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3938. ANTOLINI Giovanni, Il tempio di Minerva in Assisi confrontato colle tavole del Palladio, Milano 1803, in fol., fig.
2652. BIAGI Clemente, Monumenta graeca et latina ex Museo Jacobi Nanii illustrata, Romae 1787, in 4, fig.
In questo secondo volume sta indicato Exemplaria tantum CCL per lo che quest’opera eruditissima acquisterà pregio di rarità. Oltre le tavole sparse fra il testo in ambedue le opere, trovansi in quest’ultima al fine sette foglietti con molti monumenti intagliati.
In questo secondo volume sta indicato Exemplaria tantum CCL per lo che quest’opera eruditissima acquisterà pregio di rarità. Oltre le tavole sparse fra il testo in ambedue le opere, trovansi in quest’ultima al fine sette foglietti con molti monumenti intagliati.
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3122. LUPULI Michaelis Archangeli, In mutilam veterem Corphiniensem inscriptionem, commentarius, Neapoli 1786, in 8, fig.
3593. BARBAULT, Recueil de divers monumens anciens, repandus dans plusieurs endroits de l’Italie, gravés en 166 planch. pour servir de suite aux monumens de Rome, 1770, in fol.
3233. GROPPO Antonio, Dissertazioni varie in materia d’antichità e di teatri, Venezia 1769, in 4.
3094. AMADUTII, Lettera sopra un antico marmo contenente il catalogo delle tragedie di Euripide, Lucca 1767, in 12, M. 67.
2689. D’ORVILLE Jacobi Philippi, Sicula, quibus Siciliae veteris rudera, additis antiquitatum tabu1is, illustrantur cum Burmanno etc., Amstelodami 1764, in fol., fig.
Bella e accurata edizione di un’opera preziosa non tanto per le antichità che per la numismatica in 20 e diligentissime tavole distribuita. Le altre tavole de’ monumenti copiose stanno tra le pagine del testo ai rispettivi luoghi: esemplare in carta distinta.
Bella e accurata edizione di un’opera preziosa non tanto per le antichità che per la numismatica in 20 e diligentissime tavole distribuita. Le altre tavole de’ monumenti copiose stanno tra le pagine del testo ai rispettivi luoghi: esemplare in carta distinta.
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3577. AMATI Pasquale, Dissertazione seconda sopra alcune lettere del d. Bianchi e sopra il Rubicone degli antichi, Faenza 1763, in 4, M. 58, con molte appendici, e una carta topografica.
Queste dissertazioni dottissime sul Rubicone formano un buon volume di 272 pagine.
Queste dissertazioni dottissime sul Rubicone formano un buon volume di 272 pagine.
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1137. BIANCHI Gio., Lettera intorno il Panteo sacro di 205 quella città ed alcune altre antichità, inserita poi nelle Novelle Letterarie Fiorentine 1751, in 4, M. 1.
3123. MAFFEI Scipio, Museum veronense. Hoc est antiquarum inscriptionum atque anaglyphorum collectio cui taurinensis adjungitur, et vindobonensis, Veronae 1749, in fol., fig.
Immensa è la copia delle iscrizioni raccolte e illustrate da questo dottissimo letterato e distribuita in questo volume 102 di oltre 500 pagine dedicato a Benedetto XIV. Le copiose tavole sono tutte collocate fra il testo.
Immensa è la copia delle iscrizioni raccolte e illustrate da questo dottissimo letterato e distribuita in questo volume 102 di oltre 500 pagine dedicato a Benedetto XIV. Le copiose tavole sono tutte collocate fra il testo.
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795. MAZOCHII Alexii Symmachi, In mutilum Campani amphiteatri titulum aliasque nonnultas campanas inscriptiones commentarius, Neapoli 1727, in 4.
Con due gran tavole in rame, opera piena di eruditissime osservazioni.
Con due gran tavole in rame, opera piena di eruditissime osservazioni.
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3750. GORIO Francisci, Monumentum sive columbarium libertorum, et servorum Liviae Augustae et caesarum, Romae detectae in via Appia, an. 1726, Florentiae 1727, fig., in fol.
Con 20 tavole in fine, e una in principio coi medaglioni di Livia.
Con 20 tavole in fine, e una in principio coi medaglioni di Livia.
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790. FEA Carlo, Osservazioni sull’arena e sul podio dell’anfiteatro Flavio, discusse contro quelle del Sig. Pietro Bianchi e del Sig. Lorenzo de Romano, Roma 1713, parti due. — Aggiuntevi: Le iscrizioni di monumenti pubblici trovate nelle attuali escavazioni dei medesimi, stesso anno. — Le notizie degli scavi nell’anfiteatro Flavio e nel Foro Traiano: Le ammonizioni criticoantiquarie a vari scrittori del giorno, 1813. — Infine: Nuove osservazioni intorno l’arena nell’anfiteatro Flavio, Roma 1814, in 8.
Alla testa di questi opuscoli trovasi il ritratto dell’autore disegnato da Wicar, intagliato da Fontana e molto somigliante.
Alla testa di questi opuscoli trovasi il ritratto dell’autore disegnato da Wicar, intagliato da Fontana e molto somigliante.
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3613. BELLORI, Fragmenta vestigii veteris Romae ex lapidibus Farnesianis, nunc primum in lucem edita cum notis, Romae 1673, in fol., fig.
Opera classica, e preziosa in cui si presentano 20 tavole accuratamente disegnate, ed incise, oltre a varie vignette allusive.
Opera classica, e preziosa in cui si presentano 20 tavole accuratamente disegnate, ed incise, oltre a varie vignette allusive.
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3156. ZABARELLA Jacopo, Gli Arronzii, ovvero de’ marmi antichi, dove si dà notizia della vita di Arronzio Stella e Marco Aronzio Aquila padovani ed altre antichità, Padova 1656, in 4, fig.
Il frontespizio istoriato è inciso in rame da Gir. David. Dopo alcuni prolegomeni trovasi il ritratto dell’autore; e le medaglie e altri monumenti sono in legno stampati fra il testo. Quest’opera gode dell’opinione favorevole degli eruditi.
Il frontespizio istoriato è inciso in rame da Gir. David. Dopo alcuni prolegomeni trovasi il ritratto dell’autore; e le medaglie e altri monumenti sono in legno stampati fra il testo. Quest’opera gode dell’opinione favorevole degli eruditi.
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2726. AGOSTINI, Dialoghi intorno le medaglie, iscrizioni ed altre antichità tradotti dalla lingua spagnuola all’italiana da Dionigi Ottaviano Sada, in Roma, 1650, presso Filippo Bussi, in fol.
Edizione seconda italiana, la prima però della versione di Ottaviano Sada. Tutte le traduzioni del Sada e le numerose edizioni che ne furono fatte sono da tenersi in poco conto, poiché le medaglie intagliate in legno fra il testo sono di cattiva esecuzione e non rendono alcun’idea de’ monumenti. Il p. Scotti aggiunse un duodecimo libro, che manca nell’opera dell’Agostini. Almeno sei edizioni comparvero consimili alle 3 che noi possediamo di questa versione.
Edizione seconda italiana, la prima però della versione di Ottaviano Sada. Tutte le traduzioni del Sada e le numerose edizioni che ne furono fatte sono da tenersi in poco conto, poiché le medaglie intagliate in legno fra il testo sono di cattiva esecuzione e non rendono alcun’idea de’ monumenti. Il p. Scotti aggiunse un duodecimo libro, che manca nell’opera dell’Agostini. Almeno sei edizioni comparvero consimili alle 3 che noi possediamo di questa versione.
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3116. GRUTERI Jani, Inscriptiones antiquae totius orbis romani, ex officina Commeliniana, 1601, in fol.
Quest’immensa collezione di iscrizioni comparve alla luce 101 la prima volta in questo grosso volume di circa 2000 pagine, ricco di tavole per le materie, ma meno ampio che nol furono poi i 4 volumi ricomparsi per cura di Gio. Gior. Grevio nel 1707.
Quest’immensa collezione di iscrizioni comparve alla luce 101 la prima volta in questo grosso volume di circa 2000 pagine, ricco di tavole per le materie, ma meno ampio che nol furono poi i 4 volumi ricomparsi per cura di Gio. Gior. Grevio nel 1707.
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2682. MAZOCHII Alexii Symmachi, Commentariorum in Regii Herculanensis Musaei aeneas tabulas Heracleenses, partes duae, Neapoli 1714 e 1755, in un vol. in fol., fig.
Con cinque grandi tavole in cui sono intagliate le iscrizioni.
Con cinque grandi tavole in cui sono intagliate le iscrizioni.
Show More MAZZELLA Scipione, Sito ed antichità della città di Pozzuolo e del suo amenissimo distretto, Napoli 1595, in 8, fig. e de Balneis Puteolorum. Vedi fra le Guide di Pozzuolo.
3027. URSINI Fulvii, Familiae romanae, quae reperiuntur in antiquis numismatibus ab urbe condita ad tempora Divi Augusti ex Bibliotheca Fulvii Ursini, adjunctis familiis XXX ex libro Antonii Augustini, in fol., Romae 1577, impensis Francisci Tramezzini, figurato.
Prima edizione e singolare pel modo con cui vennero intagliate le medaglie all’acqua forte senza alcun garbo. Il frontespizio è figurato e l’edizione è accurata quanto al testo. Le tavole sono collocate ai rispettivi luoghi nell’andamento dell’opera.
Prima edizione e singolare pel modo con cui vennero intagliate le medaglie all’acqua forte senza alcun garbo. Il frontespizio è figurato e l’edizione è accurata quanto al testo. Le tavole sono collocate ai rispettivi luoghi nell’andamento dell’opera.
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4089. SARAYNAE Torelli veronensis leg. doct., De origine, et amplitudine antiquis civitatis Veronae: ejusdem de viris illustribus antiquis veronensibus; de his qui potiti fuerunt dominio civitatis Veronae; de monumentis antiquis urbis, et agri veronensis; de interpretatione litterarum antiquarum, Veronae, 1540, ex officina Antonii Putteleti non sine privilegio, in fol.
Tutte le tavole di questo libro sono in legno di mano di Giovanni Caroto pittor veronese. Comincia il ritratto di Torello Saraina col suo monogramma: seguono le altre tavole in numero di 29 rappresentanti i varj pezzi d’archi, e d’antichità di Verona, fra le quali la stampa del teatro in foglio è rara a trovarsi nel libro, perché per lo più ne venne staccata. Questa edizione non è comune, ma ne fu fatta una ristampa in Verona nel 1560 da Paolo Ravagnani, resasi rara egualmente. Comparve poco dopo una versione italiana nel 1586 ma con minore numero di tavole, e con molte mancanze: si rimarcano nella prima edizione i bellissimi e freschi intagli in legni in alcune tavole ove le trabeazioni degli edifici sono in grandissima dimensione. Le medesime tavole riprodussero gli stampatori Merlo in foglio grande nel 1764 senza testo col titolo Antichità di Verona disegnate da Giovanni Caroto. Vedi Caroto. Si noti la lettera singolare con cui l’autore mise in diffidenza il lettore sulle Antichità veronesi che il Serlio (da lui chiamato quidem Sebastianus Sergius bononiensis) aveva pubblicate prima della stampa del Saraina, e che riprende come mancanti di esattezza. Nessun bibliografo annuncia le prime stampe del Serlio avanti del 1540, e se non avessimo nella nostra biblioteca la prima edizione non citata, e poco conosciuta del 1537 non sarebbe facile il conciliare queste lagnanze. È importante però l’avere anche la ristampa fatta dal Merlo, poiché sonovi in quella tutte le tavole, nessuna eccettuata, e compresa anche l’interna dell’Arena di Verona, che per la sua grandezza non trovasi in qualche esemplare del Saraina.
Tutte le tavole di questo libro sono in legno di mano di Giovanni Caroto pittor veronese. Comincia il ritratto di Torello Saraina col suo monogramma: seguono le altre tavole in numero di 29 rappresentanti i varj pezzi d’archi, e d’antichità di Verona, fra le quali la stampa del teatro in foglio è rara a trovarsi nel libro, perché per lo più ne venne staccata. Questa edizione non è comune, ma ne fu fatta una ristampa in Verona nel 1560 da Paolo Ravagnani, resasi rara egualmente. Comparve poco dopo una versione italiana nel 1586 ma con minore numero di tavole, e con molte mancanze: si rimarcano nella prima edizione i bellissimi e freschi intagli in legni in alcune tavole ove le trabeazioni degli edifici sono in grandissima dimensione. Le medesime tavole riprodussero gli stampatori Merlo in foglio grande nel 1764 senza testo col titolo Antichità di Verona disegnate da Giovanni Caroto. Vedi Caroto. Si noti la lettera singolare con cui l’autore mise in diffidenza il lettore sulle Antichità veronesi che il Serlio (da lui chiamato quidem Sebastianus Sergius bononiensis) aveva pubblicate prima della stampa del Saraina, e che riprende come mancanti di esattezza. Nessun bibliografo annuncia le prime stampe del Serlio avanti del 1540, e se non avessimo nella nostra biblioteca la prima edizione non citata, e poco conosciuta del 1537 non sarebbe facile il conciliare queste lagnanze. È importante però l’avere anche la ristampa fatta dal Merlo, poiché sonovi in quella tutte le tavole, nessuna eccettuata, e compresa anche l’interna dell’Arena di Verona, che per la sua grandezza non trovasi in qualche esemplare del Saraina.
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