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371. ALBERTI Leonis Baptistae florentini viri clarissimi, Lib. de re aedificatoria, Lib. X, opus integrum et absolutum etc., Parisiis. Opera Magistri Bertholdi Rembolt et Ludovici Hornken, 1512, die vero 23 Augusti, in 4.
L’edizione è elegante: il frontespizio ornato degli stemmi dell’editore ben intagliati in legno. A tergo 32 versi di Battista Siculo in lode dell’autore: nel secondo foglietto una dedica dell’edizione a due letterati alemanni, dietro cui le lodi dell’autore dal Poliziano dirette a Lorenzo de Medici. Seguono 5 foglietti colla tavola dei capitoli e sette con la tavola delle dizioni e materie, in tutto 14 foglietti avanti il testo, che dal foglietto i procede sino al 147 bello esemplare in mar. dor.
L’edizione è elegante: il frontespizio ornato degli stemmi dell’editore ben intagliati in legno. A tergo 32 versi di Battista Siculo in lode dell’autore: nel secondo foglietto una dedica dell’edizione a due letterati alemanni, dietro cui le lodi dell’autore dal Poliziano dirette a Lorenzo de Medici. Seguono 5 foglietti colla tavola dei capitoli e sette con la tavola delle dizioni e materie, in tutto 14 foglietti avanti il testo, che dal foglietto i procede sino al 147 bello esemplare in mar. dor.
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372. ALBERTI Leonis Baptistae, De re aedificatoria libri X, Argentorati 1541, in 4, par.
Quest’edizione venne distinta in capitoli e ricorretta da Eberardo Tappio Lunense. Giacomo Caumerlauder Magontino ne fu l’editore.
Quest’edizione venne distinta in capitoli e ricorretta da Eberardo Tappio Lunense. Giacomo Caumerlauder Magontino ne fu l’editore.
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376. ALBERTI Leon Battista, L’architettura tradotta da Cosimo Bartoli coll’aggiunta dei disegni, Venezia, presso il Franceschi, 1565, in 4, fig.
Edizione colle tavole in legno collocate fra il testo.
Edizione colle tavole in legno collocate fra il testo.
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395. ALDRICH Henry, The elements of civil architecture according to Vitruvuis and other ancients and the most approved practice of modern authores especially Palladio, Oxford 1789, in 4. Translated by Phil. Smyth., etc.
Settantasei pagine sono occupate da un’introduzione del traduttore. L’opera è divisa in due parti, arricchite di 55 tavole, piene di monumenti antichi, e moderni. In fine è prodotto il testo originale latino dell’amore, il quale occupa sole 54 pagine.
Settantasei pagine sono occupate da un’introduzione del traduttore. L’opera è divisa in due parti, arricchite di 55 tavole, piene di monumenti antichi, e moderni. In fine è prodotto il testo originale latino dell’amore, il quale occupa sole 54 pagine.
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408. BALDO Bernardino, Scamilli impares vitruviani, Augustae Vindelicorum 1612, in 4, fig.
409. BALDO Bernardino, Accedit de verborum vitruvianorum significatione et vita Vitruvii eodem auctore et de maculis solaribus (stesso luogo ed anno).
Comparvero questi tre opuscoli (ma rilegati in questo volume) separatamente; nel primo de’ quali confutansi le opinioni del Filandro, del Barbaro, del Bertano. Unita al commento sui vocaboli da una vita di Vitruvio, che non sappiamo quanto esser possa attendibile.
Comparvero questi tre opuscoli (ma rilegati in questo volume) separatamente; nel primo de’ quali confutansi le opinioni del Filandro, del Barbaro, del Bertano. Unita al commento sui vocaboli da una vita di Vitruvio, che non sappiamo quanto esser possa attendibile.
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410. BALDO Bernardino, Altro esemplare dello stesso, che apparteneva al Tuano, leg. mar. dor.
440. BOFFRAND, Livre d’architecture contenant les principes généraux de cet art, Paris 1745, en f. fig. On y a joint la description de ce qui a été pratiqué pour fondre en bronze d’un soujet la figure equestre de Louis XIV. Ouvrage françois et latin, Paris 1743.
L’opera d’architettura di questo autore scritta in latino e francese applica molti precetti delta poetica d’Orazio all’architettura. Il libro è fatto con molto accorgimento e saviezza. Questo è uno degli autori francesi più palladiani come può vedersi nelle 70 belle tavole intagliate in rame che stanno in quest’opera; dell’altra aggiuntavi, a suo luogo si parla.
L’opera d’architettura di questo autore scritta in latino e francese applica molti precetti delta poetica d’Orazio all’architettura. Il libro è fatto con molto accorgimento e saviezza. Questo è uno degli autori francesi più palladiani come può vedersi nelle 70 belle tavole intagliate in rame che stanno in quest’opera; dell’altra aggiuntavi, a suo luogo si parla.
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465. CATANEO Pietro, I quattro primi libri d’architettura, Venezia, in casa de’ figliuoli di Aldo, 1554, in f. fig.
471. Du CERCEAU Jacobi Andronetii, De architectura opus ec., Lutetiae Parisiorum 1559, in fol. fig. Prima edizione.
Questo libro contiene i piani e i disegni di 50 differenti edifici, al qual libro è aggiunta una collezione di 25 archi trionfali antichi e moderni dello stesso autore pubblicati nell’anno 1549, e da’ bibliografi non citati.
Questo libro contiene i piani e i disegni di 50 differenti edifici, al qual libro è aggiunta una collezione di 25 archi trionfali antichi e moderni dello stesso autore pubblicati nell’anno 1549, e da’ bibliografi non citati.
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472. Du CERCEAU Jacobi Andronetii, Livre d’architecture contenant les plans et desseings de 50 bastimens tous differens ec., Paris, par Benoist Prevon, 1559.
Le 50 tavole di nitido intaglio sono tutte precedute dalle dichiarazioni impresse con tipi eleganti. Tutte le opere dì questo autore sono da tenersi in maggior pregio della più parte di quelle che vennero dopo di lui. Riguardessi questo volume, come la prima parte del suo Trattato architettonico, a cui si accompagni il seguente.
Le 50 tavole di nitido intaglio sono tutte precedute dalle dichiarazioni impresse con tipi eleganti. Tutte le opere dì questo autore sono da tenersi in maggior pregio della più parte di quelle che vennero dopo di lui. Riguardessi questo volume, come la prima parte del suo Trattato architettonico, a cui si accompagni il seguente.
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506. FRANCART Jacques, Premier livre d’architecture, contenant diverses inventions de portes: en trois langues: allem., fran., lat., Bruxelles 1616, in fol.
Opera al di sotto della mediocrità, che anticipa sul gusto infelice del secolo; con 21 tavole diligentemente intagliate.
Opera al di sotto della mediocrità, che anticipa sul gusto infelice del secolo; con 21 tavole diligentemente intagliate.
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519. GRAPALDI Francisci Maria, De partibus aedium cum additamentis: Franciscus Ugoletus parmensis impressit anno 1506, die decimo Maii, in 4, parv.
Sono in questa seconda edizione aggiunte le tavole delle materie che occupano 15 foglietti.
Sono in questa seconda edizione aggiunte le tavole delle materie che occupano 15 foglietti.
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520. GRAPALDI Francisci Maria, Idem, addita modo verborum explicatione, Parma, per accuratissimos impressores Octavianiun Saladum et Franciscum Ugoletum, 1516, in 4 parv.
In questa edizione è aggiunta la spiegazione dei vocaboli a maniera di lessico, che incomincia dal foglio 135 e va sino al fine al 265. Edizione completa.
In questa edizione è aggiunta la spiegazione dei vocaboli a maniera di lessico, che incomincia dal foglio 135 e va sino al fine al 265. Edizione completa.
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521. GRAPALDI Francisci Maria, Idem. Basilea, apud Joan. Valderianum, 1553, in 4. par. 93
522. GRAPALDI, Idem, Basilea, ex officina Valderiana, 1541, in 4 par.
Queste due ultime edizioni non sono che ristampe della seconda di Parma del l506.
Queste due ultime edizioni non sono che ristampe della seconda di Parma del l506.
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535. Izzo S. I. Jo. Bapt., Elementa architecturae civilis in usum Collegii Theresiani, Vindobonae 1764, in 8, fig. con 30 tavole in rame. Opera superficiale e di cattivo gusto.
632. RIEGER Cristiano, Universae architecturae civilis elementa brevibus recentiorum observationibus illustrata, Vindobonae 1756, in 4, fig.
Edizione di bella esecuzione per la carta e pei tipi, con 15 tavole e il frontespizio figurato colla veduta di Vienna. I precetti dell’autore però non sono da valutarsi, pel gusto barbaro che domina in tutte le cose da lui disegnate.
Edizione di bella esecuzione per la carta e pei tipi, con 15 tavole e il frontespizio figurato colla veduta di Vienna. I precetti dell’autore però non sono da valutarsi, pel gusto barbaro che domina in tutte le cose da lui disegnate.
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640. RUSCONI Giovanni Antonio, Dell’architettura secondo i precetti di Vitruvio, libri X, con 160 figure disegnate dal medesimo e con chiarezza e brevità dichiarate, Venezia presso i Gioliti 1590.
Prima edizione; esemplare del Tuano.
Prima edizione; esemplare del Tuano.
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672. SERLII Sebastiani bononiensis, De architectura libri V, a Joanne Carlo Saraceno ex italica in latina in linguam nunc primum translati atque conversi, Venetiis, apud Franciscum de Franciscis et Jo. Crugher, 1569, in fol. fig.
L’opera è preceduta da una lunga prefazione del traduttore e in fine è il libro delle porte. Le tavole sono in legno come le precedenti, dallo stesso socio del Franceschi intaglate.
L’opera è preceduta da una lunga prefazione del traduttore e in fine è il libro delle porte. Le tavole sono in legno come le precedenti, dallo stesso socio del Franceschi intaglate.
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696. VITRUVIUS Marcus, Per iucundum solito castigatior factus cum figuris et tabula, ut iam legi et intelligi possit, Venetiis, 511 diligentia Joan. de Tridino alias tacuino, in fol. fig.
È da notarsi, per ben conoscere gli esemplari completi di questa edizione, che dopo l’errata corrige debbono esservi nove carte di indici di vocaboli, le quali non sono in tutti gli esemplari, come ne fa fede altro esemplare, di altre mancante, essendosi posta la data immediatamente sotto l’errata, con altri caratteri, come se il libro fosse completo. Non è comune trovare esemplari in gran margine e intatti come questo nostro: le figure intagliate in legno sono inserite nel testo. Fra Giocondo insigne architetto fu primo a commentare il testo di Vitruvio mediante l’esposizione delle figure, e lo dedicò a Giulio II. Ma si permise molte conghietture, molte alterazioni del testo e viene dai critici tacciato di soverchio e temerario arbitrio vulnerando un classico prezioso.
È da notarsi, per ben conoscere gli esemplari completi di questa edizione, che dopo l’errata corrige debbono esservi nove carte di indici di vocaboli, le quali non sono in tutti gli esemplari, come ne fa fede altro esemplare, di altre mancante, essendosi posta la data immediatamente sotto l’errata, con altri caratteri, come se il libro fosse completo. Non è comune trovare esemplari in gran margine e intatti come questo nostro: le figure intagliate in legno sono inserite nel testo. Fra Giocondo insigne architetto fu primo a commentare il testo di Vitruvio mediante l’esposizione delle figure, e lo dedicò a Giulio II. Ma si permise molte conghietture, molte alterazioni del testo e viene dai critici tacciato di soverchio e temerario arbitrio vulnerando un classico prezioso.
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697. VITRUVIUS Marcus, Iterum et Frontintis a Jucundo revisi repurgatique quintum ex collatione licuit, Florentiae, sumptibus Philippi de Giunta, 1513, in 8, fig.
Edizione consimile pel testo a quella del 1511. L’interpretazione però è più corretta e distinta. Le figure in legno sono in minor numero e non bene eseguite. Il pregio che distingue il nostro esemplare, consiste nell’essere con autografa correzione emendato il Frontino dal Marchese Poleni, come può vedersi dalle note marginali: Esemplare di cui egli stesso fé dono all’architetto Temenza. Tuttociò si riconosce da un’iscrizione posta in principio.
Edizione consimile pel testo a quella del 1511. L’interpretazione però è più corretta e distinta. Le figure in legno sono in minor numero e non bene eseguite. Il pregio che distingue il nostro esemplare, consiste nell’essere con autografa correzione emendato il Frontino dal Marchese Poleni, come può vedersi dalle note marginali: Esemplare di cui egli stesso fé dono all’architetto Temenza. Tuttociò si riconosce da un’iscrizione posta in principio.
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700. VITRUVII, De architectura lib. X, summa diligentia recogniti, cum nonnullis figuribus hoc signo * positis, 1523, in 8, fig.
Elegante e corretta edizione, che dai tipi e dalla carta ritiensi essere egualmente di Firenze non dissimile dall’altra del 1522: contrassegnate da un asterisco sono tutte le figure in 130 tagliale in legno aggiunte fra il testo, le quali ridotte in piccola forma, furono tolte dall’edizione del Cesariano.
Elegante e corretta edizione, che dai tipi e dalla carta ritiensi essere egualmente di Firenze non dissimile dall’altra del 1522: contrassegnate da un asterisco sono tutte le figure in 130 tagliale in legno aggiunte fra il testo, le quali ridotte in piccola forma, furono tolte dall’edizione del Cesariano.
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707. M. VITRUVII Pollionis, Viri suae professionis peritissimi. De Architectura lib. X. Cum notis Philandri et Sexti Jul. Frontini de aquaeductibus, et Nicolai Cusani de staticis monumentis: Argentorati ex officina Knoblochiana, 1543, in 4, fig.
Edizione di qualche pregio, poiché prodotta da quel Giorgio Macheropieo che si servì de’ buoni testi di Fra’ Giocondo e del commento del Cesariani, oltre i suoi propri disegni e figure per illustrarla.
Edizione di qualche pregio, poiché prodotta da quel Giorgio Macheropieo che si servì de’ buoni testi di Fra’ Giocondo e del commento del Cesariani, oltre i suoi propri disegni e figure per illustrarla.
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708. VITRUVII (M.) Pollioni,. In decem libros adnotationes Guglielmi Philandri, Roma, per Andream Dossena, 1544, in 8, fig.
Questa è la prima edizione delle note del Filandro che l’editore voleva pubblicare col testo, ma diede separate. Si vale l’autore del Codice di Sulpizio, e di molte nozioni avute dal Serlio. Fra le pagine del testo sono alcune poche figure in legno.
Questa è la prima edizione delle note del Filandro che l’editore voleva pubblicare col testo, ma diede separate. Si vale l’autore del Codice di Sulpizio, e di molte nozioni avute dal Serlio. Fra le pagine del testo sono alcune poche figure in legno.
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709. VITRUVII, De architectura adnotationes Guglielmi Philandri, Parisiis 1545, in 8, fig.
Non avvi altra differenza dall’edizione presente all’altra dell’anno che la precede, se non che in quella avvi un errata che indica e corregge i falli trascorsi e in questa vi sono tutti gli spropositi dell’edizione romana non emendati, con molti altri di più.
Non avvi altra differenza dall’edizione presente all’altra dell’anno che la precede, se non che in quella avvi un errata che indica e corregge i falli trascorsi e in questa vi sono tutti gli spropositi dell’edizione romana non emendati, con molti altri di più.
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712. VITRUVII Marci Pollionis, De architectura libri decem ad Caesarem Augustum cum notis Philandri, Lugduni, apud Tornesium, 1552, in 4, fig.
Edizione pregiatissima per la correzione del testo e le cure studiose dell’autore che aumentò di molto le note dall’edizione che nel 1544 ne fece in Roma separatamente dal testo. Le tavole in legno non sono prive dì eleganza e di gusto. Il Poleni ritiene quest’edizione in tal pregio da porta immediata dopo quella di Sulpizio.
Edizione pregiatissima per la correzione del testo e le cure studiose dell’autore che aumentò di molto le note dall’edizione che nel 1544 ne fece in Roma separatamente dal testo. Le tavole in legno non sono prive dì eleganza e di gusto. Il Poleni ritiene quest’edizione in tal pregio da porta immediata dopo quella di Sulpizio.
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722. VITRUVII Marci Pollionis, Genevae 1586, in 4, fig.
Questi due esemplari l’uno colta data di Ginevra, l’altro 135 con quella di Lione, sono una medesima e sola edizione, la quale esattamente corrisponde a quella del 1552, prodotta dallo stesso Tornesio, colle medesime figure.
Questi due esemplari l’uno colta data di Ginevra, l’altro 135 con quella di Lione, sono una medesima e sola edizione, la quale esattamente corrisponde a quella del 1552, prodotta dallo stesso Tornesio, colle medesime figure.
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725. VITRUVIO M., I dieci libri dell’architettura tradotti e commentati da Monsig. Daniele Barbaro ed ora in questa nuova impressione per maggior comodità del lettore le materie di ciascun libro ridotte sotto capi, Venezia, presso Alessandro de’ Vecchi, 1629.
Quest’edizione è presa dalla precedente del 1567 colla differenza di essere assai meno corretta, ed essendo state dallo stampatore in più luoghi omesse tavole necessarie, o sostituite alcune altre che non hanno che fare col testo. Ma ciò che è più strano si è che il de’ Vecchi editore, ponendo il suo nome al proemio che aveva prodotto il Franceschi nella più antica citata edizione, ove parla del Barbaro si esprime come se avesse avuto dialogo con lui nelle materie vitruviane ed era morto 59 anni prima di questa seconda edizione: il che prova che ristampò e fece suo il proemio del Franceschi, senza leggerlo.
Quest’edizione è presa dalla precedente del 1567 colla differenza di essere assai meno corretta, ed essendo state dallo stampatore in più luoghi omesse tavole necessarie, o sostituite alcune altre che non hanno che fare col testo. Ma ciò che è più strano si è che il de’ Vecchi editore, ponendo il suo nome al proemio che aveva prodotto il Franceschi nella più antica citata edizione, ove parla del Barbaro si esprime come se avesse avuto dialogo con lui nelle materie vitruviane ed era morto 59 anni prima di questa seconda edizione: il che prova che ristampò e fece suo il proemio del Franceschi, senza leggerlo.
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726. VITRUVII Marci Pollionis, De architectura libri decemn cum notis variorum et alia commentaria a Jo 136 anne de Laet collecta et illustrata: Amstelodami, Elzevir, 1649 in fot. parv. fig.
Questa è fra le edizioni di questo classico la più ricca di opuscoli vitruviani riprodotti con nitidezza d’impressione, e correzione nei testi. Gli elementi d’architettura di Enrico Woton precedono i X libri di Vitruvio, poi vengono il vocabolario e gli scamilli del Baldo, il libro della pittura di L. B. Alberti, la Voluta Ionica di Nicolo Goldmano, gli opuscoli sulla scultura del Gaurico, del Demonziosio, con molte note del Philandro, del Meibomio, del Salmasio e copiosi indici ec. Esemplare in marrocchino dorato.
Questa è fra le edizioni di questo classico la più ricca di opuscoli vitruviani riprodotti con nitidezza d’impressione, e correzione nei testi. Gli elementi d’architettura di Enrico Woton precedono i X libri di Vitruvio, poi vengono il vocabolario e gli scamilli del Baldo, il libro della pittura di L. B. Alberti, la Voluta Ionica di Nicolo Goldmano, gli opuscoli sulla scultura del Gaurico, del Demonziosio, con molte note del Philandro, del Meibomio, del Salmasio e copiosi indici ec. Esemplare in marrocchino dorato.
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728. VITRUVE, Abregé des dix livres d’architecture de Vitruve par Perrault, Paris, chez Coignard, 1674, in 8, figurato.
Questo dotto ed elegante lavoro estratto da un’opera classica e grandiosa come Vitruvio, non poteva esser fatto con maggiore accorgimento e trovansi in fine undici tavole intagliate in rame con molto buon gusto ed accuratezza.
Questo dotto ed elegante lavoro estratto da un’opera classica e grandiosa come Vitruvio, non poteva esser fatto con maggiore accorgimento e trovansi in fine undici tavole intagliate in rame con molto buon gusto ed accuratezza.
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733. VITRUVIO Pollione, L’architettura colla traduzione italiana e commento del Mar. Bernardo Galliani, Napoli 1758, in fol. fig.
Edizione col testo latino a fronte e un corredo di 25 tavole disegnate e non incise corrispondentemente, la quale si tiene in pregio e si preferisce alla maggior parte dell’edizioni con commenti.
Edizione col testo latino a fronte e un corredo di 25 tavole disegnate e non incise corrispondentemente, la quale si tiene in pregio e si preferisce alla maggior parte dell’edizioni con commenti.
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739. M. VITRUVIO Pollio, De architectura lib. X illustrati et esplicati ab Augusto Rode: addito Lexicon Vitruvianum gallice, italice, anglice, Berolini 1800, in 4.
740. M. VITRUVIO Pollio, Formae ad esplicandos Marci Vitruvii decem libros, Berolini 1801, in fol.
Nella versione e commenti tedeschi non sono figure e la ignoranza di quella lingua renderebbe imprudente e temerario il nostro giudizio sul merito di quell’autore. Nella riproduzione poi del testo fatta nel 1801 in latino con l’atlante di 21 tavole, riporteremo il giudizio datone del celebre Schneider. De postrema editione Rodiana sine Berolinensi utinam tacere mihi liceret....sed vidi omnia tam negligenter ab editore administrata tamque mala fide rem gestititi fuisse, ut indignationem moderati non possem; e segue di questo pasto, cosicché sembra che di tutti i lavori vitruviani questo sia il più dispregievole. Infatti non vi si incontrano emende agli errori altrui, e spesso veggonsi peggiorate le lezioni ove precedentemente erano più chiare.
Nella versione e commenti tedeschi non sono figure e la ignoranza di quella lingua renderebbe imprudente e temerario il nostro giudizio sul merito di quell’autore. Nella riproduzione poi del testo fatta nel 1801 in latino con l’atlante di 21 tavole, riporteremo il giudizio datone del celebre Schneider. De postrema editione Rodiana sine Berolinensi utinam tacere mihi liceret....sed vidi omnia tam negligenter ab editore administrata tamque mala fide rem gestititi fuisse, ut indignationem moderati non possem; e segue di questo pasto, cosicché sembra che di tutti i lavori vitruviani questo sia il più dispregievole. Infatti non vi si incontrano emende agli errori altrui, e spesso veggonsi peggiorate le lezioni ove precedentemente erano più chiare.
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743. MARCI Vitruvii Pollionis, De architectura libri decem cura notis Jo. Gol. Schneider, Lipsia 1807 a 1808, vol. 3, in 4 carta grande.
Questa laboriosissima e preziosa opera di un dottissimo commentatore può molto servire all’erudizione degli studiosi, ma non è altrettanto utile e chiara per gli architetti, che bramano giugnere diritto allo scopo, su di che sono ritardati molto per la privazione delle figure.
Questa laboriosissima e preziosa opera di un dottissimo commentatore può molto servire all’erudizione degli studiosi, ma non è altrettanto utile e chiara per gli architetti, che bramano giugnere diritto allo scopo, su di che sono ritardati molto per la privazione delle figure.
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867. UREDMAN Frison, Jean, Perspective deux parties, in fol. oblong., Henricus Homlius sculpsit 1604, Lugduni Batavorum, in fol. Aggiuntovi: Les cinq rangs de l’architecture avec l’instruction fondamentale fatte par Henricus Hondius. Avec encore quelques belles ordonnances d’Architeoture mises en perspective inventées par Jean Uredmann Frison et son fils et taillées par le dit Hondius, Amsterdam 1620, in fol. obl.
Nella prima parte dedicata al Principe Maurizio d’Orange è il ritratto del mecenate e quello dell’autore assai bello. Indi la illustrazione delle 49 tavole che la compongono. La seconda parte stampata a Leyden nel 1605 contiene l’illustrazione delle 24 tavole da cui è composta: nel libro aggiunto dei cinque ordini di architettura sono 59 tavole con le trabeazioni degli ordini, molte vedute prospettiche e il testo relativo alle prime.
Nella prima parte dedicata al Principe Maurizio d’Orange è il ritratto del mecenate e quello dell’autore assai bello. Indi la illustrazione delle 49 tavole che la compongono. La seconda parte stampata a Leyden nel 1605 contiene l’illustrazione delle 24 tavole da cui è composta: nel libro aggiunto dei cinque ordini di architettura sono 59 tavole con le trabeazioni degli ordini, molte vedute prospettiche e il testo relativo alle prime.
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2057. KLEINKRII Salomonis, Vera et accurata delineatio omnium Templomm, et Coenobiorurn, quae tam in Caesarea Urbe, ac sede Vienna; Austriae quam in suburbiis eius reperiuntur, a Johan. Andrea Pfeffel excusa et edita, Augustae Vindelicorum 1724 1725. Partes duae in uno vol. in fol. oblong.
Sono queste 71 tavole intagliale con diligenza, il cui breve testo dedicatorie che le accompagna è compreso in questo numero. I due frontespizi delle due parti sono di finito e bell’intaglio di Sperling e di Heüman.
Sono queste 71 tavole intagliale con diligenza, il cui breve testo dedicatorie che le accompagna è compreso in questo numero. I due frontespizi delle due parti sono di finito e bell’intaglio di Sperling e di Heüman.
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2145. AQUINI Caroli, Vocabularium Architecturae aedificatoriae, Romae, 1784, in quarto.
Opera eccellente per l’analisi che viene fatta della significazione d’ogni vocabolo.
Opera eccellente per l’analisi che viene fatta della significazione d’ogni vocabolo.
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2693. PAOLI Paol Antonio, Della città di Pesto. Dissertazioni, Roma 1784, in fol., fig.
Il testo è stampato in bei caratteri a colonna, ital. e latino. Sonovi 65 tavole in rame assai ben intagliate da Volpato, da Bartolozzi e da altri sui disegni de’ migliori artisti. Opera molto più esatta della prima che pubblicò in Londra il sig. 34 Major nel 1768 ma che lascia nondimeno agli architetti desiderio di maggior precisione.
Il testo è stampato in bei caratteri a colonna, ital. e latino. Sonovi 65 tavole in rame assai ben intagliate da Volpato, da Bartolozzi e da altri sui disegni de’ migliori artisti. Opera molto più esatta della prima che pubblicò in Londra il sig. 34 Major nel 1768 ma che lascia nondimeno agli architetti desiderio di maggior precisione.
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2780. BONANNI Philippi, Numismata summorum Pontificum Templi Vaticani fabricam indicantia, Romae 1696, in fol., figurato.
Queste due opere, le cui tavole copiosissime trovansi nel testo ai rispettivi luoghi riportate, possono ritenersi come classiche in questa materia per la dottrina e l’accuratezza con cui sono eseguite. L’ultima di queste opere in ispecie contiene 86 tavole di monumenti, benissimo eseguite.
Queste due opere, le cui tavole copiosissime trovansi nel testo ai rispettivi luoghi riportate, possono ritenersi come classiche in questa materia per la dottrina e l’accuratezza con cui sono eseguite. L’ultima di queste opere in ispecie contiene 86 tavole di monumenti, benissimo eseguite.
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3294. OSII Theodati, De agriculturae et agrimensurae nobilitate, Mediolani 1639, in 8.
3628. BONANNI P. Philippo, Templi Vaticani historiae. Vedi in Numismata. 177
3638. CALVI Fabii, Antiquae urbis Romae cum regionibus simulachrum, Romae, mense aprili, Valerius Doricus Brixiensis impressit, 1532, in fol., fig.
Prima edizione di questo raro libro, le cui tavole sono intagliate in legno
Prima edizione di questo raro libro, le cui tavole sono intagliate in legno
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3639. CALVI Fabii, Antiquae urbis Romae cum regionibus simulachrum authore M. Fabio ravennate, Basileae, apud Hier. Frobenium, et Nic. Episcopium, 1556, in fol., fig.
Questa seconda edizione meno rara, non è però comune, ed è in foglio molto minore della prima. Le armi del Papa
Questa seconda edizione meno rara, non è però comune, ed è in foglio molto minore della prima. Le armi del Papa
Show More Clemente VII, del cardinal de’ Medici, e del Senato Romano stanno nel frontespizio della prima edizione. A tergo è la dedica al Papa: seguono 21 tavole, d’incontro alle quali leggonsi brevi illustrazioni, e nello stesso modo procede anche la seconda edizione copiano esattamente la prima.
3671. CIAMPINI Joannis, Vetera monumenta, in quibus praecipue musiva opera, sacrarum, profanarumque aedium structura, ac nonnulli antiqui ritus dissertationibus, iconibusque illustrantur, tomi 2, Romae 1690 ad 1699, in fol., fig.
Opera piena di dottrina, ma con tavole mal eseguite in numero di 135.
Opera piena di dottrina, ma con tavole mal eseguite in numero di 135.
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3759. LAURI Jacobi, Roma vetus, et nova, sive antiquae 197 urbis splendor, et ejus admiranda aedificia, Romae, 1614, presso Giovanni Mascardi.
Esemplare di rara nitidezza, ed eleganza, quantunque le pagine siano state piegate con molta desterità per ridurlo alla forma di quarto piccolo. Noi ritenghiamo che questa sia la prima edizione di quest’opera, che venne successivamente stampata in varie forme, e mutate le dediche, e con varietà di numero nelle tavole. Questa è dedicata al duca di Savoja, la seguente al re di Polonia, e trovansi in tutte i ritratti dei mecenati. Fors’anche gli editori nello stesso anno producevano i medesimi esemplari mutando le dediche a seconda delle circostanze per ottener protezioni. In questo esemplare le tavole dei monumenti sono 109 precedute da un primo frontespizio figurato, dal ritratto di Carlo Emanuele, dalla dedica istoriata e figurata, da due fogli di privilegj dell’Imperatore, e del Papa Clemente VIII, e da un avviso al lettore di Giacomo Lauro, italiano, e latino. Esemplare in vitello dor.
Esemplare di rara nitidezza, ed eleganza, quantunque le pagine siano state piegate con molta desterità per ridurlo alla forma di quarto piccolo. Noi ritenghiamo che questa sia la prima edizione di quest’opera, che venne successivamente stampata in varie forme, e mutate le dediche, e con varietà di numero nelle tavole. Questa è dedicata al duca di Savoja, la seguente al re di Polonia, e trovansi in tutte i ritratti dei mecenati. Fors’anche gli editori nello stesso anno producevano i medesimi esemplari mutando le dediche a seconda delle circostanze per ottener protezioni. In questo esemplare le tavole dei monumenti sono 109 precedute da un primo frontespizio figurato, dal ritratto di Carlo Emanuele, dalla dedica istoriata e figurata, da due fogli di privilegj dell’Imperatore, e del Papa Clemente VIII, e da un avviso al lettore di Giacomo Lauro, italiano, e latino. Esemplare in vitello dor.
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3768. MAGGIO Joannes, Aedificiorum et ruinarum Romae ex antiquis atque hodiernis monimentis, libri duo, Romae, apud Josephum de Rubeis, 1618, in quarto.
Collezione di 174 stampe delineate e incise da Giovanni Maggio romano.
Collezione di 174 stampe delineate e incise da Giovanni Maggio romano.
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3809. PALLADIO Andrea, Le antichità di Roma raccolte brevemente dagli autori antichi, e moderni, Venezia 1554, in 8. Aggiuntovi il sommario di tutte le leggi, e parti ottenute nel Senato Veneto in materia di beni inculti, Venezia, per Giovanni Grifio, 1558, in 8. La livella diottrica del dottor Geminiano Montanari, Venezia 1680, in 8. In fine il Trattato della sfera di Pietro Catena, in 8, Patavii, 1561, apud Gratiosum Perchacinum. 208
3833. PIRANESI, Della magnificenza, ed architettura dei romani, Roma 1761, italiano e latino, in fol. m.
Volume veramente insigne. Opera delle capitali dell’autore col testo italiano, e latino, e 39 gran tavole in rame. In principio è il ritratto di Clemente XIII intagliato da Cunego.
Volume veramente insigne. Opera delle capitali dell’autore col testo italiano, e latino, e 39 gran tavole in rame. In principio è il ritratto di Clemente XIII intagliato da Cunego.
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3857. ROMANAE magnitudinis monumenta, quae urbem illam orbis dominam, velut redivivam exhibent posteritati, veterum recentiorumque auctoritate probata, restituta, ed aucta, cura, sumptibus, ac typis Dominici de Rubeis Joannis Jacobi haeredis ad templum Sanctae Mariae de Pace, Romae, 1699, in fol. obl., fig.
Sotto ciascuna stampa leggonsi le dichiarazioni intagliate 216 in rame: sono tav. 138 raccolte in questa calcografia e riprodotte con questo frontespizio, le quali erano state impiegate precedentemente in simili opere, come vedesi dalle tavole ritoccate, e nuovamente numerate per ridurle in questo ordine.
Sotto ciascuna stampa leggonsi le dichiarazioni intagliate 216 in rame: sono tav. 138 raccolte in questa calcografia e riprodotte con questo frontespizio, le quali erano state impiegate precedentemente in simili opere, come vedesi dalle tavole ritoccate, e nuovamente numerate per ridurle in questo ordine.
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