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L’autore che amò passionatamente le arti scrisse la vita di questo abate guastallese conoscitore di questi studi e
dei più profondi che in quelli fossero versati nel XVI secolo.
L’autore che amò passionatamente le arti scrisse la vita di questo abate guastallese conoscitore di questi studi e
dei più profondi che in quelli fossero versati nel XVI secolo.
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, Le trentadue tavole intagliate con estrema finezza rendono quest’edizione pregievole a preferenza delle altre che
furono fatte.
Le trentadue tavole intagliate con estrema finezza rendono quest’edizione pregievole a preferenza delle altre che
furono fatte.
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Questo grosso volume di oltre mille pagine è stampato assai bene in questa prima edizione, dedicata al re e alla
regina di Francia, e vi si legge una lettera di Anton Flamminio che per isbaglio di stampa porta la data del 1537
mentre nel 36 era anche sepolto, come vedesi nel suo monumento. Avvi anche il ritratto dell’autore, cui sopra sta
un distico di Sebastiano Corrado al lettore. Opera laboriosa, e non ispregievole.
Questo grosso volume di oltre mille pagine è stampato assai bene in questa prima edizione, dedicata al re e alla
regina di Francia, e vi si legge una lettera di Anton Flamminio che per isbaglio di stampa porta la data del 1537
mentre nel 36 era anche sepolto, come vedesi nel suo monumento. Avvi anche il ritratto dell’autore, cui sopra sta
un distico di Sebastiano Corrado al lettore. Opera laboriosa, e non ispregievole.
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Con frontespizio allegorico disegnato dall’autore e il suo ritratto in abito di Cavaliere di Cristo.
Con frontespizio allegorico disegnato dall’autore e il suo ritratto in abito di Cavaliere di Cristo.
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, La laboriosa esecuzione delle tav. di questa vita non basta a poter meritarle un luogo fra le più distinte degli
incisori fiamminghi.
La laboriosa esecuzione delle tav. di questa vita non basta a poter meritarle un luogo fra le più distinte degli
incisori fiamminghi.
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Prima ediz. rarissima di questo libercolo ridicolo e da nulla. Quest’esemplare fu tratto dalla Biblioteca della
Sapienza in Roma e trasmesso a noi con benigno Decreto Pontificio; dando un cambio di qualche valore siccome
era ben giusto a quel pubblico stabilimento. Nel principio è una stampina col ritratto del Santo. Non edizione
pregiata, non incisioni peregrine, non antichità, non dicitura, non erudizione. 64 pagine in 16 d’un libercolo da
nulla, pieno di miserabili notizie, senza critica e senza buon senso ci dettarono ragionevolmente una memoria
sulla bibliomania, che vedesi impressa. Vedi Cicognara. Esemplare in mar. dor
Prima ediz. rarissima di questo libercolo ridicolo e da nulla. Quest’esemplare fu tratto dalla Biblioteca della
Sapienza in Roma e trasmesso a noi con benigno Decreto Pontificio; dando un cambio di qualche valore siccome
era ben giusto a quel pubblico stabilimento. Nel principio è una stampina col ritratto del Santo. Non edizione
pregiata, non incisioni peregrine, non antichità, non dicitura, non erudizione. 64 pagine in 16 d’un libercolo da
nulla, pieno di miserabili notizie, senza critica e senza buon senso ci dettarono ragionevolmente una memoria
sulla bibliomania, che vedesi impressa. Vedi Cicognara. Esemplare in mar. dor
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, Ristampe di nessun pregio della prima edizione.
Ristampe di nessun pregio della prima edizione.
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, La stessa, Copiosissime sono le note e le addizioni fatte dal benemerito autor piemontese, delle quali resta anche a
pubblicarsi qualche inedita parte.
Copiosissime sono le note e le addizioni fatte dal benemerito autor piemontese, delle quali resta anche a
pubblicarsi qualche inedita parte.
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, La pietra apparteneva a M. du Vivier. Nel volume sono molte altre medaglie intagliate a illustrazione
dell’argomento. E in fine è un fragmento di Porfirio tratto dall’edizione di Eusebio, esposto da Giuseppe
Scaligero.
La pietra apparteneva a M. du Vivier. Nel volume sono molte altre medaglie intagliate a illustrazione
dell’argomento. E in fine è un fragmento di Porfirio tratto dall’edizione di Eusebio, esposto da Giuseppe
Scaligero.
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43
, Le stampe non sono che cattive copie delle belle incisioni che trovansi nella prima edizione.
Le stampe non sono che cattive copie delle belle incisioni che trovansi nella prima edizione.
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, Le stampe di questo esemplare sono di prima freschezza e ad ogni ritratto dei dodici artisti illustrali trovasi
annessa una stampa allegorica.
Le stampe di questo esemplare sono di prima freschezza e ad ogni ritratto dei dodici artisti illustrali trovasi
annessa una stampa allegorica.
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, Sonvi undici tavole con grande magnificenza intagliate già da Gio. Ulrich Kraus e dallo stesso Pfeffel aumentate
e riprodotte.
Sonvi undici tavole con grande magnificenza intagliate già da Gio. Ulrich Kraus e dallo stesso Pfeffel aumentate
e riprodotte.
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MDCCXXIX
, Libro che riesce prezioso per le tavole intagliate da Agostino Caracci. Brunet dà molte notizie intorno le Etichette
di questa edizione. Il nostro esemplare a tergo del frontespizio figurato ha il ritratto di Filippo II senza il Berretto.
Nel secondo foglietto è la dedica, a tergo della quale la stampa istoriata della Cremona trionfante: segue il terzo
con un avviso a’ lettori. Il bellissimo ritratto dell’autore è nel quarto foglio. Comincia il testo dei quattro libri, e
finisce colla p. 129; ma è da notarsi che dopo la 88 nel terzo libro incomin 235 cia una serie di pagine con
numeri romani dall’I al LXXVIII e ripigliano li numeri arabi col 4 libro che incomincia colla p. 89. Nel libro
primo a p. 13 è la tavola del Barroccio; 9 ritratti sono collocati fra il testo del 3 libro; e 25 ne sono nel 4 libro ove
Filippo II è col berretto, segue un foglietto dell’errata colla dichiarazione che Agostino Caracci intagliò i ritratti.
Al fine sono 4 tavole degli edifici di Cremona, e una gran pianta di tutta la città; segue la tavola de’ castelli, ville,
e terre del Cremonese in un foglio, e finisce con 12 foglietti delle cose più notabili contenute nell’opera.
Libro che riesce prezioso per le tavole intagliate da Agostino Caracci. Brunet dà molte notizie intorno le Etichette
di questa edizione. Il nostro esemplare a tergo del frontespizio figurato ha il ritratto di Filippo II senza il Berretto.
Nel secondo foglietto è la dedica, a tergo della quale la stampa istoriata della Cremona trionfante: segue il terzo
con un avviso a’ lettori. Il bellissimo ritratto dell’autore è nel quarto foglio. Comincia il testo dei quattro libri, e
finisce colla p. 129; ma è da notarsi che dopo la 88 nel terzo libro incomin 235 cia una serie di pagine con
numeri romani dall’I al LXXVIII e ripigliano li numeri arabi col 4 libro che incomincia colla p. 89. Nel libro
primo a p. 13 è la tavola del Barroccio; 9 ritratti sono collocati fra il testo del 3 libro; e 25 ne sono nel 4 libro ove
Filippo II è col berretto, segue un foglietto dell’errata colla dichiarazione che Agostino Caracci intagliò i ritratti.
Al fine sono 4 tavole degli edifici di Cremona, e una gran pianta di tutta la città; segue la tavola de’ castelli, ville,
e terre del Cremonese in un foglio, e finisce con 12 foglietti delle cose più notabili contenute nell’opera.
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