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Antiquities
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Inscriptions, Latin
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In questo secondo volume sta indicato Exemplaria tantum CCL per lo che quest’opera eruditissima acquisterà
pregio di rarità. Oltre le tavole sparse fra il testo in ambedue le opere, trovansi in quest’ultima al fine sette
foglietti con molti monumenti intagliati.
In questo secondo volume sta indicato Exemplaria tantum CCL per lo che quest’opera eruditissima acquisterà
pregio di rarità. Oltre le tavole sparse fra il testo in ambedue le opere, trovansi in quest’ultima al fine sette
foglietti con molti monumenti intagliati.
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, Bella e accurata edizione di un’opera preziosa non tanto per le antichità che per la numismatica in 20 e
diligentissime tavole distribuita. Le altre tavole de’ monumenti copiose stanno tra le pagine del testo ai rispettivi
luoghi: esemplare in carta distinta.
Bella e accurata edizione di un’opera preziosa non tanto per le antichità che per la numismatica in 20 e
diligentissime tavole distribuita. Le altre tavole de’ monumenti copiose stanno tra le pagine del testo ai rispettivi
luoghi: esemplare in carta distinta.
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, Queste dissertazioni dottissime sul Rubicone formano un buon volume di 272 pagine.
Queste dissertazioni dottissime sul Rubicone formano un buon volume di 272 pagine.
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,Immensa è la copia delle iscrizioni raccolte e illustrate da questo dottissimo letterato e distribuita in questo
volume 102 di oltre 500 pagine dedicato a Benedetto XIV. Le copiose tavole sono tutte collocate fra il testo.
Immensa è la copia delle iscrizioni raccolte e illustrate da questo dottissimo letterato e distribuita in questo
volume 102 di oltre 500 pagine dedicato a Benedetto XIV. Le copiose tavole sono tutte collocate fra il testo.
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,Con due gran tavole in rame, opera piena di eruditissime osservazioni.
Con due gran tavole in rame, opera piena di eruditissime osservazioni.
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, Con 20 tavole in fine, e una in principio coi medaglioni di Livia.
Con 20 tavole in fine, e una in principio coi medaglioni di Livia.
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, Alla testa di questi opuscoli trovasi il ritratto dell’autore disegnato da Wicar, intagliato da Fontana e molto
somigliante.
Alla testa di questi opuscoli trovasi il ritratto dell’autore disegnato da Wicar, intagliato da Fontana e molto
somigliante.
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, Opera classica, e preziosa in cui si presentano 20 tavole accuratamente disegnate, ed incise, oltre a varie vignette
allusive.
Opera classica, e preziosa in cui si presentano 20 tavole accuratamente disegnate, ed incise, oltre a varie vignette
allusive.
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, Il frontespizio istoriato è inciso in rame da Gir. David. Dopo alcuni prolegomeni trovasi il ritratto dell’autore; e
le medaglie e altri monumenti sono in legno stampati fra il testo. Quest’opera gode dell’opinione favorevole
degli eruditi.
Il frontespizio istoriato è inciso in rame da Gir. David. Dopo alcuni prolegomeni trovasi il ritratto dell’autore; e
le medaglie e altri monumenti sono in legno stampati fra il testo. Quest’opera gode dell’opinione favorevole
degli eruditi.
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, Edizione seconda italiana, la prima però della versione di Ottaviano Sada. Tutte le traduzioni del Sada e le
numerose edizioni che ne furono fatte sono da tenersi in poco conto, poiché le medaglie intagliate in legno fra il
testo sono di cattiva esecuzione e non rendono alcun’idea de’ monumenti. Il p. Scotti aggiunse un duodecimo
libro, che manca nell’opera dell’Agostini. Almeno sei edizioni comparvero consimili alle 3 che noi possediamo
di questa versione.
Edizione seconda italiana, la prima però della versione di Ottaviano Sada. Tutte le traduzioni del Sada e le
numerose edizioni che ne furono fatte sono da tenersi in poco conto, poiché le medaglie intagliate in legno fra il
testo sono di cattiva esecuzione e non rendono alcun’idea de’ monumenti. Il p. Scotti aggiunse un duodecimo
libro, che manca nell’opera dell’Agostini. Almeno sei edizioni comparvero consimili alle 3 che noi possediamo
di questa versione.
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, Quest’immensa collezione di iscrizioni comparve alla luce 101 la prima volta in questo grosso volume di
circa 2000 pagine, ricco di tavole per le materie, ma meno ampio che nol furono poi i 4 volumi ricomparsi per
cura di Gio. Gior. Grevio nel 1707.
Quest’immensa collezione di iscrizioni comparve alla luce 101 la prima volta in questo grosso volume di
circa 2000 pagine, ricco di tavole per le materie, ma meno ampio che nol furono poi i 4 volumi ricomparsi per
cura di Gio. Gior. Grevio nel 1707.
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, Con cinque grandi tavole in cui sono intagliate le iscrizioni.
Con cinque grandi tavole in cui sono intagliate le iscrizioni.
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, Sito ed antichità della città di Pozzuolo e del suo amenissimo distretto, Napoli 1595, in 8,
fig. e de Balneis Puteolorum. Vedi fra le Guide di Pozzuolo.
, Prima edizione e singolare pel modo con cui vennero intagliate le medaglie all’acqua forte senza alcun garbo. Il
frontespizio è figurato e l’edizione è accurata quanto al testo. Le tavole sono collocate ai rispettivi luoghi
nell’andamento dell’opera.
Prima edizione e singolare pel modo con cui vennero intagliate le medaglie all’acqua forte senza alcun garbo. Il
frontespizio è figurato e l’edizione è accurata quanto al testo. Le tavole sono collocate ai rispettivi luoghi
nell’andamento dell’opera.
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, Tutte le tavole di questo libro sono in legno di mano di Giovanni Caroto pittor veronese. Comincia il ritratto di
Torello Saraina col suo monogramma: seguono le altre tavole in numero di 29 rappresentanti i varj pezzi d’archi,
e d’antichità di Verona, fra le quali la stampa del teatro in foglio è rara a trovarsi nel libro, perché per lo più ne
venne staccata. Questa edizione non è comune, ma ne fu fatta una ristampa in Verona nel 1560 da Paolo
Ravagnani, resasi rara egualmente. Comparve poco dopo una versione italiana nel 1586 ma con minore numero
di tavole, e con molte mancanze: si rimarcano nella prima edizione i bellissimi e freschi intagli in legni in alcune
tavole ove le trabeazioni degli edifici sono in grandissima dimensione. Le medesime tavole riprodussero gli
stampatori Merlo in foglio grande nel 1764 senza testo col titolo Antichità di Verona disegnate da Giovanni
Caroto. Vedi Caroto.
Si noti la lettera singolare con cui l’autore mise in diffidenza il lettore sulle Antichità veronesi che il Serlio (da
lui chiamato quidem Sebastianus Sergius bononiensis) aveva pubblicate prima della stampa del Saraina, e che
riprende come mancanti di esattezza. Nessun bibliografo annuncia le prime stampe del Serlio avanti del 1540, e
se non avessimo nella nostra biblioteca la prima edizione non citata, e poco conosciuta del 1537 non sarebbe
facile il conciliare queste lagnanze. È importante però l’avere anche la ristampa fatta dal Merlo, poiché sonovi in
quella tutte le tavole, nessuna eccettuata, e compresa anche l’interna dell’Arena di Verona, che per la sua
grandezza non trovasi in qualche esemplare del Saraina.
Tutte le tavole di questo libro sono in legno di mano di Giovanni Caroto pittor veronese. Comincia il ritratto di
Torello Saraina col suo monogramma: seguono le altre tavole in numero di 29 rappresentanti i varj pezzi d’archi,
e d’antichità di Verona, fra le quali la stampa del teatro in foglio è rara a trovarsi nel libro, perché per lo più ne
venne staccata. Questa edizione non è comune, ma ne fu fatta una ristampa in Verona nel 1560 da Paolo
Ravagnani, resasi rara egualmente. Comparve poco dopo una versione italiana nel 1586 ma con minore numero
di tavole, e con molte mancanze: si rimarcano nella prima edizione i bellissimi e freschi intagli in legni in alcune
tavole ove le trabeazioni degli edifici sono in grandissima dimensione. Le medesime tavole riprodussero gli
stampatori Merlo in foglio grande nel 1764 senza testo col titolo Antichità di Verona disegnate da Giovanni
Caroto. Vedi Caroto.
Si noti la lettera singolare con cui l’autore mise in diffidenza il lettore sulle Antichità veronesi che il Serlio (da
lui chiamato quidem Sebastianus Sergius bononiensis) aveva pubblicate prima della stampa del Saraina, e che
riprende come mancanti di esattezza. Nessun bibliografo annuncia le prime stampe del Serlio avanti del 1540, e
se non avessimo nella nostra biblioteca la prima edizione non citata, e poco conosciuta del 1537 non sarebbe
facile il conciliare queste lagnanze. È importante però l’avere anche la ristampa fatta dal Merlo, poiché sonovi in
quella tutte le tavole, nessuna eccettuata, e compresa anche l’interna dell’Arena di Verona, che per la sua
grandezza non trovasi in qualche esemplare del Saraina.
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