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È trattata la materia estesamente, e quindi la musica,
l’ottica. l’architettura, la pittura, la scultura sono prese in
esame: ma quanto al pregio dell’opera ritiensi più rara la
prima edizione del 1527, e le altre che apparvero fino al 1536
poiché non erano in quelle stati tolti alcuni passi che
l’autore (per quietamente vivere) tolse egli stesso dalle
posteriori edizioni, come può leggersi nella sua
interessantissima prefazione.
È trattata la materia estesamente, e quindi la musica,
l’ottica. l’architettura, la pittura, la scultura sono prese in
esame: ma quanto al pregio dell’opera ritiensi più rara la
prima edizione del 1527, e le altre che apparvero fino al 1536
poiché non erano in quelle stati tolti alcuni passi che
l’autore (per quietamente vivere) tolse egli stesso dalle
posteriori edizioni, come può leggersi nella sua
interessantissima prefazione.
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Nel frontispizio è il ritratto dell’autore intagliato in legno con eleganza. Lo stampatore intitolò l’opera al doge
Francesco Veniero. In questi aurei ricordi sono preziosissime e recondite notizie d’arti e d’artisti, specialmente
nel ricordo circa gli ornamenti della casa.
Nel frontispizio è il ritratto dell’autore intagliato in legno con eleganza. Lo stampatore intitolò l’opera al doge
Francesco Veniero. In questi aurei ricordi sono preziosissime e recondite notizie d’arti e d’artisti, specialmente
nel ricordo circa gli ornamenti della casa.
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Edizione elegante di un eruditissimo opuscolo.
Edizione elegante di un eruditissimo opuscolo.
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L’edizione è stampata con bellissimi caratteri. Gl’interlocutori sono D. Ascanio Martinengo, Stefano Guazzo e
Gio. Ambrogio Figino e s’aggira il dialogo sul tema se il fine della pittura sia l’utile, ovvero il diletto, e tratta
dell’uso di quella nel Cristianesimo; opera prolissa, ma non povera di buone erudizioni e utili notizie. Il
Martinengo fu fondatore dell’accademia degli Animosi in Padova e gran mecenate. Il Guazzo fondatore
dell’accademia degl’illustrati in Casale di Monferrato, il Figino eccellente artista scolare di Leonardo i cui
disegni sono preziosissimi, e ricercatissimi.
L’edizione è stampata con bellissimi caratteri. Gl’interlocutori sono D. Ascanio Martinengo, Stefano Guazzo e
Gio. Ambrogio Figino e s’aggira il dialogo sul tema se il fine della pittura sia l’utile, ovvero il diletto, e tratta
dell’uso di quella nel Cristianesimo; opera prolissa, ma non povera di buone erudizioni e utili notizie. Il
Martinengo fu fondatore dell’accademia degli Animosi in Padova e gran mecenate. Il Guazzo fondatore
dell’accademia degl’illustrati in Casale di Monferrato, il Figino eccellente artista scolare di Leonardo i cui
disegni sono preziosissimi, e ricercatissimi.
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Esemplare, che dalla biblioteca di Felibien passò a quella di Mariette e di d’Agincourt, con illustrazioni
manoscritte in principio, e note marginali.
Esemplare, che dalla biblioteca di Felibien passò a quella di Mariette e di d’Agincourt, con illustrazioni
manoscritte in principio, e note marginali.
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Quest’opera, cui tratta dell’applicazione dei colori più nel senso dell’allegorie, che dell’arte della pittura, era più
propria degli studi e delle cognizioni di questo autore, il quale opportunamente intitolò il dialogo precedente,
l’Aretino perché appunto esteso dalla letteratura di quel letterato, che molto intendevasi di opere di pennello.
Quest’opera, cui tratta dell’applicazione dei colori più nel senso dell’allegorie, che dell’arte della pittura, era più
propria degli studi e delle cognizioni di questo autore, il quale opportunamente intitolò il dialogo precedente,
l’Aretino perché appunto esteso dalla letteratura di quel letterato, che molto intendevasi di opere di pennello.
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Esemplare distinto, che apparteneva alta biblioteca del Tiziano, l’ opera dei Marmi è divisa in 4 parti: e in questa
prima edizione sono da tenersi in gran pregio le tavole in legno graziosissime, che numerose sono frapposte al
testo, e vennero intagliate da mano molto maestra.
Esemplare distinto, che apparteneva alta biblioteca del Tiziano, l’ opera dei Marmi è divisa in 4 parti: e in questa
prima edizione sono da tenersi in gran pregio le tavole in legno graziosissime, che numerose sono frapposte al
testo, e vennero intagliate da mano molto maestra.
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In quest’opera trattasi di cose piacevoli e istruttive, piuttosto che d’arti esclusivamente; e in quella delle pitture si
discorre molto più su immagini allegoriche, che su d’opere reali eseguite.
In quest’opera trattasi di cose piacevoli e istruttive, piuttosto che d’arti esclusivamente; e in quella delle pitture si
discorre molto più su immagini allegoriche, che su d’opere reali eseguite.
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Questa è la stessa edizione che trovasi unita ai Marmi stampati nel 1552 in Venezia dal
Marcolini: e non avvi altra diversità che il frontespizio mutato e che questo esemplare finisce
col primo trattato.
Questa è la stessa edizione che trovasi unita ai Marmi stampati nel 1552 in Venezia dal
Marcolini: e non avvi altra diversità che il frontespizio mutato e che questo esemplare finisce
col primo trattato.
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In questo libro è riunito un magazzino d’erudizioni con poco ordine per mettere in evidenza l’autore, senza che le
arti ne abbiano tratto profitto. L’edizione è accurata.
In questo libro è riunito un magazzino d’erudizioni con poco ordine per mettere in evidenza l’autore, senza che le
arti ne abbiano tratto profitto. L’edizione è accurata.
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L’editore di questo aureo libretto fu Giovan Battista Trotto denominato il Malosso, poiché il Lamo era partito per
la Spagna e lasciò al suo amico l’incarico dell’edizione. Dopo il frontespizio e la dedica che occupano 4 carte,
l’ultima delle quali è bianca, segue il testo dell’opera di 118 pagine numerate e termina al basso dell’ultima
pagina col registro dei fogli. Magnifico e raro esemplare.
L’editore di questo aureo libretto fu Giovan Battista Trotto denominato il Malosso, poiché il Lamo era partito per
la Spagna e lasciò al suo amico l’incarico dell’edizione. Dopo il frontespizio e la dedica che occupano 4 carte,
l’ultima delle quali è bianca, segue il testo dell’opera di 118 pagine numerate e termina al basso dell’ultima
pagina col registro dei fogli. Magnifico e raro esemplare.
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Edizione simile alla precedente, ma più completa e più rara. In fronte sta il ritratto di Bernardino Campo e in fine
dopo l’ultima pagina col registro dei fogli, seguono altre sei carte, che di raro trovansi unita all’opera indicata,
come dovrebbero essere, acciò sarà completa. In queste è stampato il parer sopra la pittura di M. Bernardino
Campi pittore cremonese, che occupa le prime quattro carte segnate al basso della pagina. La quinta carta
contiene due figure, l’una di fronte, l’altra di profilo con dimostrazioni lineari di proporzioni; nella retropagina
sono due sonetti: e l’ultima carta è quella degli errori e correzioni che si riferiscono però ai numeri delle pagine
del discorso, ragione per cui debbono essenzialmente far parte di quello, sebbene aderenti a quest’ultimo
opuscolo.
Edizione simile alla precedente, ma più completa e più rara. In fronte sta il ritratto di Bernardino Campo e in fine
dopo l’ultima pagina col registro dei fogli, seguono altre sei carte, che di raro trovansi unita all’opera indicata,
come dovrebbero essere, acciò sarà completa. In queste è stampato il parer sopra la pittura di M. Bernardino
Campi pittore cremonese, che occupa le prime quattro carte segnate al basso della pagina. La quinta carta
contiene due figure, l’una di fronte, l’altra di profilo con dimostrazioni lineari di proporzioni; nella retropagina
sono due sonetti: e l’ultima carta è quella degli errori e correzioni che si riferiscono però ai numeri delle pagine
del discorso, ragione per cui debbono essenzialmente far parte di quello, sebbene aderenti a quest’ultimo
opuscolo.
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Questo frontespizio fu cangiato nel corso della stessa edizione e trovasi in pochi esemplari.
Questo frontespizio fu cangiato nel corso della stessa edizione e trovasi in pochi esemplari.
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L’edizione è la stessa né avvi altra variazione che il frontespizio e la distribuzione delle linee nella dedicatoria, la
quale segue immediatamente ed è composta con una riga di più nella seconda pagina della medesima, senza
varianti.
L’edizione è la stessa né avvi altra variazione che il frontespizio e la distribuzione delle linee nella dedicatoria, la
quale segue immediatamente ed è composta con una riga di più nella seconda pagina della medesima, senza
varianti.
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In alcuni rarissimi esemplari trovasi al fine un foglietto con un capitolo di più, indicandosi che va collocato nel
sesto libro dopo il cap. 16 a carte 328 intitolato: dell’arte di allongare la vista quanto si vuole e parimenti di far
gli appa26 rati delle scene col quadro sopra detto geometrico; in questo esemplare il foglietto è manoscritto.
In alcuni rarissimi esemplari trovasi al fine un foglietto con un capitolo di più, indicandosi che va collocato nel
sesto libro dopo il cap. 16 a carte 328 intitolato: dell’arte di allongare la vista quanto si vuole e parimenti di far
gli appa26 rati delle scene col quadro sopra detto geometrico; in questo esemplare il foglietto è manoscritto.
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Quest’ultima venne stampata parecchi anni prima della sua opera le Meraviglie dell’arte. Esemplare del Tuano.
Quest’ultima venne stampata parecchi anni prima della sua opera le Meraviglie dell’arte. Esemplare del Tuano.
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Nel libro delle proporzioni sono le tavole: il che assicura l’anteriorità a quest’edizione inglese, preferibile a
quella di Tolosa del 1649.
Nel libro delle proporzioni sono le tavole: il che assicura l’anteriorità a quest’edizione inglese, preferibile a
quella di Tolosa del 1649.
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– Versione francese. Vedila negli Elementi e proporzioni.
È raro il trovare esemplari conservatissimi, come sono tutti quelli della nostra collezione, in simili materie, che
per le mani di tutti passarono e non vennero mai ristampati o tutt’al più ne fu fatta alcuna volta una seconda
edizione.
È raro il trovare esemplari conservatissimi, come sono tutti quelli della nostra collezione, in simili materie, che
per le mani di tutti passarono e non vennero mai ristampati o tutt’al più ne fu fatta alcuna volta una seconda
edizione.
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Al pregio del traduttore e dell’autore s’aggiunge quello dell’editore di questo prezioso libretto; intitolato dal
Gelli al cardinal Gonzaga.
Al pregio del traduttore e dell’autore s’aggiunge quello dell’editore di questo prezioso libretto; intitolato dal
Gelli al cardinal Gonzaga.
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Fino al 23 capitolo non parlasi della pittura e molto superficialmente, tutto il restante del volume essendo
consecrato alla poesia. Nel capitolo 24 enumeransi gli autori che presso gli antichi e i moderni hanno trattato di
materie pittoriche.
Fino al 23 capitolo non parlasi della pittura e molto superficialmente, tutto il restante del volume essendo
consecrato alla poesia. Nel capitolo 24 enumeransi gli autori che presso gli antichi e i moderni hanno trattato di
materie pittoriche.
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Trattatello curioso per l’intelligenza delle allegorie e degli emblemi.
Trattatello curioso per l’intelligenza delle allegorie e degli emblemi.
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Rarissimo opuscoletto che non si direbbe completo in questa prima edizione, poiché dalla lettera del Vitali a
Cristoforo Sorte, che leggesi dopo l’avviso ai lettori, pare che dovesse andarvi annessa una memoria sulle
antichità di Verona, la quale però non fu pubblicata in questa edizione. L’opuscolo non eccede le 18 carte; ed a
retro delle pagine segnate 15 e 16 dovevano essere stampate due figure esplicative del testo, che non vi sono
benché sia lasciato in bianco lo spazio. Questo Cristoforo Sorte veronese fu molto consultato dalla signoria di
Venezia per le sue estese cognizioni in materia d’arti e della statica degli edifizi e sopra tutto delle cose
idrauliche.
Rarissimo opuscoletto che non si direbbe completo in questa prima edizione, poiché dalla lettera del Vitali a
Cristoforo Sorte, che leggesi dopo l’avviso ai lettori, pare che dovesse andarvi annessa una memoria sulle
antichità di Verona, la quale però non fu pubblicata in questa edizione. L’opuscolo non eccede le 18 carte; ed a
retro delle pagine segnate 15 e 16 dovevano essere stampate due figure esplicative del testo, che non vi sono
benché sia lasciato in bianco lo spazio. Questo Cristoforo Sorte veronese fu molto consultato dalla signoria di
Venezia per le sue estese cognizioni in materia d’arti e della statica degli edifizi e sopra tutto delle cose
idrauliche.
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In questa seconda edizione, più rara ancor della rima, è ristampato l’avviso ai lettori ove partecipa il ritrovamento
della Cronichetta, scritta nel 1388 che intitola particolarmente con lettera al Giusti, riportando anche l’altra
dedica delle Osservazioni al Vitali: ed ai luoghi ove dovrebbero essere due figure esplicative del testo, la prima
no si trova, lasciando vuoto lo spazio e la seconda è intagliata e stampata tutta pagina. L’opuscolo in tutto esser
deve di 17 foglietti, cioè 34 carte.
In questa seconda edizione, più rara ancor della rima, è ristampato l’avviso ai lettori ove partecipa il ritrovamento
della Cronichetta, scritta nel 1388 che intitola particolarmente con lettera al Giusti, riportando anche l’altra
dedica delle Osservazioni al Vitali: ed ai luoghi ove dovrebbero essere due figure esplicative del testo, la prima
no si trova, lasciando vuoto lo spazio e la seconda è intagliata e stampata tutta pagina. L’opuscolo in tutto esser
deve di 17 foglietti, cioè 34 carte.
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Al frontispizio segue la dedica al card. Ferdinando de’ Medici fatta dal nipote Giorgio Vasari, che per la prima
volta pubblicò l’opera postuma dello zio. Vengono due epigrammi in onore del Vasari e il suo ritratto in legno;
segue il testo, indi le tavole. E questa è la vera prima edizione di tale opera.
Al frontispizio segue la dedica al card. Ferdinando de’ Medici fatta dal nipote Giorgio Vasari, che per la prima
volta pubblicò l’opera postuma dello zio. Vengono due epigrammi in onore del Vasari e il suo ritratto in legno;
segue il testo, indi le tavole. E questa è la vera prima edizione di tale opera.
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Colla tavola della pianta e ripartimento dell’opera in principio, e l’altra coll’obelisco e gl’emblemi nel fine,
esemplare in carta grande. Opera stampata con eleganza e che contiene notizie erudite intorno alle 146 imagini
che erano rappresentate in questo lavoro.
Colla tavola della pianta e ripartimento dell’opera in principio, e l’altra coll’obelisco e gl’emblemi nel fine,
esemplare in carta grande. Opera stampata con eleganza e che contiene notizie erudite intorno alle 146 imagini
che erano rappresentate in questo lavoro.
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Questo trattato doveva essere composto di quindici libri ed il primo soltanto vide la luce. Libretto prezioso e
meritamente raro e degno che sia ristampato; poiché non hanno forse le arti un’opera più chiaramente e meglio
scritta di questa. Ma chi sa ove siano sepolti gli altri quattordici libri, che probabilmente saranno stati estesi
dall’autore?
Questo trattato doveva essere composto di quindici libri ed il primo soltanto vide la luce. Libretto prezioso e
meritamente raro e degno che sia ristampato; poiché non hanno forse le arti un’opera più chiaramente e meglio
scritta di questa. Ma chi sa ove siano sepolti gli altri quattordici libri, che probabilmente saranno stati estesi
dall’autore?
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,
I disegni delle tavole sono esattamente ricopiati dall’edizione di Norimberga.
I disegni delle tavole sono esattamente ricopiati dall’edizione di Norimberga.
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Per quanto esser possa mediocre il pregio di questa edizione, elegantissima però pei tipi, avrà sempre il pregio
delle tavole in legno intagliate da Giovanni Criegher Pomerano sui preziosi disegni di cui si è parlato nella 1
edizione.
Per quanto esser possa mediocre il pregio di questa edizione, elegantissima però pei tipi, avrà sempre il pregio
delle tavole in legno intagliate da Giovanni Criegher Pomerano sui preziosi disegni di cui si è parlato nella 1
edizione.
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Testo di questo libro è stampato con bellissimi tipi e le tavole anatomiche, che il valverde trasse dall’opera
grande di Vesalio, furono incise in rame con diligenza infinita e dispendio, non pareggiando però la preziosità ed
il gusto di quelle intagliate in legno.
Testo di questo libro è stampato con bellissimi tipi e le tavole anatomiche, che il valverde trasse dall’opera
grande di Vesalio, furono incise in rame con diligenza infinita e dispendio, non pareggiando però la preziosità ed
il gusto di quelle intagliate in legno.
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Gli editori Francesi profittarono delle tavole, che pochi anni prima furono pubblicate in Firenze nella versione
del Bartoli, che veggonsi scrupolosamente copiate in questa edizione francese, alla quale non può negarsi una
somma eleganza e bella forma di tipi.
Gli editori Francesi profittarono delle tavole, che pochi anni prima furono pubblicate in Firenze nella versione
del Bartoli, che veggonsi scrupolosamente copiate in questa edizione francese, alla quale non può negarsi una
somma eleganza e bella forma di tipi.
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A tergo del frontespizio e il ritratto dell’autore, poi la dedica del traduttore a Cosimo de Medici. Cominciano li
dieci libri dell’architettura colle tavole in legno fra il testo. A questa va aggiunto il trattato della pittura tradotto
da Lodovico Domenichi e in fine la tavola delle cose notabili. La prima edizione di questa versione del Bartoli è
del 1550, per Lorenzo Torrentino.
A tergo del frontespizio e il ritratto dell’autore, poi la dedica del traduttore a Cosimo de Medici. Cominciano li
dieci libri dell’architettura colle tavole in legno fra il testo. A questa va aggiunto il trattato della pittura tradotto
da Lodovico Domenichi e in fine la tavola delle cose notabili. La prima edizione di questa versione del Bartoli è
del 1550, per Lorenzo Torrentino.
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Edizione colle tavole in legno collocate fra il testo.
Edizione colle tavole in legno collocate fra il testo.
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L’edizione fu eseguita in casa di Alonsa Gomez, stampatore reale, ma il privilegio per la stampa fu concesso a
Francesco Loçano. Non vi sono tavole in questa versione.
L’edizione fu eseguita in casa di Alonsa Gomez, stampatore reale, ma il privilegio per la stampa fu concesso a
Francesco Loçano. Non vi sono tavole in questa versione.
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Ogni ragione fa giudicare questa per la prima edizione forse del 1563, quantunque senza
luogo ed anno.
Ogni ragione fa giudicare questa per la prima edizione forse del 1563, quantunque senza
luogo ed anno.
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Rarissimo è l’incontrare esemplari di questa edizione bea conservati come il nostro, per essere stati molto
adoperati e consunti dagli studiosi. Appartenne questo alle biblioteche Bianconi poi Bossi. Bellissimo è il ritratto
dell’autore nel frontespizio ; nel secondo foglio è il privilegio di Pio IV; nel terzo la dedica al Cardinal Farnese e
seguono i fogli sino al 32 colle dichiarazioni intagliate in rame sotto le tavole. Vedine un altro esemplare
all’articolo Labacco, con cui legato.
Rarissimo è l’incontrare esemplari di questa edizione bea conservati come il nostro, per essere stati molto
adoperati e consunti dagli studiosi. Appartenne questo alle biblioteche Bianconi poi Bossi. Bellissimo è il ritratto
dell’autore nel frontespizio ; nel secondo foglio è il privilegio di Pio IV; nel terzo la dedica al Cardinal Farnese e
seguono i fogli sino al 32 colle dichiarazioni intagliate in rame sotto le tavole. Vedine un altro esemplare
all’articolo Labacco, con cui legato.
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,
Prima edizione col ritratto dell’autore intagliato in legno, non meno che le figure inserite fra il testo.
Prima edizione col ritratto dell’autore intagliato in legno, non meno che le figure inserite fra il testo.
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Seconda edizione somigliante alla prima.
Seconda edizione somigliante alla prima.
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Prima edizione con 12 tavole intagliate in rame.
Prima edizione con 12 tavole intagliate in rame.
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Le opere di Silvio Belli sono pregiatissime per la scienza e chiarezza delle esposizioni. Le tavole sono intagliate
in legno e benissimo disegnate. Da una famiglia d’artisti di tanto sapere, dalla quale esci anche l’insigne Valerio
fratello del matematico, non potevano ottenersi che ottime produzioni.
Le opere di Silvio Belli sono pregiatissime per la scienza e chiarezza delle esposizioni. Le tavole sono intagliate
in legno e benissimo disegnate. Da una famiglia d’artisti di tanto sapere, dalla quale esci anche l’insigne Valerio
fratello del matematico, non potevano ottenersi che ottime produzioni.
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Esemplare di singolar rarità. Nondimeno ci conviene osservare che questa figura non ha che fare né col volume,
né col numero delle carte, essendo solamente intagliata da Giorgio Mantovano sul disegno di Giovan Battista
Bertano. In fatti il registro delle carte indica che il primo foglio A è foglio solo, che gli altri sono duerni, e l’E è
terzo. Il nostro esemplare è nuovo e slegato, e si verifica come l’altra parte del primo foglio è bianca: oltre di che
avendo fatte verificazioni su di altri esemplari ben conservati, quella prima carta è sempre bianca, e quand’anche
siavi per vaghezza aggiunta la stampa dell’Ercole, questa è sempre tirata in altra qualità di carte ed eccede dal
numero indicato nel registro. Le tavole sono intagliate in legno e collocate fra il testo. L’esemplare debb’essere
di 28 carte compresa la prima bianca e l’Ercole è un di più.
Esemplare di singolar rarità. Nondimeno ci conviene osservare che questa figura non ha che fare né col volume,
né col numero delle carte, essendo solamente intagliata da Giorgio Mantovano sul disegno di Giovan Battista
Bertano. In fatti il registro delle carte indica che il primo foglio A è foglio solo, che gli altri sono duerni, e l’E è
terzo. Il nostro esemplare è nuovo e slegato, e si verifica come l’altra parte del primo foglio è bianca: oltre di che
avendo fatte verificazioni su di altri esemplari ben conservati, quella prima carta è sempre bianca, e quand’anche
siavi per vaghezza aggiunta la stampa dell’Ercole, questa è sempre tirata in altra qualità di carte ed eccede dal
numero indicato nel registro. Le tavole sono intagliate in legno e collocate fra il testo. L’esemplare debb’essere
di 28 carte compresa la prima bianca e l’Ercole è un di più.
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Con molte figure in legno dì edifici distribuite fra il testo.
Con molte figure in legno dì edifici distribuite fra il testo.
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Opera bene concepita e di bella esecuzione colle tavole di purgato disegno, intagliate in legno e inserite fra il
testo. La prima edizione fu intitolata ad Enea Piccolomini, la seconda a Francesco dei Medici.
Opera bene concepita e di bella esecuzione colle tavole di purgato disegno, intagliate in legno e inserite fra il
testo. La prima edizione fu intitolata ad Enea Piccolomini, la seconda a Francesco dei Medici.
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,
Questo libro contiene i piani e i disegni di 50 differenti edifici, al qual libro è aggiunta una collezione di 25 archi
trionfali antichi e moderni dello stesso autore pubblicati nell’anno 1549, e da’ bibliografi non citati.
Questo libro contiene i piani e i disegni di 50 differenti edifici, al qual libro è aggiunta una collezione di 25 archi
trionfali antichi e moderni dello stesso autore pubblicati nell’anno 1549, e da’ bibliografi non citati.
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Le 50 tavole di nitido intaglio sono tutte precedute dalle dichiarazioni impresse con tipi eleganti. Tutte le opere
dì questo autore sono da tenersi in maggior pregio della più parte di quelle che vennero dopo di lui. Riguardessi
questo volume, come la prima parte del suo Trattato architettonico, a cui si accompagni il seguente.
Le 50 tavole di nitido intaglio sono tutte precedute dalle dichiarazioni impresse con tipi eleganti. Tutte le opere
dì questo autore sono da tenersi in maggior pregio della più parte di quelle che vennero dopo di lui. Riguardessi
questo volume, come la prima parte del suo Trattato architettonico, a cui si accompagni il seguente.
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