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Nel frontispizio è il ritratto dell’autore intagliato in legno con eleganza. Lo stampatore intitolò l’opera al doge
Francesco Veniero. In questi aurei ricordi sono preziosissime e recondite notizie d’arti e d’artisti, specialmente
nel ricordo circa gli ornamenti della casa.
Nel frontispizio è il ritratto dell’autore intagliato in legno con eleganza. Lo stampatore intitolò l’opera al doge
Francesco Veniero. In questi aurei ricordi sono preziosissime e recondite notizie d’arti e d’artisti, specialmente
nel ricordo circa gli ornamenti della casa.
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Con due tavole, l’una di lutto quello si contiene per i capi dell’opera, l’altra per dichiarazione di tutte le cose
d’importanza. Magnifica edizione intitolata al Cardinale Ippolito d’Este; con frontespizio doppio e figurato
intagliato in legno come lo sono tutte le bellissime tavole dell’opera collocate fra il testo. Questa versione non
solo, al parere anche del Poleni, è da anteporsi ad ogni altra italiana che conservasi, ma viene giustamente
riputata per la prima veramente italiana, esemplare di prima bellezza.
Con due tavole, l’una di lutto quello si contiene per i capi dell’opera, l’altra per dichiarazione di tutte le cose
d’importanza. Magnifica edizione intitolata al Cardinale Ippolito d’Este; con frontespizio doppio e figurato
intagliato in legno come lo sono tutte le bellissime tavole dell’opera collocate fra il testo. Questa versione non
solo, al parere anche del Poleni, è da anteporsi ad ogni altra italiana che conservasi, ma viene giustamente
riputata per la prima veramente italiana, esemplare di prima bellezza.
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, L’obiettiva della luce e delle rifrazioni è matematicamente trattata in 43 foglietti di stampa con bei caratteri
corsivi e la figure in legno fra il testo. Questa non è però se non una ristampa esattissima (mutata una
dedicatoria) della Perspectiva Communis di Giovanni Pisano vescovo ec. Vedi Cantuariensis.
L’obiettiva della luce e delle rifrazioni è matematicamente trattata in 43 foglietti di stampa con bei caratteri
corsivi e la figure in legno fra il testo. Questa non è però se non una ristampa esattissima (mutata una
dedicatoria) della Perspectiva Communis di Giovanni Pisano vescovo ec. Vedi Cantuariensis.
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, Le tavole numerose di quest’opera sono inserte fra il testo e intagliate in legno; il testo è di 538 pagine, impresso
in bellissimi caratteri rotondi; in fine sono copiosissime tavole delle materie.
Le tavole numerose di quest’opera sono inserte fra il testo e intagliate in legno; il testo è di 538 pagine, impresso
in bellissimi caratteri rotondi; in fine sono copiosissime tavole delle materie.
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, Le tavole sono 151, compreso il primo simbolo in legno che rappresenta un teschio di Bove e il bel ritratto di
Achille Bocchi, che è il simbolo secondo. Il volume comincia col frontespizio suddetto, il privilegio di Giulio III
il catalogo degli autori citati, l’elenco dei motti colla divisione dell’opera, l’indice delle materie, le ommissioni e
gli errori di stampa e alcuni versi greci e latini in onore dell’autore. In tutto i prolegomeni, sino al numero primo
e alla lettera A del registro, sono 28 foglietti. E singolarmente da notarsi come indistintamente nella prima e
nella seconda edizione trovinsi alcune tavole non logore, ma mal stampate, siccome accade in tutti i libri ed
opere intagliate dal Bonasone. E qualche volta abbiamo osservato qualche esemplare meglio impresso nella
seconda che nella prima edizione. È però duopo avere parecchi esemplari per poter sceglierne, col disfarli, uno
che sia perfetto e degno d’ una scelta e ricca biblioteca ec.
Le tavole sono 151, compreso il primo simbolo in legno che rappresenta un teschio di Bove e il bel ritratto di
Achille Bocchi, che è il simbolo secondo. Il volume comincia col frontespizio suddetto, il privilegio di Giulio III
il catalogo degli autori citati, l’elenco dei motti colla divisione dell’opera, l’indice delle materie, le ommissioni e
gli errori di stampa e alcuni versi greci e latini in onore dell’autore. In tutto i prolegomeni, sino al numero primo
e alla lettera A del registro, sono 28 foglietti. E singolarmente da notarsi come indistintamente nella prima e
nella seconda edizione trovinsi alcune tavole non logore, ma mal stampate, siccome accade in tutti i libri ed
opere intagliate dal Bonasone. E qualche volta abbiamo osservato qualche esemplare meglio impresso nella
seconda che nella prima edizione. È però duopo avere parecchi esemplari per poter sceglierne, col disfarli, uno
che sia perfetto e degno d’ una scelta e ricca biblioteca ec.
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, Gli intagli in legno copiosissimi sono di bella esecuzione e sono impressi con eleganti contorni di pagina in 91
tavole.
Gli intagli in legno copiosissimi sono di bella esecuzione e sono impressi con eleganti contorni di pagina in 91
tavole.
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, Sono alcune figure intagliate in legno fra il testo.
Sono alcune figure intagliate in legno fra il testo.
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, Si osservi che non manchino le tre tavole in foglio del tempio della Fortuna e le due in fine di un saggio di
musaici e pitture.
Si osservi che non manchino le tre tavole in foglio del tempio della Fortuna e le due in fine di un saggio di
musaici e pitture.
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, Prima edizione dedicata al duca Cosimo I col bellissimo ritratto del duca intagliato dall’autore con somma
diligenza e freschissima prova: opera preziosa divisa in due libri. Dopo il frontespizio sono due sonetti di
Lodovico Dolce al Gran Cosimo, dietro quelli il ritratto, nei tre foglietti seguenti la dedicatoria, in altro foglio il
proemio, in due fogli la tavola de’ capitoli, de’ scrittori accusati, delle autorità citate e degli antiquarj possessori
delle medaglie; e la tavola generale in fine in sette foglietti. L’operetta in totale è di 62 foglietti. La più parte de’
bibliografi non citano che l’edizione del 1558. Fontanini, Crevenna.
Prima edizione dedicata al duca Cosimo I col bellissimo ritratto del duca intagliato dall’autore con somma
diligenza e freschissima prova: opera preziosa divisa in due libri. Dopo il frontespizio sono due sonetti di
Lodovico Dolce al Gran Cosimo, dietro quelli il ritratto, nei tre foglietti seguenti la dedicatoria, in altro foglio il
proemio, in due fogli la tavola de’ capitoli, de’ scrittori accusati, delle autorità citate e degli antiquarj possessori
delle medaglie; e la tavola generale in fine in sette foglietti. L’operetta in totale è di 62 foglietti. La più parte de’
bibliografi non citano che l’edizione del 1558. Fontanini, Crevenna.
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