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L’operetta è divisa in tre sezioni. La prima dell’architetto Bellicard ove sono descritte le principali antichità
ercolanensi, la seconda di M. Cochin il figlio che si estende sulle 29 opere di pittura e di scultura, la terza del
primo autore si estende su altre antichità di Napoli, Pozzuolo, Baja, Cuma e Capua. Queste tre lezioni sono
precedute da una memoria storica sulla città di Ercolano redatta da un uomo di lettere. Il volumetto è ornato di 40
tavole intagliate con molta grazia dallo stesso Bellicard.
È preceduto questo libro da un Essai sur la peinture, la sculpture, et l’architecture 1751, senza luogo.
L’operetta è divisa in tre sezioni. La prima dell’architetto Bellicard ove sono descritte le principali antichità
ercolanensi, la seconda di M. Cochin il figlio che si estende sulle 29 opere di pittura e di scultura, la terza del
primo autore si estende su altre antichità di Napoli, Pozzuolo, Baja, Cuma e Capua. Queste tre lezioni sono
precedute da una memoria storica sulla città di Ercolano redatta da un uomo di lettere. Il volumetto è ornato di 40
tavole intagliate con molta grazia dallo stesso Bellicard.
È preceduto questo libro da un Essai sur la peinture, la sculpture, et l’architecture 1751, senza luogo.
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, Questi due volumi contengono le più graziose e ben eseguite stampe che dir si possa, e sono del genere appunto
in cui gl’inglesi primeggiano sulle altre nazioni.
Questi due volumi contengono le più graziose e ben eseguite stampe che dir si possa, e sono del genere appunto
in cui gl’inglesi primeggiano sulle altre nazioni.
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Questi quattro volumi sono legati in tre tomi.
Questi quattro volumi sono legati in tre tomi.
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,Questa seconda edizione meno rara, non è però comune, ed è in foglio molto minore della prima. Le armi del Papa
Questa seconda edizione meno rara, non è però comune, ed è in foglio molto minore della prima. Le armi del Papa
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Clemente VII, del cardinal de’ Medici, e del Senato Romano stanno nel frontespizio della prima edizione. A tergo
è la dedica al Papa: seguono 21 tavole, d’incontro alle quali leggonsi brevi illustrazioni, e nello stesso modo
procede anche la seconda edizione copiano esattamente la prima.
, Con numero grandissimo di piccole tavole in legno, e una quantità grande di notizie a comodo del viaggiatore, e
dell’antiquario.
Con numero grandissimo di piccole tavole in legno, e una quantità grande di notizie a comodo del viaggiatore, e
dell’antiquario.
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, Il testo è stampato assai bene, le tavole sono in legno e passabili. L’opera non è senza pregio quanto alle
intrinseche sue qualità.
Il testo è stampato assai bene, le tavole sono in legno e passabili. L’opera non è senza pregio quanto alle
intrinseche sue qualità.
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, A questo più fresco esemplare sono aggiunte altre 17 cattive tavole di monumenti romani senza luogo né anno né
nome d’intagliatore, ma appariscono essere tolte dall’opera di Vredman. Anche questo ha la data contrafatta.
A questo più fresco esemplare sono aggiunte altre 17 cattive tavole di monumenti romani senza luogo né anno né
nome d’intagliatore, ma appariscono essere tolte dall’opera di Vredman. Anche questo ha la data contrafatta.
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Questa è una delle varie edizioni di Roma senz’anno, e senza nome di stampatore. L’opera di Labacco precede la
copiosa serie delle prime stampe degli edificii e monumenti di Roma pubblicati da Nicola Van-Aelst, da Antonio
Salamanca, da Enrico Van-Schoel, da Andrea Vaccaro, da Antonio Laffrerio, da Giacomo Bossi e da quant’altri
furono primi ad illustrare quei monumenti, in fol. fig.
Nel principio è la pianta di Roma di Giacomo Lauro, prima edizione: e in fine al Labacco sono 114 tavole. Vedi
Speculum Romanie magnificentiae.
Questa è una delle varie edizioni di Roma senz’anno, e senza nome di stampatore. L’opera di Labacco precede la
copiosa serie delle prime stampe degli edificii e monumenti di Roma pubblicati da Nicola Van-Aelst, da Antonio
Salamanca, da Enrico Van-Schoel, da Andrea Vaccaro, da Antonio Laffrerio, da Giacomo Bossi e da quant’altri
furono primi ad illustrare quei monumenti, in fol. fig.
Nel principio è la pianta di Roma di Giacomo Lauro, prima edizione: e in fine al Labacco sono 114 tavole. Vedi
Speculum Romanie magnificentiae.
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Vi sono alcune tavole de’ principali edifici e monumenti, 271 ma le illustrazioni sono dottissime e preziose, e
forse non avvi miglior libro per le cose fiorentine. Noi abbiamo indicato il nome, sebbene per modestia od altro
motivo l’autore si tenne anonimo.
Vi sono alcune tavole de’ principali edifici e monumenti, 271 ma le illustrazioni sono dottissime e preziose, e
forse non avvi miglior libro per le cose fiorentine. Noi abbiamo indicato il nome, sebbene per modestia od altro
motivo l’autore si tenne anonimo.
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, Traduzione dell’opera precedente, con 26 tavole di accuratissimo intaglio e il prospetto de’ Propilei e la pianta
della cittadella d’Atene in principio. Esemplare in vit. dorat.
Traduzione dell’opera precedente, con 26 tavole di accuratissimo intaglio e il prospetto de’ Propilei e la pianta
della cittadella d’Atene in principio. Esemplare in vit. dorat.
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, Nella seconda di queste operette sono confutate molte opinioni intorno le antichità. Elegante edizione, e bellissimo
esemplare in vit. dor.
Nella seconda di queste operette sono confutate molte opinioni intorno le antichità. Elegante edizione, e bellissimo
esemplare in vit. dor.
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, Opera pubblicata con molto apparato di lusso, ma la precisione che vuolsi nelle opere di questo genere non
corrisponde all’aspettazion che ne avevano formata i dotti e specialmente gli architetti. Ciò si avverte anche nella
successiva opera del Paoli sullo stesso soggetto.
Opera pubblicata con molto apparato di lusso, ma la precisione che vuolsi nelle opere di questo genere non
corrisponde all’aspettazion che ne avevano formata i dotti e specialmente gli architetti. Ciò si avverte anche nella
successiva opera del Paoli sullo stesso soggetto.
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32
, Questa è quella parte di testo, che doveva accompagnar le figure, la quale comparve alla luce avanti che Michele
d’Overbeke pubblicasse il tutto nei tre grandi volumi in foglio l’anno 1763. Col ritratto dell’autore in fronte.
Questa è quella parte di testo, che doveva accompagnar le figure, la quale comparve alla luce avanti che Michele
d’Overbeke pubblicasse il tutto nei tre grandi volumi in foglio l’anno 1763. Col ritratto dell’autore in fronte.
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, Queste due opere qui separate, le quali veggiamo con frontespizi a loro addetti
particolarmente, servirono poi nello stesso anno, a formare l’edizione completa dei quattro
libri.
Queste due opere qui separate, le quali veggiamo con frontespizi a loro addetti
particolarmente, servirono poi nello stesso anno, a formare l’edizione completa dei quattro
libri.
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Dei due primi libri dell’antichità, la biblioteca Smithiana ne possedeva un esemplare e l’autore teneva forse in
pensiero di unirvi poi altri libri, come si riconosce ai capi XIX e XXV, del suo primo libro, in cui fa sperare di
dar presto alla luce i suoi disegni degli anfiteatri e degli archi di trionfo e come si può conghietturare da’
materiali inediti in più luoghi esistenti; perla qual cosa pensò di pubblicare intanto i due primi libri.
L’altro volume dei due libri d’architettura ancor più raro del precedente, non venne citato da alcun bibliografo,
né mai ci venne fatto di conoscere altro esemplare.
Dei due primi libri dell’antichità, la biblioteca Smithiana ne possedeva un esemplare e l’autore teneva forse in
pensiero di unirvi poi altri libri, come si riconosce ai capi XIX e XXV, del suo primo libro, in cui fa sperare di
dar presto alla luce i suoi disegni degli anfiteatri e degli archi di trionfo e come si può conghietturare da’
materiali inediti in più luoghi esistenti; perla qual cosa pensò di pubblicare intanto i due primi libri.
L’altro volume dei due libri d’architettura ancor più raro del precedente, non venne citato da alcun bibliografo,
né mai ci venne fatto di conoscere altro esemplare.
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Questa singolarità mette in chiaro i primi divisamenti dell’autore, e avendo noi conosciuti in buon numero
bellissimi disegni palladiani inediti di romane antichità, oltre quelli già pubblicati da Lord Burlington, si
riconosce ben chiara l’intenzione di Palladio di pubblicare almeno dopo i due primi libri, altri due, che
componessero forse una grand’opera tutta di antichità, ommettendo di unirvi i libri dell’architettura.
Questa singolarità mette in chiaro i primi divisamenti dell’autore, e avendo noi conosciuti in buon numero
bellissimi disegni palladiani inediti di romane antichità, oltre quelli già pubblicati da Lord Burlington, si
riconosce ben chiara l’intenzione di Palladio di pubblicare almeno dopo i due primi libri, altri due, che
componessero forse una grand’opera tutta di antichità, ommettendo di unirvi i libri dell’architettura.
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107
Prima edizione di rara freschezza e conservazione, con foglietti in bianco per farvi a piacere osservazioni: legata
in vit.. dor. con busta.
Prima edizione di rara freschezza e conservazione, con foglietti in bianco per farvi a piacere osservazioni: legata
in vit.. dor. con busta.
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Quest’edizione fu contraffatta posteriormente, ma non in modo di abbisognar di segnali per distinguerla
dall’originale, poiché ciò dalla freschezza delle tavole, dalla carta, dai caratteri si conosce a piena evidenza.
Quest’edizione fu contraffatta posteriormente, ma non in modo di abbisognar di segnali per distinguerla
dall’originale, poiché ciò dalla freschezza delle tavole, dalla carta, dai caratteri si conosce a piena evidenza.
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Anche questa edizione, se non fosse pel nome dello stampatore e l’anno di stampa, potrebbe riguardarsi come
una contraffazione dell’originale, essendosi adoperati li stessi legni e la stessa distribuzione nelle pagine.
Anche questa edizione, se non fosse pel nome dello stampatore e l’anno di stampa, potrebbe riguardarsi come
una contraffazione dell’originale, essendosi adoperati li stessi legni e la stessa distribuzione nelle pagine.
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Il testo è stampato in bei caratteri a colonna, ital. e latino. Sonovi 65 tavole in rame assai ben intagliate da
Volpato, da Bartolozzi e da altri sui disegni de’ migliori artisti. Opera molto più esatta della prima che pubblicò
in Londra il sig. 34 Major nel 1768 ma che lascia nondimeno agli architetti desiderio di maggior precisione.
Il testo è stampato in bei caratteri a colonna, ital. e latino. Sonovi 65 tavole in rame assai ben intagliate da
Volpato, da Bartolozzi e da altri sui disegni de’ migliori artisti. Opera molto più esatta della prima che pubblicò
in Londra il sig. 34 Major nel 1768 ma che lascia nondimeno agli architetti desiderio di maggior precisione.
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, Tutti i volumi annunziati con questo titolo contengono un numero vario di stampe, essendo composti da varie
opere, e 210 piuttosto possono riguardarsi come una miscellanea dell’autore. In questo esemplare sono
primieramente 33 pezzi di sua invenzione, prime prove, alcune delle quali avanti la lettera, ed in seguito altre 30
tavole con vedute d’archi e altri monumenti di Roma.
Tutti i volumi annunziati con questo titolo contengono un numero vario di stampe, essendo composti da varie
opere, e 210 piuttosto possono riguardarsi come una miscellanea dell’autore. In questo esemplare sono
primieramente 33 pezzi di sua invenzione, prime prove, alcune delle quali avanti la lettera, ed in seguito altre 30
tavole con vedute d’archi e altri monumenti di Roma.
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, Quest’opera delle antichità romane è divisa in 4 volumi, nel primo de’quali si dimostrano gli avanzi degli antichi
edifizj, acquedotti, terme, foro romano ec. Nel secondo che contiene 63 tav., e nel 3 che ne contiene 54, gli avanzi
dei monumenti sepolcrali i Roma, e nell’agro romano, sarcofagi, cippi, bassi rilievi ec. Nel 4 i ponti antichi, teatri,
portici, altri monumenti ec. in 57 tavole.
Quest’opera delle antichità romane è divisa in 4 volumi, nel primo de’quali si dimostrano gli avanzi degli antichi
edifizj, acquedotti, terme, foro romano ec. Nel secondo che contiene 63 tav., e nel 3 che ne contiene 54, gli avanzi
dei monumenti sepolcrali i Roma, e nell’agro romano, sarcofagi, cippi, bassi rilievi ec. Nel 4 i ponti antichi, teatri,
portici, altri monumenti ec. in 57 tavole.
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, Volume veramente insigne. Opera delle capitali dell’autore col testo italiano, e latino, e 39 gran tavole in rame. In
principio è il ritratto di Clemente XIII intagliato da Cunego.
Volume veramente insigne. Opera delle capitali dell’autore col testo italiano, e latino, e 39 gran tavole in rame. In
principio è il ritratto di Clemente XIII intagliato da Cunego.
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, Sebbene le dimensioni degli edifici siano in piccola proporzione, sono nondimeno assai belle e precise le
incisioni.
Sebbene le dimensioni degli edifici siano in piccola proporzione, sono nondimeno assai belle e precise le
incisioni.
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, Sotto ciascuna stampa leggonsi le dichiarazioni intagliate 216 in rame: sono tav. 138 raccolte in questa
calcografia e riprodotte con questo frontespizio, le quali erano state impiegate precedentemente in simili opere,
come vedesi dalle tavole ritoccate, e nuovamente numerate per ridurle in questo ordine.
Sotto ciascuna stampa leggonsi le dichiarazioni intagliate 216 in rame: sono tav. 138 raccolte in questa
calcografia e riprodotte con questo frontespizio, le quali erano state impiegate precedentemente in simili opere,
come vedesi dalle tavole ritoccate, e nuovamente numerate per ridurle in questo ordine.
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Quello non è che il quarto libro del Serlio, ma è da notar 121 si che a render prezioso questo esemplare sono
inserite in rispettivi luoghi le nove stampe delle basi e dei capitelli degli ordini, intagliati da Agostino Veneziano
colle marche A. V. l’anno 1528. Sta in ciascuna di esse inciso il privilegio, allora ottenuto, Cantum sic ne aliquis
imprimat ut in privilegio constat. Il nome dì ciascun ordine è espresso colle parole dorica, ionica etc.
accompagnato dalle iniziali S. B. Le quali significano Serlio Bolognese. Bairtsch nella sua opera le Peintre
graveur vol. 14 sez. 11, ai numeri 525, e 533 indica queste nove rare stampe, ignorando però che appaitengano
all’architettura del Serlio. Nel 1636 Antonio Sadeler le riprodusse senza il privilegio e senza le iniziali,
ponendovi soltanto il suo nome. Magnifico esemplare in vit.
Quello non è che il quarto libro del Serlio, ma è da notar 121 si che a render prezioso questo esemplare sono
inserite in rispettivi luoghi le nove stampe delle basi e dei capitelli degli ordini, intagliati da Agostino Veneziano
colle marche A. V. l’anno 1528. Sta in ciascuna di esse inciso il privilegio, allora ottenuto, Cantum sic ne aliquis
imprimat ut in privilegio constat. Il nome dì ciascun ordine è espresso colle parole dorica, ionica etc.
accompagnato dalle iniziali S. B. Le quali significano Serlio Bolognese. Bairtsch nella sua opera le Peintre
graveur vol. 14 sez. 11, ai numeri 525, e 533 indica queste nove rare stampe, ignorando però che appaitengano
all’architettura del Serlio. Nel 1636 Antonio Sadeler le riprodusse senza il privilegio e senza le iniziali,
ponendovi soltanto il suo nome. Magnifico esemplare in vit.
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Al fine d’ogni capitolo seguono le stampe de’ migliori bulini dell’Inghilterra. Il secondo volume comparve nel
1787 37 stampato da John Nichols col ritratto di Stuart in fronte. Il terzo volume comparve ne1 1794 per lo
stesso stampatore. Il quarto ed ultimo volume fu stampato da Bensley 1816 col ritratto di Revert in fronte.
Termina quest’opera completando i volumi precedenti coi disegni dei marmi della celebre collezione di lord
Elgin. Certamente finora non produssero i torchi e non accolsero le biblioteche un’opera di maggior pregio per
l’esatta esecuzione, con cui fu fatto questo insigne lavoro. Potrebbe ritenersi come quinto volume al seguito di
questa grand’opera l’altro stampato nel 1817 per conto d’una società. Vedi Antiquities of Attica
Al fine d’ogni capitolo seguono le stampe de’ migliori bulini dell’Inghilterra. Il secondo volume comparve nel
1787 37 stampato da John Nichols col ritratto di Stuart in fronte. Il terzo volume comparve ne1 1794 per lo
stesso stampatore. Il quarto ed ultimo volume fu stampato da Bensley 1816 col ritratto di Revert in fronte.
Termina quest’opera completando i volumi precedenti coi disegni dei marmi della celebre collezione di lord
Elgin. Certamente finora non produssero i torchi e non accolsero le biblioteche un’opera di maggior pregio per
l’esatta esecuzione, con cui fu fatto questo insigne lavoro. Potrebbe ritenersi come quinto volume al seguito di
questa grand’opera l’altro stampato nel 1817 per conto d’una società. Vedi Antiquities of Attica
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, and Revett Nicholas painters, and architects, Opera che quantunque non sia abbastanza diffusa non cessa di essere ottima, ed illustrata con 9 tavole di
accuratissimo disegno intagliate da Anton Visentini.
Opera che quantunque non sia abbastanza diffusa non cessa di essere ottima, ed illustrata con 9 tavole di
accuratissimo disegno intagliate da Anton Visentini.
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In questi volumi, ove le numerose tavole sono eseguite con mediocre gusto, e le illustrazioni un po’ confuse vi si
sarebbe bramato un ordine migliore, e una più scrupolosa diligenza. Non manca però d’esservi qualche cosa di
buono.
In questi volumi, ove le numerose tavole sono eseguite con mediocre gusto, e le illustrazioni un po’ confuse vi si
sarebbe bramato un ordine migliore, e una più scrupolosa diligenza. Non manca però d’esservi qualche cosa di
buono.
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, Opera di 200 tavole intagliate in rame bene abbastanza, ed eseguita con molta cura. Gli esemplari freschi di
questi volumi sono divenuti rari al presente.
Opera di 200 tavole intagliate in rame bene abbastanza, ed eseguita con molta cura. Gli esemplari freschi di
questi volumi sono divenuti rari al presente.
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, con 47 tavole simili
in bellezza all’opera precedente.
Queste sono le due prime opere che diedero movimento al lusso enorme introdottosi poi nei libri di antichità.
Esemplari legati in mar
con 47 tavole simili
in bellezza all’opera precedente.
Queste sono le due prime opere che diedero movimento al lusso enorme introdottosi poi nei libri di antichità.
Esemplari legati in mar
Show More. der. , Opera grande e magnifica con 57 tavole di bellissimo intaglio del bulino di Fourdinier, che per lungo tempo fu il
migliore per le opere di questo genere: si osservi sempre che la tavola della veduta di Palmira non manchi o sia
lacerata essendo bellissima e lunga 6 piedi
Opera grande e magnifica con 57 tavole di bellissimo intaglio del bulino di Fourdinier, che per lungo tempo fu il
migliore per le opere di questo genere: si osservi sempre che la tavola della veduta di Palmira non manchi o sia
lacerata essendo bellissima e lunga 6 piedi
Show More.
, Quest’opera prodotta con tutto il lusso e l’eleganza, unita alla critica, è uno de’ più bei volumi che abbiansi di
greche antichità. Ma questa magnificenza la quale ogni giorno maggiormente si raffina giunge ormai a tale, che i
libri, cessando di essere la supellettile dei dotti, non sarà più che quella dei Re.
Quest’opera prodotta con tutto il lusso e l’eleganza, unita alla critica, è uno de’ più bei volumi che abbiansi di
greche antichità. Ma questa magnificenza la quale ogni giorno maggiormente si raffina giunge ormai a tale, che i
libri, cessando di essere la supellettile dei dotti, non sarà più che quella dei Re.
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