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4165. CALVI Donato, Le misteriose pitture del palazzo Moroni spiegate, Bergamo 1655, in 4, M. 95.
Questa descrizione è stesa dallo stesso che dipinse in questo palazzo le molteplici allegorie, spiegate in un volumetto d’oltre 100 pagine. Questo Calvi era il padre priore degli Agostiniani letterato, e pittore.
Questa descrizione è stesa dallo stesso che dipinse in questo palazzo le molteplici allegorie, spiegate in un volumetto d’oltre 100 pagine. Questo Calvi era il padre priore degli Agostiniani letterato, e pittore.
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204. SCANELLI Francesco da Forlì, Il microcosco della33 pittura. Trattato diviso in due libri, Cesena, per il Neri, 1657, in 4. Dedicato a Francesco d’Este duca di Modena. Esemplare intonso.
Libro ripieno di buone notizie. Nel principio deve trovarsi una stampa, ove in alto è lo stemma di casa d’Este sostenuto da vari geni. La pittura assisa sull’arco dell’iride e tre figure ignude coi loro attributi nel basso, rappresentanti le tre scuole: romana, veneta e lombarda. Ivi leggesi Io Franc. Centen. Inv. Mucius Centen Sculp.
Libro ripieno di buone notizie. Nel principio deve trovarsi una stampa, ove in alto è lo stemma di casa d’Este sostenuto da vari geni. La pittura assisa sull’arco dell’iride e tre figure ignude coi loro attributi nel basso, rappresentanti le tre scuole: romana, veneta e lombarda. Ivi leggesi Io Franc. Centen. Inv. Mucius Centen Sculp.
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205. SCARAMUCCIA Luigi perugino, Le finezze dei pennelli italiani ammirate e studiate da Giuripeno sotto la scorta di Raffaello d’Urbino, Pavia 1674, in 4. Col ritratto dell’autore dis. dal cavaliere del Cairo, scolpito da I. B. Bonacina.
2310. MALVASIA Conte Carlo Cesare, La Felsina pittrice, Vite de’ pittori bolognesi divise in due tomi, con indici in fine copiosissimi, Bologna 1678, in 4 vol. 2. Per l’erede di Domenico Barbieri.
Con molti ritratti intagliati in legno. Opera che sarebbe stat anche più preziosa che non è di fatto, se l’autore si fosse potuto astenere da certe prevenzioni che ove sono troppo favorevoli, ove troppo contrarie il fanno propendere o mancare circa il merito di molti artisti e le loro opere. Non conosciamo che una sola edizione di questo libro, ma mentre andavasi divulgando furono in questa operate parecchie modificazioni, delle quali alcune indicheremo per conoscere in questa maniera gli esemplari di più antica impressione. Due esemplari noi ne abbiamo, amendue rari e singolari, ma riputiamo per altro fra’ più antichi quello ove nel frontespizio del secondo volume, dedicato (come il primo) al re di Francia Luigi XIIII rimase in bianco il nome del re e non trovansi le parole sempre vittorioso e in fondo alla pagina dopo la data e il nome dello stampatore, non leggesi alcuna altra parola, mentre negli esemplari più comuni, vi si legge inoltre ad istanza di Francesco da Vico detto il Turrino. Alla pagina poi 59 ove parla della bellezza di Guido Reni giovine, dopo avere in principio della vita prodotto il suo ritratto da uomo adulto, vi si trova uno spazio ed un elegante testa che sembra più di donna, che d’uomo, che dice egli d’aver fatta disegnare dieci volte e intagliar tre; e non essergli riescita a suo modo: negli altri esemplari posteriormente pubblicati non si trova il ritratto, omesso dopo essersi fatto da valenti maestri disegnare ben diciotto volte e tre intagliare dal bravo Cassioni. Il vacuo che rimase per l’omissione del ritratto è riempito da pochi paragrafi e da una lettera del re di Polonia, per 393 non scomporre e ristampare tutte le pagine del volume, essendosi non ostante dovuto ricomporre, come può vedersi, quattro pagine. Altra variazione più conosciuta e meno difficile a trovarsi, in posteriori esemplari ma però esistente in amendue i nostri citati, incontrasi nel primo tomo a pag. 471 ove l’autore riconobbe di dover sopprimere uno squarcio ingiurioso, in cui denomina Rafaello un boccalaio urbinate. Vedi Crespi, Bianconi, Vittoria, Dialoghi.
Con molti ritratti intagliati in legno. Opera che sarebbe stat anche più preziosa che non è di fatto, se l’autore si fosse potuto astenere da certe prevenzioni che ove sono troppo favorevoli, ove troppo contrarie il fanno propendere o mancare circa il merito di molti artisti e le loro opere. Non conosciamo che una sola edizione di questo libro, ma mentre andavasi divulgando furono in questa operate parecchie modificazioni, delle quali alcune indicheremo per conoscere in questa maniera gli esemplari di più antica impressione. Due esemplari noi ne abbiamo, amendue rari e singolari, ma riputiamo per altro fra’ più antichi quello ove nel frontespizio del secondo volume, dedicato (come il primo) al re di Francia Luigi XIIII rimase in bianco il nome del re e non trovansi le parole sempre vittorioso e in fondo alla pagina dopo la data e il nome dello stampatore, non leggesi alcuna altra parola, mentre negli esemplari più comuni, vi si legge inoltre ad istanza di Francesco da Vico detto il Turrino. Alla pagina poi 59 ove parla della bellezza di Guido Reni giovine, dopo avere in principio della vita prodotto il suo ritratto da uomo adulto, vi si trova uno spazio ed un elegante testa che sembra più di donna, che d’uomo, che dice egli d’aver fatta disegnare dieci volte e intagliar tre; e non essergli riescita a suo modo: negli altri esemplari posteriormente pubblicati non si trova il ritratto, omesso dopo essersi fatto da valenti maestri disegnare ben diciotto volte e tre intagliare dal bravo Cassioni. Il vacuo che rimase per l’omissione del ritratto è riempito da pochi paragrafi e da una lettera del re di Polonia, per 393 non scomporre e ristampare tutte le pagine del volume, essendosi non ostante dovuto ricomporre, come può vedersi, quattro pagine. Altra variazione più conosciuta e meno difficile a trovarsi, in posteriori esemplari ma però esistente in amendue i nostri citati, incontrasi nel primo tomo a pag. 471 ove l’autore riconobbe di dover sopprimere uno squarcio ingiurioso, in cui denomina Rafaello un boccalaio urbinate. Vedi Crespi, Bianconi, Vittoria, Dialoghi.
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4132. BARRI Giacomo, Lo stesso tradotto in inglese, Londra 1679, in 8.
4154. W. L., The painters voyage of Italy, London 1679, in 8. Nel quale si parla delle pitture e sculture delle principali città d’Italia tanto nei luoghi pubblici che privati, e singolarmente del Museo Setalla in Milano.
Scritto originalmente in italiano da Giacomo Barri pittor veneziano, e tradotto in inglese.
Scritto originalmente in italiano da Giacomo Barri pittor veneziano, e tradotto in inglese.
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4184. AVEROLDO Giulio Antonio, Le scelte pitture di Brescia, 1700, in 4, fig.
La singolarità di questo libro di oltre 300 pagine, veramente bizzarro, è di essere interamente stato scritto dal prin 268 cipio alla fine senza mai far uso della parola che. Ciò notato è però anche eccellente per le notizie
La singolarità di questo libro di oltre 300 pagine, veramente bizzarro, è di essere interamente stato scritto dal prin 268 cipio alla fine senza mai far uso della parola che. Ciò notato è però anche eccellente per le notizie
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3447. RECUEIL d’estampes d’après les plus beaux tableaux et d’après les plus beaux desseins qui sont en France dans le Cabinet du Roy et dans celui du Duc d’Orleans, et dans autres cabinets, Paris, 2 vol., in fol., 1729-42.
Questa è l’opera conosciuta sotto il nome di Gabinetto di Crozat con una descrizione storica di Mariette e un estratto delle memorie della vita di ciascun artista. Prima edizione e preziosa per la freschezza e bellezza delle stampe, di mano de’ primi intagliatori: contiene questa raccolta 182 tavole, delle quali 42 non hanno i numeri.
Questa è l’opera conosciuta sotto il nome di Gabinetto di Crozat con una descrizione storica di Mariette e un estratto delle memorie della vita di ciascun artista. Prima edizione e preziosa per la freschezza e bellezza delle stampe, di mano de’ primi intagliatori: contiene questa raccolta 182 tavole, delle quali 42 non hanno i numeri.
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25. DIALOGHI, La stessa opera corretta ed accresciuta, Firenze l770, in 12.
L’autore si è conservato anonimo, quantunque sappiasi essere Monsig Bottari ed il libro è pieno di eccellenti dottrine; gl’interlocutori sono Giovan Pietro Bellori e Carlo Maratta.
L’autore si è conservato anonimo, quantunque sappiasi essere Monsig Bottari ed il libro è pieno di eccellenti dottrine; gl’interlocutori sono Giovan Pietro Bellori e Carlo Maratta.
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2412. ZANETTI, Della pittura venezian e delle opere pubblicate dai veneziani maestri. Libri cinque, Venezia 1771, in 8.
Questa è la migliore fra le opere che parlano delle pitture veneziane, e se ogni città principale possedesse un libro talmente disposto ed eseguito, sarebbero riuniti cosi i materiali per la miglior storia generale dell’arte.
Questa è la migliore fra le opere che parlano delle pitture veneziane, e se ogni città principale possedesse un libro talmente disposto ed eseguito, sarebbero riuniti cosi i materiali per la miglior storia generale dell’arte.
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