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Nelle quattro parti in cui è diviso questo libro sono epilogate una quantità di nozioni teoriche e storiche e una
quantità immensa di sentenze e di giudizi, che la brevità dell’opera non ha permesso giustificare.
Nelle quattro parti in cui è diviso questo libro sono epilogate una quantità di nozioni teoriche e storiche e una
quantità immensa di sentenze e di giudizi, che la brevità dell’opera non ha permesso giustificare.
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Uno scolaro del Bibiena, par nome Giovanni Lodovico Quadri, lasciò per morte incompleto il lavoro, che fu fatto
terminare da Pio Panfili a spese di Lelio dalla Volpe editore. L’opera è scarsa, eseguita con poco gusto. Dopo il
frontespizio è un avviso che istruisce di quanto sopra; indi il ritratto del Buonarroti e sette tavole.
Uno scolaro del Bibiena, par nome Giovanni Lodovico Quadri, lasciò per morte incompleto il lavoro, che fu fatto
terminare da Pio Panfili a spese di Lelio dalla Volpe editore. L’opera è scarsa, eseguita con poco gusto. Dopo il
frontespizio è un avviso che istruisce di quanto sopra; indi il ritratto del Buonarroti e sette tavole.
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,
Le opere del Borromino sono concepite con profondità di sapere ed ornate con bizzarria stravagante che
annuncia la maggior corruzione del gusto e i deliri dell’immaginazione. Pareva ella rivaleggiasse col suo
antagonista il Bernini nell’inimicizia colla semplicità, gareggiando nella ricerca del falso. Le targhe che sono qui
unite, in gran parte di quell’architetto, sembrano attestarlo evidentemente.
Le opere del Borromino sono concepite con profondità di sapere ed ornate con bizzarria stravagante che
annuncia la maggior corruzione del gusto e i deliri dell’immaginazione. Pareva ella rivaleggiasse col suo
antagonista il Bernini nell’inimicizia colla semplicità, gareggiando nella ricerca del falso. Le targhe che sono qui
unite, in gran parte di quell’architetto, sembrano attestarlo evidentemente.
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,
L’epoca infelice per le opere di gusto, in cui furono pubblicati questi disegni intagliati da Massimilno Limpach
di Praga, basta per relegare quest’opera fra i monumenti, che nella storia dell’arte attestano il decadimento a cui
soggiacque in quel secolo: sono 100 tavole intagliate in rame.
L’epoca infelice per le opere di gusto, in cui furono pubblicati questi disegni intagliati da Massimilno Limpach
di Praga, basta per relegare quest’opera fra i monumenti, che nella storia dell’arte attestano il decadimento a cui
soggiacque in quel secolo: sono 100 tavole intagliate in rame.
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A questo più fresco esemplare sono aggiunte altre 17 cattive tavole di monumenti romani senza luogo né anno né
nome d’intagliatore, ma appariscono essere tolte dall’opera di Vredman. Anche questo ha la data contrafatta.
A questo più fresco esemplare sono aggiunte altre 17 cattive tavole di monumenti romani senza luogo né anno né
nome d’intagliatore, ma appariscono essere tolte dall’opera di Vredman. Anche questo ha la data contrafatta.
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Questa è una delle varie edizioni di Roma senz’anno, e senza nome di stampatore. L’opera di Labacco precede la
copiosa serie delle prime stampe degli edificii e monumenti di Roma pubblicati da Nicola Van-Aelst, da Antonio
Salamanca, da Enrico Van-Schoel, da Andrea Vaccaro, da Antonio Laffrerio, da Giacomo Bossi e da quant’altri
furono primi ad illustrare quei monumenti, in fol. fig.
Nel principio è la pianta di Roma di Giacomo Lauro, prima edizione: e in fine al Labacco sono 114 tavole. Vedi
Speculum Romanie magnificentiae.
Questa è una delle varie edizioni di Roma senz’anno, e senza nome di stampatore. L’opera di Labacco precede la
copiosa serie delle prime stampe degli edificii e monumenti di Roma pubblicati da Nicola Van-Aelst, da Antonio
Salamanca, da Enrico Van-Schoel, da Andrea Vaccaro, da Antonio Laffrerio, da Giacomo Bossi e da quant’altri
furono primi ad illustrare quei monumenti, in fol. fig.
Nel principio è la pianta di Roma di Giacomo Lauro, prima edizione: e in fine al Labacco sono 114 tavole. Vedi
Speculum Romanie magnificentiae.
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Con 27 figure dimostrative, in 3 grandi tavole. Questo dot100to Messicano sparse una copiosissima
erudizione in tutte te sue opere, che meritano di stare fra le più utili e istruttive in queste materie.
Con 27 figure dimostrative, in 3 grandi tavole. Questo dot100to Messicano sparse una copiosissima
erudizione in tutte te sue opere, che meritano di stare fra le più utili e istruttive in queste materie.
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La bella esecuzione dei prospetti e delle piante lascia bramare una maggiore precisione nelle tavole dei dettagli,
che sono prodotti con qualche negligenza e in piccola forma sono in tutto 55 tavole.
La bella esecuzione dei prospetti e delle piante lascia bramare una maggiore precisione nelle tavole dei dettagli,
che sono prodotti con qualche negligenza e in piccola forma sono in tutto 55 tavole.
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Questo è l’esemplare donato dall’editore al Conte Algarotti. Vi si trova la pianta delle terme di Agrippa
disegnata a mano, che il conte Algarotti ebbe comodo di trarre dall’originale che non era in sua mano e allora
posseduto dall’architetto Temanza, la qual pianta non trovasi negli altri esemplari originali stampati in Londra.
Se dopo la ristampa fattane in Vicenza, questo libro venne diffuso, non cessa d’esser rara questa prima
edizione che venne dall’editore regalata ai letterati del suo tempo. Nel primo foglio è il busto dell’autore col
frontespizio nel basamento. Un avviso al lettore è nel secondo foglio intagliato in rame e in lingua italiana,
disteso con nobile eleganza dal dottissimo inglese, sopra del quale è un fregio intagliato con un medaglione che
rappresenta 108 il Palladio. Seguono le 25 tavole, delle quali la 2 non è a stampa, come abbiamo detto, ma
a mano. Ebbe il nobile Lord tutta la cura in questa edizione, imitando nell’inchiostro da stampa quella tinta
giallognola degli antichi disegni e in ispecie dei palladiani. Che oltre il rendere più fedelmente l’idea degli
originali, produce anche un effetto più dolce della cruda negrezza dell’inchiostro da stampa. Sarebbe pur grato
ai dilettanti e agli artisti che altro depositario di un tesoro inedito de’ palladiani disegni volesse darli alla luce,
imitando l’esempio del benemerito inglese.
Questo è l’esemplare donato dall’editore al Conte Algarotti. Vi si trova la pianta delle terme di Agrippa
disegnata a mano, che il conte Algarotti ebbe comodo di trarre dall’originale che non era in sua mano e allora
posseduto dall’architetto Temanza, la qual pianta non trovasi negli altri esemplari originali stampati in Londra.
Se dopo la ristampa fattane in Vicenza, questo libro venne diffuso, non cessa d’esser rara questa prima
edizione che venne dall’editore regalata ai letterati del suo tempo. Nel primo foglio è il busto dell’autore col
frontespizio nel basamento. Un avviso al lettore è nel secondo foglio intagliato in rame e in lingua italiana,
disteso con nobile eleganza dal dottissimo inglese, sopra del quale è un fregio intagliato con un medaglione che
rappresenta 108 il Palladio. Seguono le 25 tavole, delle quali la 2 non è a stampa, come abbiamo detto, ma
a mano. Ebbe il nobile Lord tutta la cura in questa edizione, imitando nell’inchiostro da stampa quella tinta
giallognola degli antichi disegni e in ispecie dei palladiani. Che oltre il rendere più fedelmente l’idea degli
originali, produce anche un effetto più dolce della cruda negrezza dell’inchiostro da stampa. Sarebbe pur grato
ai dilettanti e agli artisti che altro depositario di un tesoro inedito de’ palladiani disegni volesse darli alla luce,
imitando l’esempio del benemerito inglese.
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Questo può servire e trovasi spesso accompagnato come quinto volume di Palladio.
Vedi anche all’articolo Pianta e facciata del Palazzo Banuzzi.
Questo può servire e trovasi spesso accompagnato come quinto volume di Palladio.
Vedi anche all’articolo Pianta e facciata del Palazzo Banuzzi.
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Sono 14 tavole con 26 porte intagliate in rame dalle quali Dio salvi ogni cristiano dal divenir eretico passandovi
sotto.
Sono 14 tavole con 26 porte intagliate in rame dalle quali Dio salvi ogni cristiano dal divenir eretico passandovi
sotto.
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Edizione consimile pel testo a quella del 1511. L’interpretazione però è più corretta e distinta. Le figure in legno
sono in minor numero e non bene eseguite. Il pregio che distingue il nostro esemplare, consiste nell’essere con
autografa correzione emendato il Frontino dal Marchese Poleni, come può vedersi dalle note marginali:
Esemplare di cui egli stesso fé dono all’architetto Temenza. Tuttociò si riconosce da un’iscrizione posta in
principio.
Edizione consimile pel testo a quella del 1511. L’interpretazione però è più corretta e distinta. Le figure in legno
sono in minor numero e non bene eseguite. Il pregio che distingue il nostro esemplare, consiste nell’essere con
autografa correzione emendato il Frontino dal Marchese Poleni, come può vedersi dalle note marginali:
Esemplare di cui egli stesso fé dono all’architetto Temenza. Tuttociò si riconosce da un’iscrizione posta in
principio.
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, Elegante e corretta edizione, che dai tipi e dalla carta ritiensi essere egualmente di Firenze non dissimile
dall’altra del 1522: contrassegnate da un asterisco sono tutte le figure in 130 tagliale in legno aggiunte fra il
testo, le quali ridotte in piccola forma, furono tolte dall’edizione del Cesariano.
Elegante e corretta edizione, che dai tipi e dalla carta ritiensi essere egualmente di Firenze non dissimile
dall’altra del 1522: contrassegnate da un asterisco sono tutte le figure in 130 tagliale in legno aggiunte fra il
testo, le quali ridotte in piccola forma, furono tolte dall’edizione del Cesariano.
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, Edizione di qualche pregio, poiché prodotta da quel Giorgio Macheropieo che si servì de’ buoni testi di Fra’
Giocondo e del commento del Cesariani, oltre i suoi propri disegni e figure per illustrarla.
Edizione di qualche pregio, poiché prodotta da quel Giorgio Macheropieo che si servì de’ buoni testi di Fra’
Giocondo e del commento del Cesariani, oltre i suoi propri disegni e figure per illustrarla.
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, Con 9 grandi tavole in rame intagliate da Tom. Piroli. In questa storia si trovano i disegni de’ precedenti teatri in
quel 142 luogo, crollali avanti d’esser giunti al lor compimento. Vedi Tarquini.
Con 9 grandi tavole in rame intagliate da Tom. Piroli. In questa storia si trovano i disegni de’ precedenti teatri in
quel 142 luogo, crollali avanti d’esser giunti al lor compimento. Vedi Tarquini.
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, Con una gran tavola intagliata in rame. Fu oggetto di molte discussioni un’escavazione in quell’anno fatta, che si
dovette fatalmente ricuoprire.
Con una gran tavola intagliata in rame. Fu oggetto di molte discussioni un’escavazione in quell’anno fatta, che si
dovette fatalmente ricuoprire.
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, Alla testa di questi opuscoli trovasi il ritratto dell’autore disegnato da Wicar, intagliato da Fontana e molto
somigliante.
Alla testa di questi opuscoli trovasi il ritratto dell’autore disegnato da Wicar, intagliato da Fontana e molto
somigliante.
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, L’anfiteatro di Tito, tal come trovasi e come supponevasi esser dovesse, è dato in due tavole; indi quelli di Pola,
di Nimes, di Verona e li due che stanno nel Poitou formano in tutti le 7 tavole di questo libretto.
L’anfiteatro di Tito, tal come trovasi e come supponevasi esser dovesse, è dato in due tavole; indi quelli di Pola,
di Nimes, di Verona e li due che stanno nel Poitou formano in tutti le 7 tavole di questo libretto.
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, L’ Ab. Cancellieri lo pubblicò facendosi un merito col divulgare la produzione di un ingegno altrettanto modesto
che svegliato.
L’ Ab. Cancellieri lo pubblicò facendosi un merito col divulgare la produzione di un ingegno altrettanto modesto
che svegliato.
Show More , Questo libro è composto di 54 tavole colle illustrazioni rispettive italiane e latine. Le invenzioni del Zabaglia
semplici e facili partivano da una somma pratica. Egli non sapeva leggere né scrivere ed era a un incirca in
Roma, quello che in Bassano era il Ferracina.
Questo libro è composto di 54 tavole colle illustrazioni rispettive italiane e latine. Le invenzioni del Zabaglia
semplici e facili partivano da una somma pratica. Egli non sapeva leggere né scrivere ed era a un incirca in
Roma, quello che in Bassano era il Ferracina.
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, Questa è l’argenteria che passò in potere del famoso Sig. Barone di Shellerseim ec. ec.
Questa è l’argenteria che passò in potere del famoso Sig. Barone di Shellerseim ec. ec.
Show More
, Unitivi gli Applausi Poetici pubblicati in tal circostanza.
Unitivi gli Applausi Poetici pubblicati in tal circostanza.
Show More , L’ultima orazione di questa raccolta nostra è del 1801. Deve però notarsi che non si faceva, in ogni anno la
solenne distribuzione dei premi, non essendo queste in maggior numero di 36. Nella più parte degli esemplari di
questa Rac 226 colta trovasi mancare l’orazione del 1713, che non manca nel nostro esemplare.
L’ultima orazione di questa raccolta nostra è del 1801. Deve però notarsi che non si faceva, in ogni anno la
solenne distribuzione dei premi, non essendo queste in maggior numero di 36. Nella più parte degli esemplari di
questa Rac 226 colta trovasi mancare l’orazione del 1713, che non manca nel nostro esemplare.
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Comincia nell’anno 1784 e finisce col 1789,
Comincia nell’anno 1784 e finisce col 1789,
Show More Roma in 4, fig.
in 4, fig.
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, Comincia col 1806 e prosiegue sino a quasi tutto il 1817, in 4, fig.
Comincia col 1806 e prosiegue sino a quasi tutto il 1817, in 4, fig.
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, Non sono che otto pagine contenenti una lettera elegantissima scritta da Roma al molto Magnifico Messer
Annibale da Domenico Tassolo e Baldassare Mariotti.
Non sono che otto pagine contenenti una lettera elegantissima scritta da Roma al molto Magnifico Messer
Annibale da Domenico Tassolo e Baldassare Mariotti.
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MDLXXIV
, I bei disegni delle 16 figure allegoriche, che sì vedono vennero fatti da Giovanni Lanfranco e intagliati da
Teodoro Crueger che intagliò anche le altre due tavole degli apparati. La relazione non meno che l’orazion
funerale sono di Lelio Guidiccioni.
I bei disegni delle 16 figure allegoriche, che sì vedono vennero fatti da Giovanni Lanfranco e intagliati da
Teodoro Crueger che intagliò anche le altre due tavole degli apparati. La relazione non meno che l’orazion
funerale sono di Lelio Guidiccioni.
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MDCXXIV
, Tredici tavole intagliate in rame, compreso il frontespizio e l’ultima in gran foglio del teatro, ornano questo libro
e vennero disegnate e inventate da Andrea Sacchi e intagliate da F. Colignon.
Tredici tavole intagliate in rame, compreso il frontespizio e l’ultima in gran foglio del teatro, ornano questo libro
e vennero disegnate e inventate da Andrea Sacchi e intagliate da F. Colignon.
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MDCXXXV
, La descrizione è di Luigi Manzini, con tredici tavole in foglio non compreso il frontespizio: le cui invenzioni
furono di Orazio Turiano architetto, non molto felici e peggio intagliate.
La descrizione è di Luigi Manzini, con tredici tavole in foglio non compreso il frontespizio: le cui invenzioni
furono di Orazio Turiano architetto, non molto felici e peggio intagliate.
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MDCXXXII
, La tavola che precede il frontespizio venne elegantemente intagliata da Giovan Battista Gallestruzzi e la bella
invenzione della stessa si deve all’Abate Elpidio Benedetti che inventò parimente le decorazioni espresse inaltre
4 tav. L’orazione funebre del P. Leone Carmelitano francese è in fine stampata in 4 lingue.
La tavola che precede il frontespizio venne elegantemente intagliata da Giovan Battista Gallestruzzi e la bella
invenzione della stessa si deve all’Abate Elpidio Benedetti che inventò parimente le decorazioni espresse inaltre
4 tav. L’orazione funebre del P. Leone Carmelitano francese è in fine stampata in 4 lingue.
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MDCLXI
, Con 6 tavole in tutto foglio intagliate da P. S. Bartoli.
Con 6 tavole in tutto foglio intagliate da P. S. Bartoli.
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MDCLXX
, I dodici grandiosi disegni di quest’opera furono fatti dal Cav. Carlo Fontana e intagliati dai migliori artisti di
Roma. L’orazion funerale alfine del M. Vincenzo Lucchesini.
I dodici grandiosi disegni di quest’opera furono fatti dal Cav. Carlo Fontana e intagliati dai migliori artisti di
Roma. L’orazion funerale alfine del M. Vincenzo Lucchesini.
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— Regate in Venezia. Vedi nei volumi di miscellanee Feste e Spettacoli qui al fine A, B, C,
D, E.
MDCCXII
Dedicato al Card. di Polignac di Gregorio Ruisecco.
Dedicato al Card. di Polignac di Gregorio Ruisecco.
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MDCXXIX
Opera stampata con tutta il maggior lusso inelegante che 257 dir si possa con 13 tavole disegnate dal
Michetti, intagliate da Francesco Vasconi, esemplare di dedica.
Opera stampata con tutta il maggior lusso inelegante che 257 dir si possa con 13 tavole disegnate dal
Michetti, intagliate da Francesco Vasconi, esemplare di dedica.
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MDCCXXXI
, Inventore e architetto fu il Caval. Perdonando Fuga e i disegni prospettici furono eseguiti dal Pannini. Le tavole
non sono che tre compreso il ritratto nel principio, ma l’edizione è fatta con splendore e sonovi molte vignette.
Inventore e architetto fu il Caval. Perdonando Fuga e i disegni prospettici furono eseguiti dal Pannini. Le tavole
non sono che tre compreso il ritratto nel principio, ma l’edizione è fatta con splendore e sonovi molte vignette.
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MLCCXXXVI
Con due orazioni funerali, l’una di Mons. Marcolini, l’altra del Padre Guzman Gesuita. Con sette grandissime
tavole atlantiche inventate e disegnate dal Cav. Fuga e intagliate da vari artefici.
Con due orazioni funerali, l’una di Mons. Marcolini, l’altra del Padre Guzman Gesuita. Con sette grandissime
tavole atlantiche inventate e disegnate dal Cav. Fuga e intagliate da vari artefici.
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MDCCXLVII
Furono queste esequie celebrate nella chiesa dei Portoghesi in Roma. Le invenzioni furono di Emanuele
Rodrigues de los sanctos intagliate in 20 gran tavole, l’orazione in fine di Sebast. Mar. Correa.
Furono queste esequie celebrate nella chiesa dei Portoghesi in Roma. Le invenzioni furono di Emanuele
Rodrigues de los sanctos intagliate in 20 gran tavole, l’orazione in fine di Sebast. Mar. Correa.
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MDCCLVIII
Le due tavole in fol. atlantico furono disegnate dal Passarini.
Le due tavole in fol. atlantico furono disegnate dal Passarini.
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MDCCLXIV
Sonovi due grandi stampe l’una in principio, l’altra in fine e il ritratto nel frontespizio. Ma a risparmio di spesa o
di tempo, la stampa intagliata della pompa funebre posta in fine, mutata la iscrizione e la figura del cadavere, fu
la stessa di quella adoperata ai funerali di Maria Clementina nel 1736.
Sonovi due grandi stampe l’una in principio, l’altra in fine e il ritratto nel frontespizio. Ma a risparmio di spesa o
di tempo, la stampa intagliata della pompa funebre posta in fine, mutata la iscrizione e la figura del cadavere, fu
la stessa di quella adoperata ai funerali di Maria Clementina nel 1736.
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MDCCLXVII