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Quest’opera fu tratta da tutte le opere biografiche con molta cura e divenne la più comoda fonte di simili notizie.
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, Con una tavola in fine in cui sono quattro statue intagliate per illustrare quest’erudita dissertazione.
Con una tavola in fine in cui sono quattro statue intagliate per illustrare quest’erudita dissertazione.
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, Con due gran tavole in rame, opera piena di eruditissime osservazioni.
Con due gran tavole in rame, opera piena di eruditissime osservazioni.
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, Quest’opera è distintamente disegnata ed incisa in cento e sette tavole delle quali 68 sono le figure e vedute e 39
contengono il testo italiano e latino. Le prime di queste tavole e molte altre nel corpo dell’opera sono intagliate
da Giovanni Volpato e vi lavorarono molti altri incisori di grido, cosicché può ritenersi come un eccellente libro
non tanto per le illustrazioni del dotto antiquario, quanto per la parte calcografica.
Quest’opera è distintamente disegnata ed incisa in cento e sette tavole delle quali 68 sono le figure e vedute e 39
contengono il testo italiano e latino. Le prime di queste tavole e molte altre nel corpo dell’opera sono intagliate
da Giovanni Volpato e vi lavorarono molti altri incisori di grido, cosicché può ritenersi come un eccellente libro
non tanto per le illustrazioni del dotto antiquario, quanto per la parte calcografica.
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, Elegantissima edizione di quest’opera preziosa.
Elegantissima edizione di quest’opera preziosa.
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, In questo libretto non comune, e per quanto sappiamo non ristampato, vi sono al fine molte notizie di proprietarj
d’antichità, che divengono preziose agli amatori di questo studio.
In questo libretto non comune, e per quanto sappiamo non ristampato, vi sono al fine molte notizie di proprietarj
d’antichità, che divengono preziose agli amatori di questo studio.
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, Opera bene concepita e di bella esecuzione colle tavole di purgato disegno, intagliate in legno e inserite fra il
testo. La prima edizione fu intitolata ad Enea Piccolomini, la seconda a Francesco dei Medici.
Opera bene concepita e di bella esecuzione colle tavole di purgato disegno, intagliate in legno e inserite fra il
testo. La prima edizione fu intitolata ad Enea Piccolomini, la seconda a Francesco dei Medici.
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,
Otto sono le tavole che illustrano il monumento. Due fogli sono occupati dal testo intagliato in rame, e il
frontespi 248 zio rappresenta la veduta del porto e della città. Opera assai bene eseguita.
Otto sono le tavole che illustrano il monumento. Due fogli sono occupati dal testo intagliato in rame, e il
frontespi 248 zio rappresenta la veduta del porto e della città. Opera assai bene eseguita.
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, Quest’opera fu intitolata a Bianca Capello de’ Medici Gran Duchessa di Toscana, col ritratto dell’autore in fronte
e la musica di tutti i balli che allora usavansi intitolata n ciascuna delle più famose dame d’Italia e con 22 tavole
degli atteggiamenti del ballo, intagliate da Giovan Battista Franco.
Quest’opera fu intitolata a Bianca Capello de’ Medici Gran Duchessa di Toscana, col ritratto dell’autore in fronte
e la musica di tutti i balli che allora usavansi intitolata n ciascuna delle più famose dame d’Italia e con 22 tavole
degli atteggiamenti del ballo, intagliate da Giovan Battista Franco.
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, Quest’opera è copiosissima, ma più di notizie ecclesiastiche, che di storiche, e di belle arti. Nondimeno è da
tenersi in pregio
Quest’opera è copiosissima, ma più di notizie ecclesiastiche, che di storiche, e di belle arti. Nondimeno è da
tenersi in pregio
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, Le tavole poche e infelici non rendono l’idea delle insigni opere che si osservano in questa città.
Le tavole poche e infelici non rendono l’idea delle insigni opere che si osservano in questa città.
Show More , Questo libro è composto di 54 tavole colle illustrazioni rispettive italiane e latine. Le invenzioni del Zabaglia
semplici e facili partivano da una somma pratica. Egli non sapeva leggere né scrivere ed era a un incirca in
Roma, quello che in Bassano era il Ferracina.
Questo libro è composto di 54 tavole colle illustrazioni rispettive italiane e latine. Le invenzioni del Zabaglia
semplici e facili partivano da una somma pratica. Egli non sapeva leggere né scrivere ed era a un incirca in
Roma, quello che in Bassano era il Ferracina.
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, Le preziosità che trovansi in quella città in materia d’arte meritavano illustrazioni estese con più critica e più
dottrina e doveva stamparsi l’opera inedita del Baruffaldi, che attende il meritato onore dei tipi, mentre si
stampano di continuo libri di minor vaglia.
Le preziosità che trovansi in quella città in materia d’arte meritavano illustrazioni estese con più critica e più
dottrina e doveva stamparsi l’opera inedita del Baruffaldi, che attende il meritato onore dei tipi, mentre si
stampano di continuo libri di minor vaglia.
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, Divenuta rara la prima edizione di questo claustro pubblicata nel 1694 da Malvasia (vedi) imprese il della Volpe
questa nuova edizione con altre tavole accurate, le cui illustrazioni il Zanotti estese, meno alcune che furono
supplite da altra penna, per essere premorto alla pubblicazione del 152 l’opera. Il ritratto del Zanotti vedesi
in fine al proemio, siccome veggonsi a guisa di vignette i ritratti anche dei pittori del claustro. Le tav. sono 47,
ma presso che tutte di un certo Fabbri e da posporsi a quelle pubblicate avanti dal Malvasia. Vedi anche Tibaldi.
Divenuta rara la prima edizione di questo claustro pubblicata nel 1694 da Malvasia (vedi) imprese il della Volpe
questa nuova edizione con altre tavole accurate, le cui illustrazioni il Zanotti estese, meno alcune che furono
supplite da altra penna, per essere premorto alla pubblicazione del 152 l’opera. Il ritratto del Zanotti vedesi
in fine al proemio, siccome veggonsi a guisa di vignette i ritratti anche dei pittori del claustro. Le tav. sono 47,
ma presso che tutte di un certo Fabbri e da posporsi a quelle pubblicate avanti dal Malvasia. Vedi anche Tibaldi.
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, Dedicato a D. Carlo Medici. La materia viene esurita e trattata in questo libro con molta erudizione. L’autore
avea composti anche 50 discorsi conviviali che forse non videro la luce.
Dedicato a D. Carlo Medici. La materia viene esurita e trattata in questo libro con molta erudizione. L’autore
avea composti anche 50 discorsi conviviali che forse non videro la luce.
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, Libro che riesce prezioso per le tavole intagliate da Agostino Caracci. Brunet dà molte notizie intorno le Etichette
di questa edizione. Il nostro esemplare a tergo del frontespizio figurato ha il ritratto di Filippo II senza il Berretto.
Nel secondo foglietto è la dedica, a tergo della quale la stampa istoriata della Cremona trionfante: segue il terzo
con un avviso a’ lettori. Il bellissimo ritratto dell’autore è nel quarto foglio. Comincia il testo dei quattro libri, e
finisce colla p. 129; ma è da notarsi che dopo la 88 nel terzo libro incomin 235 cia una serie di pagine con
numeri romani dall’I al LXXVIII e ripigliano li numeri arabi col 4 libro che incomincia colla p. 89. Nel libro
primo a p. 13 è la tavola del Barroccio; 9 ritratti sono collocati fra il testo del 3 libro; e 25 ne sono nel 4 libro ove
Filippo II è col berretto, segue un foglietto dell’errata colla dichiarazione che Agostino Caracci intagliò i ritratti.
Al fine sono 4 tavole degli edifici di Cremona, e una gran pianta di tutta la città; segue la tavola de’ castelli, ville,
e terre del Cremonese in un foglio, e finisce con 12 foglietti delle cose più notabili contenute nell’opera.
Libro che riesce prezioso per le tavole intagliate da Agostino Caracci. Brunet dà molte notizie intorno le Etichette
di questa edizione. Il nostro esemplare a tergo del frontespizio figurato ha il ritratto di Filippo II senza il Berretto.
Nel secondo foglietto è la dedica, a tergo della quale la stampa istoriata della Cremona trionfante: segue il terzo
con un avviso a’ lettori. Il bellissimo ritratto dell’autore è nel quarto foglio. Comincia il testo dei quattro libri, e
finisce colla p. 129; ma è da notarsi che dopo la 88 nel terzo libro incomin 235 cia una serie di pagine con
numeri romani dall’I al LXXVIII e ripigliano li numeri arabi col 4 libro che incomincia colla p. 89. Nel libro
primo a p. 13 è la tavola del Barroccio; 9 ritratti sono collocati fra il testo del 3 libro; e 25 ne sono nel 4 libro ove
Filippo II è col berretto, segue un foglietto dell’errata colla dichiarazione che Agostino Caracci intagliò i ritratti.
Al fine sono 4 tavole degli edifici di Cremona, e una gran pianta di tutta la città; segue la tavola de’ castelli, ville,
e terre del Cremonese in un foglio, e finisce con 12 foglietti delle cose più notabili contenute nell’opera.
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Della pittura è trattato secondo gli antichi e nulla si dice intorno gli artisti moderni. Relativi all’encausto sonovi
alcuni capitoli interessanti scritti in un’epoca molto anteriore a quelle de’ moderni scrittori.
Della pittura è trattato secondo gli antichi e nulla si dice intorno gli artisti moderni. Relativi all’encausto sonovi
alcuni capitoli interessanti scritti in un’epoca molto anteriore a quelle de’ moderni scrittori.
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