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Fa questo grazioso libretto ristampato in Venezia nel 1555; ma fu ommessa allora un’interessantissima dedica ad
Uberto 20 Strozzi, piena di notizie intorno a Letterati di quel tempo e a diversi improvvisatori, la quale
trovandosi in questa, piuttosto rara edizione, la rende ancora più pregiata.
Fa questo grazioso libretto ristampato in Venezia nel 1555; ma fu ommessa allora un’interessantissima dedica ad
Uberto 20 Strozzi, piena di notizie intorno a Letterati di quel tempo e a diversi improvvisatori, la quale
trovandosi in questa, piuttosto rara edizione, la rende ancora più pregiata.
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Queste entrano nella serie delle opere vitruviane: così postevi anche dal Poleni. Vedasi fra le altre alla pag. 81 la
lettera al Conte Agostino de’ Landi.
Queste entrano nella serie delle opere vitruviane: così postevi anche dal Poleni. Vedasi fra le altre alla pag. 81 la
lettera al Conte Agostino de’ Landi.
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, Libro prezioso, che ha tutti i requisiti per far testo di lingua e nella terza edizione del Vocabolario della Crusca
infatti ammesso.
Libro prezioso, che ha tutti i requisiti per far testo di lingua e nella terza edizione del Vocabolario della Crusca
infatti ammesso.
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, Questo libretto è citato fra i rari dall’Argelati, da Claudio Tolomei, dal Fontanini, dal Zeno e da altri e in ispecie
dal Mazzucchelli poiché in questa prima edizione vi è un discorso dello stampatore che vuolsi esteso da Cosimo
Bartoli e un’ortografia in tutta l’opera diversa dalle altre edizioni: mostrasi in quello la pronuncia fiorentina col
mezzo degli accenti e dalla prefazione dello stesso Marsilio a Bernardo del Nero ed Antonio Manetti si ricava
che non solo egli fece la versione in latino e il comento, ma ne fu anche il traduttore in lingua italiana. Vedasi
anche Giambullari.
Questo libretto è citato fra i rari dall’Argelati, da Claudio Tolomei, dal Fontanini, dal Zeno e da altri e in ispecie
dal Mazzucchelli poiché in questa prima edizione vi è un discorso dello stampatore che vuolsi esteso da Cosimo
Bartoli e un’ortografia in tutta l’opera diversa dalle altre edizioni: mostrasi in quello la pronuncia fiorentina col
mezzo degli accenti e dalla prefazione dello stesso Marsilio a Bernardo del Nero ed Antonio Manetti si ricava
che non solo egli fece la versione in latino e il comento, ma ne fu anche il traduttore in lingua italiana. Vedasi
anche Giambullari.
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