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La versione latina dedicata al Cord. Mazarino è dell’autore medesimo. Ma può piuttosto chiamarsi opera rifusa
che tradotta, essendo cangiata la distribuzione delle materie ed il piano con molte appendici ec. Le figure sono 87
intagliate in rame in 42 tavole, non compreso un nuovo frontespizio figurato.
La versione latina dedicata al Cord. Mazarino è dell’autore medesimo. Ma può piuttosto chiamarsi opera rifusa
che tradotta, essendo cangiata la distribuzione delle materie ed il piano con molte appendici ec. Le figure sono 87
intagliate in rame in 42 tavole, non compreso un nuovo frontespizio figurato.
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, Questa è la migliore delle varie edizioni di quest’opera, stampata in bellissimi caratteri e in carta distinta, con
218 tavole della più nitida incisione: se il gusto veramente depravato dell’autore non rendesse ingratissima ogni
sua produzione, sarebbe da tenersi in pregio la scienza prospettica di cui era doviziosamente fornito.
Questa è la migliore delle varie edizioni di quest’opera, stampata in bellissimi caratteri e in carta distinta, con
218 tavole della più nitida incisione: se il gusto veramente depravato dell’autore non rendesse ingratissima ogni
sua produzione, sarebbe da tenersi in pregio la scienza prospettica di cui era doviziosamente fornito.
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, Dopo il frontespizio figurato sono due foglietti di avviso ai lettori scritti in antico francese nei quali si riconosce
queste figure prospettiche esser tratte dall’opera di Samuele Marolois e Giovanni Uredeman e qui riunite in 51
tavole in rame, le quali presentano un’infinita serie di corpi d’ogni forma messi in prospettiva colle ombre
rispettive.
Dopo il frontespizio figurato sono due foglietti di avviso ai lettori scritti in antico francese nei quali si riconosce
queste figure prospettiche esser tratte dall’opera di Samuele Marolois e Giovanni Uredeman e qui riunite in 51
tavole in rame, le quali presentano un’infinita serie di corpi d’ogni forma messi in prospettiva colle ombre
rispettive.
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Nella prima parte dedicata al Principe Maurizio d’Orange è il ritratto del mecenate e quello dell’autore assai
bello. Indi la illustrazione delle 49 tavole che la compongono. La seconda parte stampata a Leyden nel 1605
contiene l’illustrazione delle 24 tavole da cui è composta: nel libro aggiunto dei cinque ordini di architettura sono
59 tavole con le trabeazioni degli ordini, molte vedute prospettiche e il testo relativo alle prime.
Nella prima parte dedicata al Principe Maurizio d’Orange è il ritratto del mecenate e quello dell’autore assai
bello. Indi la illustrazione delle 49 tavole che la compongono. La seconda parte stampata a Leyden nel 1605
contiene l’illustrazione delle 24 tavole da cui è composta: nel libro aggiunto dei cinque ordini di architettura sono
59 tavole con le trabeazioni degli ordini, molte vedute prospettiche e il testo relativo alle prime.
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, In questa seconda edizione non sono molte varietà dalla seguente.
In questa seconda edizione non sono molte varietà dalla seguente.
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, La seconda edizione porta lo stesso titolo In fine alla pagina di questo frontespizio leggesi distribuito in due linee la prima in piccioli caratteri e la secondi
in più grandi:
vICUS
DE BOSCO JOANNIS
MALLEACENSIS
FONS
DIOCESIS
CORILONI
Si riconosce da questa prima pagina come il Peregrino fosse penetrato di stima per i grandi autori, che cita d’ogni
maniera, e d’ogni studio in quei versi, non ignorando certamente le opere di Luca Paciolo e di Pietro della
Francese» suoi coetanei e loda Rafaello e Michel Angelo, e Simon Memmi, e il Perugino, e Leonardo, ed altri
insigni di Germania e di Francia, diesi riconoscono a discrezione in quei nomi storpiati.
Il volume, quantunque contenga maggior numero di tavole delle precedenti edizioni, è composto di soli trenta
foglietti, poiché in luogo d’essere queste stampate da una sola parte del foglio, sono impresse da due lati, oltre il
trovarsene con variata disposizione molte fra il testo. Infatti vi sono circa 20 figure impresse fra il testo e 38 al
seguito stampate in 19 foglietti. L’opera in luogo d’esser divisa in paragrafi è ripartita in X capitoli numerati e ad
ognuno è sottoposta separatamente la versione in francese carattere minore del latino. E registrata con sole tre
lettere A. B. C. per essere quinquerni in recedi quaderni: e riscontrasi una tavola di più della seconda edizione, la
quale è l’ultima che rappresenta una nave con un Cristo figurato sulla tela e vari angeli ec.
In fine nell’ultimo foglietto Impressum Tulli anno Catholice veritatis 1521 VII Idus septembris solerti opera
Petri Jacobi Presbiteri Incole Pagi S Nicolai.
Le tavole dell’opera sono disegnate con quel vero gusto che si accorda sì bene colla semplicità dei tempi in cui
l’autore cercava di porre in evidenza più l’arte che sé medesimo e appagano grandemente per l’intelligenza
prospettica, il gusto del disegno, senza soverchio lusso di esecuzione.
Nella cattedrale di Tullio Fiandra leggesi il suo epitafio che comincia Venerabile Domino Joanne Peregrino,
olim Viatori, Andegavo, huius Ecclesia Canonico, Regio quondam secretario, perspective artis acutissimo
indagatori dottrina et moribus perspicuo ec. Morì nel 1523 al primo febbraio, cosicché (come leggesi anche in
poche righe di prefazione dietro la prima pagina del frontespizio di questa terza edizione) l’autore diresse 163 le tre edizioni dell’opera sua. Questa denominazione di viator nacque allo stesso modo che in Italia il Riccio
latinizzato che si disse Crispus e tante altre simili.
La preziosità di questo libro e la diligente sua esecuzione ci farà perdonare la prolissità di questa illustrazione.
Nella Biblioteca Reale di Francia esistono la seconda e la terza edizione.
In seguito poi Maturin Jousse de la Fleche pubblicò il seguente libercolo: La perspective positive de Viator latine
et fraiçoise, revue, augmentée, et reduite de grand en petite à la Fleche 1635, in 8 p. Indica di aver fatta questa
ristampa a cagione della rarità delle prime edizioni, non precisando però qual fosse da lui ritenuta per lo più
antica, o la più pregiata; ma allegando soltanto senza esattezza, che il libro fu premierement imprimé il y a six à
sept vingts ans. Questa operetta, a cui il traduttore aggiunse gran numero di figure, non da idea della preziosità
dell’originale.
In fine alla pagina di questo frontespizio leggesi distribuito in due linee la prima in piccioli caratteri e la secondi
in più grandi:
vICUS
DE BOSCO JOANNIS
MALLEACENSIS
FONS
DIOCESIS
CORILONI
Si riconosce da questa prima pagina come il Peregrino fosse penetrato di stima per i grandi autori, che cita d’ogni
maniera, e d’ogni studio in quei versi, non ignorando certamente le opere di Luca Paciolo e di Pietro della
Francese» suoi coetanei e loda Rafaello e Michel Angelo, e Simon Memmi, e il Perugino, e Leonardo, ed altri
insigni di Germania e di Francia, diesi riconoscono a discrezione in quei nomi storpiati.
Il volume, quantunque contenga maggior numero di tavole delle precedenti edizioni, è composto di soli trenta
foglietti, poiché in luogo d’essere queste stampate da una sola parte del foglio, sono impresse da due lati, oltre il
trovarsene con variata disposizione molte fra il testo. Infatti vi sono circa 20 figure impresse fra il testo e 38 al
seguito stampate in 19 foglietti. L’opera in luogo d’esser divisa in paragrafi è ripartita in X capitoli numerati e ad
ognuno è sottoposta separatamente la versione in francese carattere minore del latino. E registrata con sole tre
lettere A. B. C. per essere quinquerni in recedi quaderni: e riscontrasi una tavola di più della seconda edizione, la
quale è l’ultima che rappresenta una nave con un Cristo figurato sulla tela e vari angeli ec.
In fine nell’ultimo foglietto Impressum Tulli anno Catholice veritatis 1521 VII Idus septembris solerti opera
Petri Jacobi Presbiteri Incole Pagi S Nicolai.
Le tavole dell’opera sono disegnate con quel vero gusto che si accorda sì bene colla semplicità dei tempi in cui
l’autore cercava di porre in evidenza più l’arte che sé medesimo e appagano grandemente per l’intelligenza
prospettica, il gusto del disegno, senza soverchio lusso di esecuzione.
Nella cattedrale di Tullio Fiandra leggesi il suo epitafio che comincia Venerabile Domino Joanne Peregrino,
olim Viatori, Andegavo, huius Ecclesia Canonico, Regio quondam secretario, perspective artis acutissimo
indagatori dottrina et moribus perspicuo ec. Morì nel 1523 al primo febbraio, cosicché (come leggesi anche in
poche righe di prefazione dietro la prima pagina del frontespizio di questa terza edizione) l’autore diresse 163 le tre edizioni dell’opera sua. Questa denominazione di viator nacque allo stesso modo che in Italia il Riccio
latinizzato che si disse Crispus e tante altre simili.
La preziosità di questo libro e la diligente sua esecuzione ci farà perdonare la prolissità di questa illustrazione.
Nella Biblioteca Reale di Francia esistono la seconda e la terza edizione.
In seguito poi Maturin Jousse de la Fleche pubblicò il seguente libercolo: La perspective positive de Viator latine
et fraiçoise, revue, augmentée, et reduite de grand en petite à la Fleche 1635, in 8 p. Indica di aver fatta questa
ristampa a cagione della rarità delle prime edizioni, non precisando però qual fosse da lui ritenuta per lo più
antica, o la più pregiata; ma allegando soltanto senza esattezza, che il libro fu premierement imprimé il y a six à
sept vingts ans. Questa operetta, a cui il traduttore aggiunse gran numero di figure, non da idea della preziosità
dell’originale.
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, Le tavole numerose di quest’opera sono inserte fra il testo e intagliate in legno; il testo è di 538 pagine, impresso
in bellissimi caratteri rotondi; in fine sono copiosissime tavole delle materie.
Le tavole numerose di quest’opera sono inserte fra il testo e intagliate in legno; il testo è di 538 pagine, impresso
in bellissimi caratteri rotondi; in fine sono copiosissime tavole delle materie.
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, L’autore di questa memoria fu uno de’ luminari della Romana Giurisprudenza.
L’autore di questa memoria fu uno de’ luminari della Romana Giurisprudenza.
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, Questo lavoro è diviso in cinque parti con ordine e chiarezza e gran copia d’invenzioni per i giuochi d’acqua.
Non è comune il trovarne esemplari ben conservati in Italia due anni prima di quest’edizione sappiamo che
apparve col mez 166 zo dello stesso stampatore il Theatrum Machinarum novum del Boeclero che va forse
congiunto con quest’opera, quando non sia in questa medesima rifuso, il che è da noi ignorato.
Questo lavoro è diviso in cinque parti con ordine e chiarezza e gran copia d’invenzioni per i giuochi d’acqua.
Non è comune il trovarne esemplari ben conservati in Italia due anni prima di quest’edizione sappiamo che
apparve col mez 166 zo dello stesso stampatore il Theatrum Machinarum novum del Boeclero che va forse
congiunto con quest’opera, quando non sia in questa medesima rifuso, il che è da noi ignorato.
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, Sono figure 77 intagliate in legno relative a forze moventi e macchine idrauliche colle spiegazioni di contro
italiane e latine e il frontespizio figurato. Questo architetto era dotato di maggior ingegno in questa parte, che nol
fosse di gusto in quella dell’architettura.
Sono figure 77 intagliate in legno relative a forze moventi e macchine idrauliche colle spiegazioni di contro
italiane e latine e il frontespizio figurato. Questo architetto era dotato di maggior ingegno in questa parte, che nol
fosse di gusto in quella dell’architettura.
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, Libro raro e pregevole trovandosi sviluppate tutte le teorie idrauliche e idrostatiche e tutte le pratiche ingegnoso
per la costruzione delle fontane più che non crederebbesi in una epoca in cui la fisica non aveva ancor fatti
grandissimi progressi. Le numerose tavole intagliate in rame sono fra il testo.
Libro raro e pregevole trovandosi sviluppate tutte le teorie idrauliche e idrostatiche e tutte le pratiche ingegnoso
per la costruzione delle fontane più che non crederebbesi in una epoca in cui la fisica non aveva ancor fatti
grandissimi progressi. Le numerose tavole intagliate in rame sono fra il testo.
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, Bella ed accurata edizione colle tavole in legno fra il testo.
Bella ed accurata edizione colle tavole in legno fra il testo.
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— , Experiments the calcareous cements. Vedi Faujas de Saint-fond cui va unito.
, Opera con moltissime tavole impresse fra il testo divisa in due parti. Estesa per insegnare le teorie e le pratiche a
tutti quelli che nella professione d’ingegnere principalmente si dedicano all’agrimensura.
Opera con moltissime tavole impresse fra il testo divisa in due parti. Estesa per insegnare le teorie e le pratiche a
tutti quelli che nella professione d’ingegnere principalmente si dedicano all’agrimensura.
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, Questo libro è composto di 54 tavole colle illustrazioni rispettive italiane e latine. Le invenzioni del Zabaglia
semplici e facili partivano da una somma pratica. Egli non sapeva leggere né scrivere ed era a un incirca in
Roma, quello che in Bassano era il Ferracina.
Questo libro è composto di 54 tavole colle illustrazioni rispettive italiane e latine. Le invenzioni del Zabaglia
semplici e facili partivano da una somma pratica. Egli non sapeva leggere né scrivere ed era a un incirca in
Roma, quello che in Bassano era il Ferracina.
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, Rimane qualche dubbio se queste due edizioni non siano una sola, o con l’anno di stampa mutato, o veramente
per mala impressione degli ultimi due numeri.
Rimane qualche dubbio se queste due edizioni non siano una sola, o con l’anno di stampa mutato, o veramente
per mala impressione degli ultimi due numeri.
Show More , Questa è una versione del poema latino di Ludovico Doissin: intitolato Sculpturam, carmen, stampato a fronte
della traduzione.
Questa è una versione del poema latino di Ludovico Doissin: intitolato Sculpturam, carmen, stampato a fronte
della traduzione.
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, Poco noto è questo poemetto didascalico. Lo stile è gonfio, ma esteso con molta imaginazione poetica.
Poco noto è questo poemetto didascalico. Lo stile è gonfio, ma esteso con molta imaginazione poetica.
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, Quest’opera è dedicata ad applicare le definizioni pittoriche alla poesia con traslato di significazioni.
Quest’opera è dedicata ad applicare le definizioni pittoriche alla poesia con traslato di significazioni.
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, Questo libro è composto da sessanta soggetti figurati con qualche vaghezza pittoresca da Schoonebeek, tolti da
altrettanti squarci di poeti classici antichi e la più parte da Ovidio, e da Seneca, i quali sono per intiero riportati
d’incontro alle tavole, con note ed illustrazioni: il frontespizio è altresì figurato ed avvi il ritratto di Nic. Wityen
cui è l’opera dedicata.
Questo libro è composto da sessanta soggetti figurati con qualche vaghezza pittoresca da Schoonebeek, tolti da
altrettanti squarci di poeti classici antichi e la più parte da Ovidio, e da Seneca, i quali sono per intiero riportati
d’incontro alle tavole, con note ed illustrazioni: il frontespizio è altresì figurato ed avvi il ritratto di Nic. Wityen
cui è l’opera dedicata.
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, L’opera è intitolata al card. Ercole Gonzaga. L’autore s’ingolfa con una diffusione estrema nelle metafisiche le
più astruse con poca chiarezza e non fa cenno che 20 anni prima di lui erano apparsi ai pubblico gli scritti di
Agostino Nifo sullo stesso argomento.
L’opera è intitolata al card. Ercole Gonzaga. L’autore s’ingolfa con una diffusione estrema nelle metafisiche le
più astruse con poca chiarezza e non fa cenno che 20 anni prima di lui erano apparsi ai pubblico gli scritti di
Agostino Nifo sullo stesso argomento.
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, In questo grosso volume la materia è trattata piuttosto secondo le viste del teologo che del filosofo, o dell’artista.
In questo grosso volume la materia è trattata piuttosto secondo le viste del teologo che del filosofo, o dell’artista.
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, Ognuno dei quindici canti ha una tavola in rame, oltre il frontespizio figurato con allegorie e il ritratto del
traduttore.
Ognuno dei quindici canti ha una tavola in rame, oltre il frontespizio figurato con allegorie e il ritratto del
traduttore.
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, Sono 58 gli antichi fragmenti intagliati e pubblicati in quest’opera, non molto dissimili per lo stile da quelli del
Codice Virgiliano e del Terenziano nella libreria Vaticana già noti e pubblicati.
Sono 58 gli antichi fragmenti intagliati e pubblicati in quest’opera, non molto dissimili per lo stile da quelli del
Codice Virgiliano e del Terenziano nella libreria Vaticana già noti e pubblicati.
Show More Vedi . Vedi .
Tuttociò che tende ad illustrare questa splendida edizione trovasi già nei bibliografi.
Tuttociò che tende ad illustrare questa splendida edizione trovasi già nei bibliografi.
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, Prima edizione e ricchissima, per riconoscer la quale, ol 196tre alla freschezza dette stampe, osservisi che
nella seconda, alla pag. 215 del tomo terzo è posto il num. 109 e la data del titolo del tomo quarto è segnata 1770
invece che 1771.
Prima edizione e ricchissima, per riconoscer la quale, ol 196tre alla freschezza dette stampe, osservisi che
nella seconda, alla pag. 215 del tomo terzo è posto il num. 109 e la data del titolo del tomo quarto è segnata 1770
invece che 1771.
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, Tavole 24 dimostrative dì bellissimo intaglio sono accompagnate dal soggetto dei libri dell’Iliade esteso dal sig.
T. Hillaire de la Riviere. Il frontespizio presenta un ritratto di Omero coronato da due Sirene. Trovasi inoltre
anche il ritratto del sig. de la Riviere; e compresovi il frontespizio i canti sono preceduti da dieci foglietti di
preliminari ed altri quattro seguono dopo il 34 argomento, nei quali sono gli epitafii agli eroi estinti nella guerra
di Troia.
Tavole 24 dimostrative dì bellissimo intaglio sono accompagnate dal soggetto dei libri dell’Iliade esteso dal sig.
T. Hillaire de la Riviere. Il frontespizio presenta un ritratto di Omero coronato da due Sirene. Trovasi inoltre
anche il ritratto del sig. de la Riviere; e compresovi il frontespizio i canti sono preceduti da dieci foglietti di
preliminari ed altri quattro seguono dopo il 34 argomento, nei quali sono gli epitafii agli eroi estinti nella guerra
di Troia.
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, Oltre il frontespizio istoriato, e ‘ due ritratti di Laura e Petrarca sonovi 14 tavole intagliate da Giovanni Giorgi.
Libretto pieno di preziose notizie.
Oltre il frontespizio istoriato, e ‘ due ritratti di Laura e Petrarca sonovi 14 tavole intagliate da Giovanni Giorgi.
Libretto pieno di preziose notizie.
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— Virgilio L’Eneide. Vedi .
, Edizione splendidissima in carta massima. Romae ex calcographia R. C. A. 1641, in fol.
Edizione splendidissima in carta massima. Romae ex calcographia R. C. A. 1641, in fol.
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Questo può ritenersi come un libro prezioso per le sue tavole in N° di 142 precedute da un bellissimo
frontespizio intagliato. Tom. Dudley allievo di Bollar scolpì e mise la sua marca nelle tavole della vita di Esopo.
Le favole non sembrano di suo intaglio, quantunque assai ben eseguite con gusto pittoresco. Quest’edizione è
soprattutto rara in Italia.
Questo può ritenersi come un libro prezioso per le sue tavole in N° di 142 precedute da un bellissimo
frontespizio intagliato. Tom. Dudley allievo di Bollar scolpì e mise la sua marca nelle tavole della vita di Esopo.
Le favole non sembrano di suo intaglio, quantunque assai ben eseguite con gusto pittoresco. Quest’edizione è
soprattutto rara in Italia.
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, Quest’edizione contiene tutti i prolegomeni e dediche delle precedenti pubblicate da Silvio Antoniano nel 1564;
dal Volpi nel 1718. Le figure delle 100 tavole sono però inferio 203ri alla prima tavola intagliata dal du Bose
medesimo.
Quest’edizione contiene tutti i prolegomeni e dediche delle precedenti pubblicate da Silvio Antoniano nel 1564;
dal Volpi nel 1718. Le figure delle 100 tavole sono però inferio 203ri alla prima tavola intagliata dal du Bose
medesimo.
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, Sono queste dirette al Monfancon, al Mazzocchi, ad Apostolo Zeno, al Muratori, al Gori e ad altri letterati
insigni.
Sono queste dirette al Monfancon, al Mazzocchi, ad Apostolo Zeno, al Muratori, al Gori e ad altri letterati
insigni.
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— Tres Epistolae Nereo Card. Corsino Clementis XII ex fratre nepoti, Brixiae 1741, in 4, M.
21.
, Questo Tosculano è lontano tre miglia da Bologna, villa così nominata dal prelato per fare allusione all’antica
villa di Cicerone.
Questo Tosculano è lontano tre miglia da Bologna, villa così nominata dal prelato per fare allusione all’antica
villa di Cicerone.
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, Sono queste due orazioni latine ed una italiana in occasione della distribuzione dei premi agli studiosi delle arti
del disegno, elegantemente pubblicate coi tipi bodoniani. La prima però verte sulle lodi di Francesco M. Zanotti.
Sono queste due orazioni latine ed una italiana in occasione della distribuzione dei premi agli studiosi delle arti
del disegno, elegantemente pubblicate coi tipi bodoniani. La prima però verte sulle lodi di Francesco M. Zanotti.
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, Questo è uno de’ più singolari libri di feste e spettacoli, con 29 tavole intagliate in legno elegantemente. Ma è
tale la ricchezza di quelle rappresentazioni, archi e trionfi, che enumerati in fine del volume gli artefici di tutte le
nazioni che vi contribuirono, si trovano 895 falegnami, 233 Pittori, 598 altri artefici, in tutto 1726 operai.
Questo è uno de’ più singolari libri di feste e spettacoli, con 29 tavole intagliate in legno elegantemente. Ma è
tale la ricchezza di quelle rappresentazioni, archi e trionfi, che enumerati in fine del volume gli artefici di tutte le
nazioni che vi contribuirono, si trovano 895 falegnami, 233 Pittori, 598 altri artefici, in tutto 1726 operai.
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MDLI
, Monsig. Publio Fontana estese il testo: Giulio Todeschini architetto e Tommaso Buona pittore furono gli
inventori degli apparati ed archi in 12 tavole rappresentati, non compresa quella del frontespizio.
Monsig. Publio Fontana estese il testo: Giulio Todeschini architetto e Tommaso Buona pittore furono gli
inventori degli apparati ed archi in 12 tavole rappresentati, non compresa quella del frontespizio.
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MDXCIV
, Con 31 grandi e belle tavole in rame.
Con 31 grandi e belle tavole in rame.
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MDCIII
,