illustratae numeris. Item Historia Passionis
D N. I. Chris. Effigiata, Vitembergae excudebat Io. Crato 1558. Sono queste 71 tavole intagliate in legno che
figurano i precetti del Decalogo, il Simbolo degli Apostoli, i Sacramenti, le Virtù ed i vizi, e la vita del
Redentore, con i relativi epigrammi ad ogni soggetto. L’intaglio è di qualche pregio. Al decimo precetto del
Decalogo figurato colla Castità di Giuseppe sono due marche. La superiore I. L. C. T. L’inferiore D. B. 1557,
amendue in due cartelline: direbbesi che quest’ultima appartiene a un intagliatore Vitemberghese, essendo
riportata anche da Crist e la prima al disegnatore.
Questa è un’edizione originale colle stesse 53 tavole, clic pretendonsi intagliate da Holbein medesimo: ma non
tutte forse di sua mano, trovandosi in alcune la marca A, cosa non avertita da Papillon, che indicò solamente una
differenza in alcune tavole, aggiunte nelle edizioni posteriori alla prima, per aver queste nel contorno una linea
sola, mentre le altre ne hanno due. La lettera A. potrebbe forse significare Abr. Bruyn che infatti in Colonia e in
Svizzera intaglia diverse opere in quel tempo. Sebbene l’edizione non contenga le prime prove più fresche che
apparvero 20 anni prima, nullameno può da questa formarsi chiaramente l’idea d’uno dei più preziosi lavori che
vanti l’incisione in legno.
Quanto al testo di questo rarissimo libretto trovansi le seguenti opere, oltre gl’indicati epigrammi: Medicina
Animae e gallico idiomate a Georgio Aemilio in latinum translata: Paracelsis ad periculose decumbentes,
Cypriani Episc. sermo de immortalitate, oratio ad Deum ap aegrotum dicenda, Oratio ad Chris. in gravi morbo
dicenda, Divi Chrysostomi de patientia. Il libro, compreso il frontespizio e l’ultima carta bianca, è composto di
100 foglietti, notandosi il nome dello stampatore sul frontespizio colla sua marca Arnold Birckman. Ap.
Haeredes, 1557.
Legato assieme a questo libro è il seguente.
Hofferi Io. Coburgensii Icones Catecheseos et virtutum, ac vitiorum illustratae numeris. Item Historia Passionis
D N. I. Chris. Effigiata, Vitembergae excudebat Io. Crato 1558. Sono queste 71 tavole intagliate in legno che
figurano i precetti del Decalogo, il Simbolo degli Apostoli, i Sacramenti, le Virtù ed i vizi, e la vita del
Redentore, con i relativi epigrammi ad ogni soggetto. L’intaglio è di qualche pregio. Al decimo precetto del
Decalogo figurato colla Castità di Giuseppe sono due marche. La superiore I. L. C. T. L’inferiore D. B. 1557,
amendue in due cartelline: direbbesi che quest’ultima appartiene a un intagliatore Vitemberghese, essendo
riportata anche da Crist e la prima al disegnatore.
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. Opera ricchissima per le tavole interposte al testo e accuratamente intagliate su disegni diligenti. Il frontespizio
fu disegnato da Seb. Le Clerc, che avrà probabilmente contribuito allo splendore dell’edizione anche in molte
altre tavole.
Opera ricchissima per le tavole interposte al testo e accuratamente intagliate su disegni diligenti. Il frontespizio
fu disegnato da Seb. Le Clerc, che avrà probabilmente contribuito allo splendore dell’edizione anche in molte
altre tavole.
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, Questo stampatore riunì in 17 fogli le stampe di Adamo Mantovano, unendole a quattro in ciascheduna pagina
fino al numero di 68; ma i rami di questa ristampa molto logori non possono compararsi alle bellissime prove
della prima edizione in questo catalogo citata.
Questo stampatore riunì in 17 fogli le stampe di Adamo Mantovano, unendole a quattro in ciascheduna pagina
fino al numero di 68; ma i rami di questa ristampa molto logori non possono compararsi alle bellissime prove
della prima edizione in questo catalogo citata.
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— Aggiuntovi: Favole ed emblemi disegnati da Rafaelle, intagliati da Silvestro da Ravenna, Enea Vico ed altri,
Roma, per Carlo Losi. Furono in cinque fogli riuniti gli antichi rami ristampati.
— Aggiuntovi: Profeti e sibille di Michel Angelo in l4 tavole, intagliate da Tommaso Piroli.
— In fine: Sigismundi Augusti triumphus ex archetypo Julii Romani a Francisco Primaticcio, Mantuae
Anaglyphica opera elaboratum, a Petro Sancte Bartolo excusum, Romae 1670, tab. 26.
— In fine: Polidori Caravagensis monocromata aegyptiorum, sive afrorum peregrinatio et navalis pugna ad
Tiberis Ostia a Petro Sancte Bartolo delineata, et incisa: extant Romae in anteriori facie aedium olim Gaddorum
nunc gentis Colesiae in regione pontis. Constat 8 tabul. in fol. max.
Rara e curiosa opera di questo antiquario. Nel principio del nostro esemplare trovasi un gran foglio doppio, in cui
sono intagliate 59 teste intitolate: Portraits des faux Dicux, et Déesses de l’ancien Paganisme, tirées sur des
médailles antiques. I. le Clerc excudit. Sembra che questa stampa non si riconosca negli altri esemplari, e sia
aggiunta nel nostro, ma non abbiamo notizia di questo antico calcografo o intagliatore, che lavorò sul bello stile
della Scuola Italiana.
Rara e curiosa opera di questo antiquario. Nel principio del nostro esemplare trovasi un gran foglio doppio, in cui
sono intagliate 59 teste intitolate: Portraits des faux Dicux, et Déesses de l’ancien Paganisme, tirées sur des
médailles antiques. I. le Clerc excudit. Sembra che questa stampa non si riconosca negli altri esemplari, e sia
aggiunta nel nostro, ma non abbiamo notizia di questo antico calcografo o intagliatore, che lavorò sul bello stile
della Scuola Italiana.
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